Olimpiadi Roma 2020: con il golf, parte l’attacco frontale alla Riserva Naturale Statale del Litorale Romano.


Lo ha affermato Bruno Cignini, Direttore della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, l’11 dicembre 2010 durante un incontro presso il CEA (Centro Educazione Ambientale, con sede in Via Martin Pescatore 66, all’Infernetto): “Per poter essere presa in considerazione la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020 serve che la città si doti di un impianto di golf pubblico”. Dove farlo ? Dentro la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, davanti alla Nuova Fiera di Roma in piena zona golenale dove non si potrebbe fare nulla. Ma Cignini, consapevole di questo, ha aggiunto: “Dobbiamo rendere la Riserva una risorsa attiva per il Comune di Roma”.
Così, oltre agli attacchi quotidiani fatti contro l’integrità della Riserva da parte del Presidente e dall’Assessore all’Urbanistica del XIII Municipio (rispettivamente Vizzani e Pallotta), oltre allo scellerato raddoppio dell’aereoporto di Fiumicino (le nuove piste sorgeranno interamente nella Riserva del Litorale Romano), adesso anche la porzione della Riserva dentro il XV Municipio, viene aggredita.
Eppure il 5 gennaio scorso, grazie a un accordo tra il Comune di Roma, la Federazione Italiana Golf e la Seconda Università di Roma “Tor Vergata”, si annunciò che l’impianto pubblico doveva sorgere in Viale della Sorbona, nel quartiere Tor Vergata. Il Comune avrebbe finanziato con 200.000 euro la realizzazione dell’impianto sportivo, mentre l’università doveva affidare per 20 anni l’area alla Federazione Italiana Golf.
Adesso risorge invece il vecchio accordo (de 22 novembre 2006) tra l’allora sindaco di Roma, Walter Veltroni, e l’allora presidente della Federazione Italiana Golf, Franco Chimenti. Un’area di 90 ettari, con ingresso al pubblico di 10 euro, per un percorso di 18 buche per 7 km (uno dei più lunghi in Italia). Un progetto di rara incompatibilità ambientale per uno sport che, guarda caso, tornerà ad essere olimpico nel 2016. Ma nessuno dice nulla, neppure le associazioni ambientaliste che hanno un proprio rappresentante dentro la Commissione di Riserva del Ministero dell’Ambiente, designato dalle associazioni ambientaliste riconosciute ai sensi della legge n. 349/1986. Del resto, cosa ci potevamo aspettare se sul lato opposto del Tevere, sempre dentro la Riserva, ma in un’area ancor più protetta, al km.15,500 della Via del Mare (civico nr.1050) è invece sorto un bel campo da golf, il Green Tiber Golf Club, con ben 18 buche di pitch & putt dove giocano tesserati della Federazione dei Verdi e che Bruno Cignini dice di ignorarne l’esistenza ?

Dott.ssa Paula de Jesus – Urbanista

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