OSTIA: COSTRUTTORI E BALNEARI AFFOSSANO IL BORGHETTO DELL’IDROSCALO DENTRO IL WATERFRONT

Il convegno sul Distretto del 17 maggio 2013

Quale futuro per l’Idroscalo di Ostia, che, dentro il waterfront, a sua volta incluso nel Secondo Polo Turistico di Roma Capitale, rappresenta l’intervento più importante del progetto stesso? Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del 10 aprile 2013 del Dpcm di istituzione del Distretto turistico e balneare del Secondo Polo turistico di Roma Capitale, si fa complesso il percorso seguito in questi anni dalla comunità locale per realizzare un proprio borghetto alla foce del Tevere. Tutti ricordiamo il vile tentativo di sgombero eseguito da Alemanno il 23 febbraio 2010, così come tutti hanno sentito ieri, in aula Massimo Di Somma del X Municipio (ex-XIII), che tutti gli schieramenti candidati al parlamentino ostiense (dal Centrodestra al Centrosinistra, da Casapound a Rifondazione Comunista) vogliono invece che il borghetto dell’Idroscalo diventi realtà. L’istituzione del Distretto crea però seri problemi perché i primi firmatari del protocollo d’intesa sono i costruttori romani e i balneari di Ostia che su quell’area hanno forti interessi speculativi. Ricordiamo che il Distretto comprende il territorio dei Comuni di Fiumicino, Pomezia e Valmontone, l’ex-XIII Municipio e parte degli ex-Municipi XII, XV e XVI di Roma Capitale, secondo la mappa cartografica di cui alla determinazione della Regione Lazio n. A00271 del 22 gennaio 2013. Avrà enormi poteri decisionali sull’area, anche di indirizzo politico, nonché agevolazioni fiscali, occupazionali e amministrative tanto da rappresentare una ‘Zona a burocrazia zero’, prima in Italia. Non è un caso che, dopo 27 anni, il 19 aprile di quest’anno tutti le associazioni balneari del litorale romano si siano riunite in un’unica Confederazione per esser ancora più forti. Non tutto però è deciso.
Ancora devono essere completate le procedure istruttorie in corso. Infatti i distretti turistici sono delimitati dalle Regioni, d’intesa con il Ministero dell’economia e finanze e con i Comuni interessati, previa Conferenza dei servizi. Un passo in questa direzione lo deve ancora fare l’Agenzia delle Entrate. Scandaloso pertanto che ieri si sia tenuto il convegno/dibattito “Il Distretto Turistico Balneare del Secondo Polo” a cui hanno partecipato il sindaco di Roma, Alemanno, il delegato al Turismo di Roma Capitale, Antonio Gazzellone, il direttore generale del Dipartimento del Turismo della Presidenza del Consiglio, Roberto Rocca e il sen. Mauro Cutrufo presso Spazio Novecento, piazza Guglielmo Marconi 26/b (ore 16.30). Assenti i cittadini, assente la stampa ma presenti i balneari: Rosella Pizzuti, Presidente del Sib Roma, e l’immancabile Presidente di Assobalenari Roma, Renato Papagni.

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OSTIA, WATERFRONT – IL DIETROFRONT DI ALEMANNO E VIZZANI

28 Marzo 2013, Campidoglio - Sala delle Bandiere. Il Sindaco Alemanno riceve il Tavolo Partecipato del Waterfront e annuncia la Cabina di Regia

Il 29 Marzo dichiarava un tronfio Presidente del XIII Municipio G. Vizzani “Quanto accaduto per il progetto Waterfront è da considerare un fatto epocale, un risultato inaspettato. La prossima settimana insieme all’ingegner Stravato dovremo redigere il regolamento (della cabina di regia, n.d.r.) […] Il sindaco si è inoltre riservato di riferire ulteriori considerazioni entro martedì prossimo. Il regolamento sarà oggetto dell’ordinanza che darà vita alla cabina di regia e al tavolo tecnico” .
E’ passato quasi un mese e siamo al nulla di fatto. Non solo. La bozza che gira, oggetto di ordinanza sindacale, redatta nell’incontro tra il Resp. Dipartimento Programma e Attuazione Urbanistica, Ing. Errico Stravato, e il Presidente del Municipio XIII, Giacomo Vizzani, è una presa per i fondelli. Si tratta infatti della fotocopia del Processo Partecipato.
Non è tollerabile che un Presidente del Municipio, che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini e che ha osteggiato per mesi il Tavolo Partecipato sul Waterfront, si vanti di aver ottenuto per primo in Italia un risultato che in realtà disattende. Una becera strumentalizzazione da campagna elettorale. A dichiararlo è Paula de Jesus, urbanista di LabUr – Laboratorio di Urbanistica e membro del Tavolo Tecnico Partecipato sul Waterfront.
Nonostante il fax del 4 Aprile, in cui si sollecitava l’ordinanza sindacale o d.d. per la Cabina di Regia sul “waterfront” di Ostia, e il fax dell’11 Aprile, in cui si chiedeva con urgenza di aver copia del verbale della riunione tra il Presidente Vizzani e l’Ing. Stravato, l’amministrazione, in totale dispregio dei principi della partecipazione, quali la trasparenza e il dialogo, redige un documento lontanissimo da una cabina di regia, che il tavolo aveva proposto al Sindaco per venire incontro all’esigenza di abbreviare i tempi della Progettazione Partecipata, votata dal consiglio del Municipio XIII il 28 Marzo scorso.
La cabina di regia doveva prevedere la presenza del Tavolo alle conferenze di servizi e non la fotocopia del Processo Partecipato. I cittadini non sono merce per becere speculazioni di propaganda politica.

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WATERFRONT: SOLLECITO INCONTRO DIP. URBANISTICA

Il fax di LabUr che segue quello del tavolo partecipato sul “waterfront” (v. LINK) inviato oggi.

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X MUNICIPIO DI ROMA CAPITALE (ex-XIII): 5 TOPONIMI E UN NUOVO SANTO. I CITTADINI CHI LI HA VISTI?

‘Santo’ subito. Questo il coro unanime per l’Ing. Tonino Egiddi, dirigente U.O. Città Periferica presso il Dipartimento di Urbanistica del Comune di Roma. A sperticarsi in elogi, anche il Presidente del X Municipio (ex-XIII), Giacomo Vizzani: “Le grandi soluzioni si trovano con grandi uomini”, ovviamente riferito ad Egiddi. “Egiddi ci ha sopportato in questi tre anni” è il coro dei progettisti. “Grazie Egiddi, grazie!”, il coro dei presidenti dei Consorzi di autorecupero, ‘miracolati’ da Egiddi. Queste le dichiarazioni che si ricavano dalle registrazioni degli interventi e dagli scritti nel processo partecipativo.
Ma che cosa ha fatto Egiddi? Ha portato avanti in 3 anni il processo di progettazione dei cosiddetti toponimi, cioè nuclei abusivi non perimetrati. I primi 55 furono già individuati con la deliberazione di Consiglio Comunale n. 92 del 29 maggio del 1997. Però solo in data 21 dicembre 2009 il Consiglio Comunale, con deliberazione n. 122, ha definitivamente approvato gli “Indirizzi per il recupero urbanistico dei nuclei di edilizia ex abusiva: modalità per la formazione, l’approvazione e l’attuazione della Pianificazione Esecutiva”. Da quella data, i cori osannanti l’Ing. Tonino Egiddi al grido di ‘Santo subito’. Sebbene l’iter burocratico non sia terminato, finalmente tutti i consorziati all’interno dei toponimi possono dedicarsi al famoso mantra: “Speriamo che quanto prima possiamo costruire le nostre piccole case nei nostri piccoli lotti”. Ma è realmente così?
Da marzo 2006 il Comune di Roma si è dotato di un importante strumento per favorire il confronto e il dialogo tra Amministrazione e cittadini: il “Regolamento del processo di partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana”, in cui rientrano i toponimi. Dunque, ci si aspetterebbe un fiume di persone interessate a ‘partecipare’ agli incontri pubblici aperti alla cittadinanza del 18 luglio e del 21 novembre 2012 visto che sono ben 5 nuclei i edilizia ex abusiva da recuperare. In particolare:
n. 13.03 denominato “La Lingua Aurora”
n. 13.04 denominato “Infernetto Ponte Olivella”.
n. 13.07 denominato “Dragona – Via di Bagnoletto”
n. 13.08 denominato “Infernetto Via Lotti”
n. 13.10 denominato “Monti San Paolo – Monte Cugno”
Invece, a parlare durante il processo partecipativo solo i presidenti dei Consorzi, rispettivamente: Franco De Luca (1), Rina Rovo, Franco de Luca (2), Giancarlo Anelli, Giuseppe D’Anzieri. Nessun cittadino. Ma i miracoli un Santo Urbanista non li fa e dei 5 toponimi, ad oggi, solo uno (“La Lingua Aurora”) è stato adottato con la delibera di Assemblea Capitolina n.56 del 6 dicembre 2012, ed ora aspetta il via libera della Regione Lazio. Per gli altri 4, la strada è ancora lunga, anche se il 22 marzo la Giunta Capitolina, su proposta dell’Assessore all’Urbanistica Marco Corsini, ha approvato quello Infernetto-Ponte Olivella. Ora dovrà passare in commissione Urbanistica e in consiglio Municipale prima di approdare in Aula Giulio Cesare e dopo in Regione. Peccato che per Ponte Olivella ci sia il progetto, ma non le adesioni dei cittadini. Ecco perché durante il processo partecipativo non c’era nessuno. Perché dunque tutta questa fretta e tutta questa santità?

Paula de Jesus per LabUr

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WATERFRONT OSTIA: DALL’IDROSCALO A STAGNI, TUTTI SOTTO L’ACQUA

Siamo alla follia urbanistica. All’interno del programma di interventi per la riqualificazione del lungomare di Ostia, esiste anche il progetto di costruire 20mila mq di cemento in una zona dell’entroterra a forte rischio idrogeologico (da 1,5 a 2 metri sotto il livello del mare). E’ la zona segnata in cartina, perimetrata dalla ferrovia Roma-Lido e da ben tre canali di bonifica: il Collettore Primario di Ponente, il Canale delle Acque Medie e un fosso colatore. Non a caso la zona si chiama Stagni, in ricordo dello Stagno di Ostia che ricopriva da sempre queste terre depresse. Non solo, ma Stagni è una zona “caratterizzata prevalentemente da un insediamento sparso, in un contesto degradato, dotata di servizi del tutto insufficienti a soddisfare il fabbisogno dei residenti e priva di relazioni con l’insediamento spontaneo adiacente” (come scrive l’arch. Vittoria Crisostomi, dirigente dell’Ufficio di Progetto Litorale del Comune di Roma). Insomma, terreni di poco valore che però possono produrre alloggi per almeno 500 persone consentendo grandi affari ai soliti palazzinari che già si sono mossi sfruttando anche la compiacenza di qualche comitato di quartiere non proprio disinteressato. Ma il capolavoro è un altro, espresso in un linguaggio abbastanza cinico sempre nello stesso documento: “si può ipotizzare che i residenti delocalizzati dall’Idroscalo, con maggior capacità economica, possano trovare accoglienza in tali aree. Al momento le previsioni attestano il fabbisogno di riservare a tali figure intorno a 5.100 mq di superficie di alloggi”. Tradotto: a un centinaio di persone dell’Idroscalo (le ‘figure’ con ‘maggior capacità economica’ di quell’area) verrà demolita la propria casa e dovranno venire a Stagni. Con questa scusa, si potranno costruire alloggi per altre 400 persone. Un bel giro di speculazione alla faccia della riqualificazione e del problema idrogeologico che da anni la politica romana si trascina appresso provocando morti e danni nel XIII Municipio ad ogni pioggia torrenziale. Waterfront, Stagni, Idroscalo: poi dicono che ci si allaga…

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DE VITO (M5S), CANDIDATO A SINDACO DI ROMA: GRILLO O LOCUSTA?

E così anche il M5S sceglie un sindaco che di Urbanistica (U maiuscola) non ne capisce nulla. Peggio di Alemanno? A leggere la seguente sua affermazione, sembrerebbe proprio di si: “Da valutarsi anche un piano di piste ciclabili e la sua fattibilità urbanistica. Penso sia un punto importante”. La frase è tipicamente ‘grillina’: si usano termini presi dal vocabolario tecnico (in questo caso solo la parola ‘urbanistica’), si associano a un concetto comune (in questo caso, le piste ciclabili) e si costruisce una frase ad effetto che però non vuole dire nulla. Premesso che il significato di una delle 5 stelle del Movimento è proprio la ‘mobilità sostenibile’, premesso che con Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n.27 del 24.04.2012 è stato approvato il Piano Quadro della Ciclabilità di Roma Capitale, premesso che forse la ‘fattibilità’ di una pista ciclabile dovrebbe valutarsi sull’aspetto economico (regolato da specifiche leggi sui finanziamenti e sull’accesso a fondi speciali) quello che lascia allibiti è la cultura da internet di Marcello De Vito, che nel suo programma scrive: “Mobilità – sviluppo di tutti i mezzi alternativi alle auto: metropolitane leggere di superficie, tram, ecobus, piste ciclabili. Favorire il car sharing e pooling”. Superfluo dire che anche questo non vuol dir nulla (mancano i deltaplani). Residente ma sconosciuto alla gran parte dei comitati di quartiere nel IV Municipio, De Vito non è riuscito (fino al 13 marzo 2013) a produrre un programma municipale per le prossime elezioni, proprio lui che da un anno ci ‘lavorava’ tramite l’apposito ‘forum’ del M5S. Però il 21 marzo viene scelto come candidato a sindaco di Roma con 533 voti elettronici… Ma questi sono grilli o locuste per la pubblica amministrazione? Sono saggi per esperienza o voraci nella loro esaltazione? Sanno cosa vuol dire essere sindaco di Roma? Concludiamo riportando le tre parole tre del suo programma ‘urbanistico’: “Recupero delle periferie”. Amen.

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XIII MUNICIPIO, ROMA: EMERGENZA TRAFFICO E MOBILITA’. ESPOSTO ALLA PROCURA DI ROMA.

Inoltrato esposto alla Procura di Roma, alla Prefettura, alla Protezione Civile, alla Guardia di Finanza e al Comune di Roma per l’emergenza relativa al traffico e alla mobilità nel XIII Municipio del Comune di Roma che ha raggiunto livelli non più sostenibili per la popolazione residente. Il sindaco di Roma, dal 2006, ha potuto usufruire di poteri speciali di Protezione Civile in quanto commissario delegato per l’attuazione degli interventi volti a fronteggiare l’emergenza dichiarata nel territorio della Capitale. Nulla è stato fatto. Con lettera firmata dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Francesco Gabrielli, si apprende che a partire dal 1 gennaio 2013 “non è stata predisposta alcuna proroga dell’emergenza in questione” e che è ancora in corso di definizione “l’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile con cui viene disposto il subentro dell’Ente ordinariamente competente, cioè il Comune di Roma” (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Protezione Civile, prot.n. CTZ/0010044 del 15 febbraio 2013 a firma autografa del Capo del Dipartimento, Franco Gabrielli). Considerato lo stato disastroso del traffico e della mobilità nel XIII Municipio (buche, strade congestionate da/verso Roma, disservizi Roma-Lido, etc.) riteniamo inaccettabile questa situazione e chiediamo di verificare l’esistenza di reati penali imputabili a chi fino ad oggi non ha fatto nulla.

testo esposto: http://www.labur.eu/varie/espostodpcm2006.pdf

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Ostia, dal waterfront al waterflop: delibera scandalosa dell’ultim’ora

Queste le dichiarazioni di LabUr dopo aver preso visione del Programma di Interventi per la riqualificazione di Ostia e del Lungomare contenuto nella delibera di Giunta Capitolina:
Paula de Jesus (urbanista per LabUr): “Non ho nulla da dichiarare se non che quanto riportato in delibera non è un progetto di waterfront degno di una capitale come Roma, nota a livello mondiale. Non so come non si vergognino nel presentare a livello internazionale questa cafonata edilizia”
Andrea Schiavone (Presidente di LabUr): “Dopo il flop a Milano, a giugno 2012, durante l’EIRE (l’Expo Italia Real Estate, tra le più importanti fiere internazionali dedicate al settore immobiliare), dove l’incontro con gli investitori per il waterfront andò deserto, adesso si cerca di far vedere con raffazzonate delibere dell’ultim’ora che almeno esiste la garanzia amministrativa degli investimenti. Nulla di più falso: nella delibera non c’è un numero che sia giusto dal punto di vista del piano economico-finanziario del progetto. Uno zibaldone di termini come costi, ricavi, entrate, uscite, investimenti e finanziamenti che non sono altro che “parolacce” pronunciate da una giunta capitolina incompetente”

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OSTIA, POLO NATATORIO: ESPOSTO IN PROCURA PER ATTIVITA’ EXTRA-SPORTIVE

Beatrice Lorenzin

Grazie alla nostra segnalazione, la sede dell’evento sul waterfrotnt che vedrà protagonisti il Presidente di FederBalneari Italia l’Ing. Renato Papagni e l’On. Beatrice Lorenzin, e come moderatrice Antonella Moroso non si terrà al Polo Natatorio bensì presso il Ristorante Lido, Lungo Mare Paolo Toscanelli n° 63, sempre mercoledì alle ore 12:00. Ma noi andiamo fino in fondo: partito l’esposto in Procura.

ESPOSTO – Racc. A/R anticipata via fax – 20/02/2013
PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA fax 0639736135
COMUNE DI ROMA
Sindaco di Roma Giovanni Alemanno fax 0667103590
Segretariato Generale Liborio Iudicello fax 0667103639
Capo di Gabinetto Sergio Basile fax 0667105556
Direttore Esecutivo Raffaele Borriello fax 0667104439
Dipartimento Sport Bruno Campanile fax 065744386
Delegato Politiche Sportive Alessandro Cochi fax 06671070332
FIN Paolo Barelli fax 0636200400
Ufficio Stampa fax 0636200473
Oggetto POLO NATATORIO DI OSTIA: ATTIVITA’ EXTRA-SPORTIVE AL SUO INTERNO.
Il laboratorio urbanistico LabUr, nella persona del Presidente dr.Ing. Andrea SCHIAVONE, nato a Roma il 18 marzo 1963, con sede in Via G.Luporini 105 – 00124 Roma (RM), telefono 340-5708124,
ESPONE I FATTI DI SEGUITO RIPORTATI
Utilizzo improprio del Centro Federale FIN di Ostia, in via delle Quinquremi 100 – 00122 Ostia Lido (RM). In particolare si segnala la ripetuta presenza al suo interno di attività extra-sportive in netto contrasto con il fine dell’impianto sportivo comunale dato in gestione alla Federazione Italiana Nuoto dopo i Mondiali di Nuoto Roma 2009. Si citano solo le seguenti attività come esempio:
– Riprese all’interno dell’impianto sportivo della serie televisiva “Come un delfino” (registrata il 25 giugno 2010 e andata in onda su Canale 5 il 1-2 marzo 2011) e “Come un delfino 2” (registrata il 16 febbraio 2012 e prevista in onda ad inizio 2013) con Raoul Bova, per la casa di produzione Sanmarco Film Production srl (Via Magna Grecia, 84 – 00183 Roma);
– Evento ‘Ostia Sposa’ all’interno del parcheggio dell’impianto sportivo, tenutosi il 26-28 ottobre 2012 a cura di Carlo Senes, ideatore e organizzatore dell’evento stesso nonché presentatore di Canale 10, Via dei Galeoni 30 – 00122 Ostia Lido (RM);
– Convegno dell’Associazione Colleganza Forense, presidente Avv. Maurizio Neri, Via Quinto Aurelio Simmaco, 7 – 00122 Ostia Lido (RM), presso la Sala Conferenze del Polo Natatorio di Ostia in data 24 ottobre 2012;
– Parcheggio interno dell’impianto sportivo riservato per la stagione balneare 2011 agli abbonati dello stabilimento ‘Le Dune Village Srl’ Lungomare Caio Duilio, 22 – 00122 Lido Di Ostia (RM)
PREMESSO
– che il Centro Federale Polo Natatorio Ostia è un impianto Sportivo di Roma Capitale dato in concessione alla FIN;
– che il Centro Federale Polo Natatorio Ostia è soggetto al ‘Regolamento per gli impianti sportivi di proprietà comunale’, Deliberazione Consiglio Comunale n. 170/02;
– che l’articolo 13 (Revoca della concessione), recita: “La concessione è sottoposta a revoca per uso improprio dei beni… e per violazione delle prescrizioni del presente Regolamento”;
– che l’articolo 14, c.18 (Obblighi del concessionario), recita: “In occasione di manifestazioni non a carattere sportivo organizzate all’interno dell’impianto sportivo, che dovranno comunque essere autorizzate dall’Amministrazione Comunale, il Concessionario deve osservare, e far osservare, il limite massimo delle persone ammissibili nello stesso stabilito dalla Commissione di Vigilanza sui locali di Pubblico Spettacolo”;
– che l’articolo 16 (Divieto di sub concessione), recita: “L’utilizzo temporaneo per finalità diverse da quelle previste nel programma di gestione deve essere preventivamente autorizzato dall’Amministrazione Comunale e/o Municipale”;
SI CHIEDE
considerati gli scandali che hanno già interessato il Polo Natatorio di Ostia all’interno delle vicende giudiziarie legate ai Mondiali di Nuoto Roma 2009, di verificare l’esistenza di Delitti contro la Pubblica Amministrazione da parte degli enti responsabili al processo di autorizzazione degli eventi extra-sportivi tenutisi negli ultimi 4 anni dentro il Polo Natatorio di Ostia, in particolare il reato di abuso in atto di ufficio per ripetute violazioni di precise norme di regolamento che arrecano ai cittadini un danno ingiusto nonché quello di omissione in atti d’ufficio.
Si chiede altresì, a norma degli artt. 90 , 406 e 408 c.p.p., di essere sentito per fornire elementi di prova nonché di essere informato dell’eventuale richiesta di proroga delle indagini preliminari e/o dell’eventuale richiesta di archiviazione della presente istanza.
Con osservanza, dr.Ing. Andrea Schiavone – presidente LabUr

ESPOSTO

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POLO NATATORIO DI OSTIA: NESSUNA PROPAGANDA POLITICA. NO ALL’EVENTO DEL PDL DEL 20 FEBBRAIO.

L'area dove sorgerà il Polo Natatorio di Ostia: trivellazioni non autorizzate prima della bonifica di ordigni bellici. Sullo sfondo, lo stabilimento balneare 'Le Dune' della famiglia Papagni.

Come è possibile che dentro un Centro Federale della Federazione Italiana Nuoto, ottenuto dalla FIN in concessione dal Comune di Roma, si svolga in tempo di elezioni regionali un evento di chiara propaganda elettorale? Accade nel famigerato Polo Natatorio di Ostia, sotto indagine da parte della Procura di Roma, sorto per i Mondiali di Nuoto di Roma 2009 e dopo 4 anni ancora non del tutto terminato, suppur costato quasi 40 milioni di euro contro i 13 previsti. L’evento è quello fissato per mercoledì 20 febbraio, alle ore 12, presso la Sala conferenze del Polo Natatorio di Ostia, in via delle Quinqueremi 100, con il presidente di FederBalneari Italia, l’Ing. Renato Papagni (già discusso direttore tecnico degli impianti natatori Roma ’09 e finito più volte davanti alle telecamere de ‘Le Iene’), l’esponente del Popolo della Libertà, l’On. Beatrice Lorenzin e la candidata del PdL alla Regione Lazio, Antonella Moroso, quest’ultima resasi ‘famosa’ nel XIII Municipio per la sciocchezza di istituire un “ adiacente al capo treno, per dare più sicurezza alle donne sulla Roma-Lido” (!!!).
Dopo aver girato dentro il Polo Natatorio di Ostia i film con Raoul Bova, dopo aver ospitato gli incontri dell’associazione di avvocati romani “Colleganza Forense”, dopo aver ospitato discutibili eventi come ‘Ostia Sposa’, dopo lo scandalo denunciato da Repubblica del servizio mensa nei confronti di atleti e dirigenti che lo frequentano tramite convenzione con il vicino ristorante “Al Pescatore” (che ha in concessione anche il bar all’interno dell’impianto sportivo), dopo esser stato adibito a parcheggio per lo stabilimento balneare del fratello di Renato Papagni, adesso è il momento degli eventi in campagna elettorale. Tutto gravita sempre nell’area Davide Bordoni (Assessore Comunale ‘Politiche di Sviluppo del Litorale’, PdL), Paolo Barelli (Presidente FIN, Senatore PdL), Renato Papagni (una volta presidente Assobalneari, una volta presidente Federbalneari, una volta membro FIN: boh!). Ricordiamo a questi signori quanto segue:

– il Centro Federale Polo Natatorio Ostia è un impianto Sportivo di Roma Capitale dato in concessione alla FIN;
– il Centro Federale Polo Natatorio Ostia è soggetto al ‘Regolamento per gli impianti sportivi di proprietà comunale’, Deliberazione Consiglio Comunale n. 170/02;
– l’articolo 13 (Revoca della concessione), recita: “La concessione è sottoposta a revoca per uso improprio dei beni… per violazione delle prescrizioni del presente Regolamento”;
– l’articolo 14, c.18 (Obblighji del concessionario), recita: “In occasione di manifestazioni non a carattere sportivo organizzate all’interno dell’impianto sportivo, che dovranno comunque essere autorizzate dall’Amministrazione Comunale, il Concessionario deve osservare, e far osservare, il limite massimo delle persone ammissibili nello stesso stabilito dalla Commissione di Vigilanza sui locali di Pubblico Spettacolo”;
– l’articolo 16 (Divieto di sub concessione), recita: “L’utilizzo temporaneo per finalità diverse da quelle previste nel programma di gestione deve essere preventivamente autorizzato dall’Amministrazione Comunale e/o Municipale”.

Poichè per Statuto la FIN non può fare propaganda politica (“La Federazione Italiana Nuoto (FIN), fondata nel 1899 come Federazione Rari Nantes e entrata nel CONI come FIN nel 1928, ha lo scopo di promuovere, organizzare, disciplinare e diffondere le discipline natatorie in Italia e all’estero”), chiediamo con urgenza di intervenire e far sospendere l’evento programmato, nonchè di sanzionare i responsabili ai sensi delle leggi, normative e regolamenti esistenti.

In caso di mancata comunicazione al sottoscritto entro le ore 11:00 del giorno 20 aprile 2013 tramite comunicazione ufficiale via PEC all’indirizzo andreaschiavone@pec.it, si provvederà ad inoltrare dettagliata denuncia presso la Procura di Roma trattandosi di violazione di precisi articoli del codice penale.

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