DISASTRO AMBIENTALE A CASTELPORZIANO: IN 6 ANNI 525 ETTARI DI PINETA SCOMPARSI

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20240828_152406_0000Il 4 luglio di 24 anni fa un incendio distrusse circa 300 ettari della pineta di Castelfusano. Dal 2018 al 2024, ben 525 ettari di pineta dentro la tenuta presidenziale di Castel Porziano sono stati disboscati per l’attacco del coleottero scolitide (Tomicus destruens) e della cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis). Sono gli stessi agenti che negli ultimi 5 anni hanno distrutto più di 120 ettari della pineta di Castelfusano (più di quanto non abbia fatto l’incendio del 2000) e che continuano a distruggere per la totale assenza di trattamenti fitosanitari obbligatori per legge.

Se il parco di Castelfusano è un’area protetta e rappresenta la più vasta area di verde pubblico di Roma con i suoi 916 ettari, Castel Porziano dovrebbe avere ancora più protezione essendo dotazione del Presidente della Repubblica, tanto da esser stata recentemente addirittura “premiata” come esempio di tutela (certificazione PEFC 2021) (1). Ricordiamo che più della metà della Tenuta di Castel Porziano (5.982 ettari) è ricoperta da pinete che spaziano da aree produttive a quelle monumentali.

Dopo gli incendi, abbiamo assistito dal 2015 all’abbattimento incessante di pini “deperienti, schiantati o morti in piedi” senza mai aver visto non solo la cura ma nemmeno una reale ripiantumazione delle alberature.

Non crediamo che gli agronomi del Comune di Roma ne sappiano meno di quelli che operano in totale autonomia dentro Castel Porziano a spese del Segretariato della Presidenza della Repubblica. Per cui non si comprendono alcune cose.

Il “Regolamento Capitolino del verde pubblico e privato e del paesaggio urbano di Roma Capitale”, approvato il 22 marzo 2021 con Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n.17, afferma inequivocabilmente che i pini, giganti del paesaggio romano, sono stati ritenuti oggetto di tutela, anche ai fini del loro ripristino, “in quanto caratteristici di determinati periodi storici” e soprattutto “specie identitaria del paesaggio romano”. Si fa riferimento in particolare al pino domestico (Pinus Pinea) e non al pino marittimo (Pinus Sylvestris) o tantomeno dell’inesistente a Roma pino d’Aleppo (Pinus Halepensis).

La scheda del pino domestico, all’interno del Regolamento, è esaustiva. La riportiamo integralmente per azzerare le sterili polemiche di sedicenti agronomi che, contestandone l’autoctonia, stanno autorizzando la mattanza di questi alberi.

PINUS PINEA

Si adatta a vari terreni esclusi quelli troppo umidi o con ristagni idrici; resiste a dosi elevate di calcare soltanto su sabbia. Specie naturalizzata eliofila, termofila e xerofila. Predilige le stazioni litoranee, penetra poco nell’entroterra. Forma boschi puri nell’orizzonte delle sclerofille. Efficiente nella cattura delle polveri. Pur non essendo autoctona, a Roma cresce molto bene. Produce terpeni [i.e., biomolecole] che possono favorire la produzione di ozono.

Ed ora, l’assurdo. Grazie ai progetti di forestazione urbana, periurbana ed extraurbana finanziati dal PNRR, il Comune di Roma e la Città Metropolitana di Roma stanno completando la definizione de “la messa a dimora di circa 1 milione tra alberi e arbusti” su (per ora) 67 nuove aree boschive (circa 40 milioni di euro). Di mezzo, il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) per la valorizzazione dell’attività vivaistica forestale urbana e periurbana, che si impegnerà ad individuare “le specie arboree più adatte a sostenere le temperature più alte che ormai martorizzano la città”.

Tra queste specie arboree, scompare il pino domestico, lasciando sguarnite le pinete di Castelfusano e Castel Porziano, in totale dispregio del valore storico, monumentale e urbanistico regolamentato dallo stesso Comune di Roma.

Perché tutto questo? Lo abbiamo descritto in più articoli, in tempi non sospetti. Esiste un mercato nero di matrice criminale legato all’utilizzo delle biomasse derivante dal materiale legnoso per scopi energetici e che sta sfruttando l’incapacità amministrativa del Comune di Roma nel rispondere all’attacco degli agenti che stanno decimando i milioni di pini presenti in città, dal mare ai laghi. Complice la Città Metropolitana di Roma, il cui presidente è sempre Roberto GUALTIERI, quello del termovalorizzatore.

Come la trasformazione edilizia modifica una città, così accade con il verde: la ‘scienza’, i ‘dottori’, invece di fare prevenzione e di curare, si piegano alla domanda di mercato ed ‘espiantano’.

È evidente leggendo alcune ‘perle’ come queste:

“Il taglio fitosanitario di centinaia di ettari di pineta secolare seppur può sembrare una violazione dell’integrità ecosistemica del sito è in realtà un’azione che non solo eliminerà un soprassuolo morente, ma che genererà molti effetti positivi.

Liberando il terreno dalla copertura arborea dei pini domestici (i quali, va ricordato, sono stati piantati artificialmente) la rinnovazione sottostante già insediata di specie autoctone sarà libera di crescere. Nel giro di 10 anni le giovani piantine daranno vita ad un nuovo bosco più resiliente alle avversità, misto, più biodiverso, coevoluto con il clima della zona e che, per concludere, potrà ospitare molte più specie di insetti (latifoglie con fiori e frutti) e di uccelli.

Il decadimento della pineta (bosco non autoctono, monospecifico, suscettibile agli incendi e alle infestazioni di insetti xilofagi e poco biodiverso) aspettava solo il momento giusto per accadere e per l’ambiente è una buona notizia. Quello che non è da fare ora è costringere l’evoluzione naturale contro corrente cercando di ripiantumare pini arrecando ulteriore danno al suolo che, al contrario va preservato nel miglior modo possibile. Se la natura ha deciso che quel tipo di bosco non può più sopravvivere un motivo c’è e non è la negligenza odierna, ma quella passata quando il bosco è stato piantato”

Di fronte a tale criminale ‘pensiero scientifico’, alleghiamo i seguenti dati che provano come sia in corso sul litorale romano il più grave disastro ambientale degli ultimi due secoli che ha come unico scopo quello di trarre profitto dall’infestazione degli insetti, colpevolmente lasciata incontrollata, per recuperare il materiale legnoso per inserirlo nel business opaco delle biomasse.

Il solito metodo urbanistico: mandare in degrado per poter accedere a fondi pubblici ingrassando i privati.

 

 

Tenuta di Castel Porziano

Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica – Servizio amministrazione

Taglio alberi e vendita materiale legnoso mediante asta pubblica

ANNO

2018      2

2020      3

2022      4

2024      5

 

N.B. – Le valutazioni dendrometriche sono state eseguite dal Centro di Ricerca ‘Foreste e Legno’ del CREA (La sede di Trento eredita il patrimonio e la tradizione scientifica dell’Unità di Ricerca per il Monitoraggio e la Pianificazione Forestale (CRA-MPF), già Istituto Sperimentale per l’Assestamento Forestale e per l’Alpicoltura (ISAFA) formalmente istituito nel 1967 ed inaugurato nel 1969.

Sede distaccata di Roma, oggi azienda sperimentale (Azienda Ovile, via Valle della Quistione, 27 – 00166 Roma) il cui responsabile è Alessandro ALIVERNINI (alessandro.alivernini@crea.gov.it). Tra le attività di ricerca, spicca il ‘Monitoraggio degli ecosistemi forestali’ e il laboratorio di Biometeorologia dedicato allo studio dei flussi di gas serra e composti organici (le ricerche vengono svolte principalmente all’interno dell’Azienda Ovile e all’interno della tenuta Presidenziale di Castelporziano).

 

 

2018

VENDITA DI MATERIALE LEGNOSO IN PIEDI DERIVANTE DAL TAGLIO COLTURALE DI DIRADAMENTO SU SOPRASSUOLI DI PINO DOMESTICO (Pinus Pinea) NELLA TENUTA DI CASTELPORZIANO.

Avviso asta pubblica: 02/03/2018; Scadenza Manifestazione d’Interesse 09/07/2018

Pubblicazione: https://eprocurement.quirinale.it/esop/toolkit/opportunity/past/4/detail.si

Ente: Segretariato generale della Presidenza della Repubblica (determina a contrarre n. 51314 del 13/06/2018)

Riferimenti di legge: art. 74, comma 3, del D.P. n. 36/N del 22 dicembre 2016 e art. 73, lettera c), del R.D. 23 maggio 1924 n. 827

Oggetto: vendita di materiale legnoso in piedi derivante dal taglio colturale di diradamento su soprassuoli di pino domestico (Pinus Pinea) nella Tenuta di Castelporziano, nonché esemplari deperienti, schiantati o morti in piedi (colpiti dall’attacco del coleottero scolitide Tomicus destruens), presenti nei lotti boschivi siti nelle località “Malafede”, “Casaletto”, “Capocotta” e “Dogana”. L’area interessata è di 157,46 ha.

Prezzo a base d’asta: La vendita del legname sarà effettuata attraverso asta pubblica ad unico incanto con il metodo delle offerte segrete al rialzo rispetto al prezzo posto a base d’asta (a pena di esclusione) stabilito in € 1,00/quintale (euro uno/00), al netto dell’iva di legge.

UFOR (Unità FORestali omogenee)

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2020

AVVISO DI ASTA PUBBLICA del 26 giugno 2020 scadenza ore 12:00 del 29/07/2020

VENDITA DI MATERIALE LEGNOSO DERIVANTE DA TAGLIO COLTURALE DI DIRADAMENTO SU SOPRASSUOLI DI PINO DOMESTICO (Pinus pinea) NELLA TENUTA DI CASTELPORZIANO

Avviso asta pubblica: 26/06/2020; Scadenza Manifestazione d’Interesse 29/07/2020

Pubblicazione: https://eprocurement.quirinale.it/esop/toolkit/opportunity/past/15/detail.si

Ente: Segretariato generale della Presidenza della Repubblica (determina a contrarre n. 56700 del 25/06/2020)

Riferimenti di legge: art. 74, comma 3, del D.P. n. 36/N del 22 dicembre 2016 e art. 73, lettera c), del R.D. 23 maggio 1924 n. 827

Oggetto: vendita di materiale legnoso in piedi derivante dal taglio colturale di diradamento su soprassuoli di pino domestico (Pinus Pinea) nella Tenuta di Castelporziano, nonché esemplari deperienti, schiantati o morti in piedi (colpiti dall’attacco del coleottero scolitide Tomicus destruens), presenti nei lotti boschivi siti nelle località “Capocotta” e “Dogana’. Tutte le aree interessate dagli interventi ricadono all’interno della Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT6030084, individuata ai sensi della Direttiva 2009/147/CE. L’area interessata è di 42 ha.

Prezzo a base d’asta: La vendita del legname (compreso quelle eventualmente colpite da attacchi del coleottero scolitide) sarà effettuata attraverso asta pubblica ad unico incanto con il metodo delle offerte segrete al rialzo rispetto al prezzo posto a base d’asta (a pena di esclusione) stabilito in (al netto dell’iva di legge)

a) legna ritraibile: € 1,00 (euro uno/00) a quintale

b) legname da opera ritraibile: € 5,00 (euro cinque/00) a quintale

UFOR (Unità FORestali omogenee)

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2022

VENDITA DI MATERIALE LEGNOSO DERIVANTE DA TAGLIO FITOSANITARIO DI SOPRASSUOLI DI PINO DOMESTICO (PINUS PINEA) COLPITI DA TOUMEYELLA PARVICORNIS E TOMICUS DESTRUENS RADICATI NELLA TENUTA PRESIDENZIALE DI CASTELPORZIANO

Avviso asta pubblica: 16/11/2022; Scadenza Manifestazione d’Interesse 13/12/2022

Pubblicazione: https://eprocurement.quirinale.it/esop/toolkit/opportunity/past/31/detail.si

Ente: Segretariato generale della Presidenza della Repubblica (determina a contrarre n. 108430 del 11/11/2022)

Riferimenti di legge: art. 74, comma 3, del D.P. n. 36/N del 22 dicembre 2016 e art. 73, lettera c), del R.D. 23 maggio 1924 n. 827

Oggetto: vendita di materiale legnoso derivante dal taglio taglio fitosanitario di esemplari di pino domestico (Pinus pinea) esistenti all’interno della Tenuta di Castelporziano colpiti dagli agenti Toumeyella parvicornis e Tomicus destruens. Il taglio riguarda piante morte o deperienti (ovvero con chioma vitale residua stimata visivamente pari o inferiore al 20%) distribuite su una superficie di 154,8 ha. La superficie di taglio ricade interamente all’interno della Zona di Protezione Speciale IT6030084 denominata “Castel Porziano (Tenuta Presidenziale)” e per ha 24 nella Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT6030028 denominata “Castel Porziano (querceti igrofili)”.

Prezzo a base d’asta: La vendita del legname sarà effettuata attraverso asta pubblica ad unico incanto con il metodo delle offerte segrete al rialzo rispetto al prezzo posto a base d’asta (a pena di esclusione) stabilito in € 0,80/quintale (euro uno/00), al netto dell’iva di legge.

UFOR (Unità FORestali omogenee)

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2024

VENDITA DI MATERIALE LEGNOSO DERIVANTE DA TAGLIO FITOSANITARIO DI SOPRASSUOLI DI PINO DOMESTICO (PINUS PINEA) COLPITI DA TOUMEYELLA PARVICORNIS E TOMICUS DESTRUENS RADICATI NELLA TENUTA PRESIDENZIALE DI

CASTELPORZIANO

Avviso asta pubblica: 15/12/2023; Scadenza Manifestazione d’Interesse 19/01/2024

Pubblicazione: https://eprocurement.quirinale.it/esop/toolkit/opportunity/past/36/detail.si

Ente: Segretariato generale della Presidenza della Repubblica (determina a contrarre n. 118010 del 12/12/2023)

Riferimenti di legge: art. 74, comma 3, del D.P. n. 36/N del 22 dicembre 2016 e art. 73, lettera c), del R.D. 23 maggio 1924 n. 827

Oggetto: vendita di materiale legnoso derivante dal taglio taglio fitosanitario di esemplari di pino domestico (Pinus pinea) esistenti all’interno della Tenuta di Castelporziano colpiti dagli agenti Toumeyella parvicornis e Tomicus destruens. Il taglio riguarda piante morte o deperienti (ovvero con chioma vitale residua stimata visivamente pari o inferiore al 20%) distribuite su una superficie di 170,54 ha (50,28 ha in località “Dogana” 120,26 ha in località “Capocotta”).

Prezzo a base d’asta: La vendita del legname sarà effettuata attraverso asta pubblica ad unico incanto con il metodo delle offerte segrete al rialzo rispetto al prezzo posto a base d’asta (a pena di esclusione) stabilito in € 1,00/quintale (euro uno/00), al netto dell’iva di legge.

UFOR (Unità FORestali omogenee)

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https://www.pefc.it/news/la-tenuta-presidenziale-di-castelporziano-e-certificata-pefc-ne-parlano-i-media

 

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