Polo Natatorio di Ostia: il mistero delle terre scomparse.

XIII Municipio, 01 Novembre 2008 – Presso un noto ex-deposito di materiali per l’edilizia all’Infernetto (all’angolo tra Via Canale della Lingua e Via di Castelporziano), si stanno accumulando da più di 3 settimane cumuli di terra proveniente dagli scavi delle piscine del Polo Natatorio di Ostia sul Lungomare Caio Duilio. Dopo le denuncie ed esposti dei cittadini sul trasporto delle stesse terre prima all’interno della Riserva del Litorale Romano (in un’area adibita alla costruzione di un centro di compostaggio) e poi all’interno dell’area archeologica di Pianabella (dietro il Cimitero di Ostia Antica), adesso è la volta dell’Infernetto.

Molti Residenti hanno visto e fotografato camion chiaramente provenienti dal cantiere del Polo Natatorio scaricare terra nell’ex-smorzo. Al contrario, la fila di camion uscente dal cantiere sul Lungomare Duilio, non si dirige più né verso il centro di compostaggio, né verso Pianabella. Cosa è successo nel frattempo ? Perché si sono abbandonate quelle aree quando invece qualcuno si era sbracciato a dire che c’erano “tutte le autorizzazioni” ? Anche la Soprintendenza di Ostia aveva affermato che sui terreni di Pianabella era possibile scaricare le terre, ma solo in prossimità dei dossi e solo nelle aree destinate alla coltivazione del ‘prato pronto’ di una importante ditta specializzata del Litorale. In altre parole, tolti i rotoli di erba già pronti, si poteva colmare l’area con la sabbia proveniente dal Polo per le successive semine. Così non è stato per l’area della Cacciuta (il centro di compostaggio) e così non dovrebbe essere neppure per l’ex-smorzo dell’Infernetto. E’ vero che presso quest’ultimo si stanno compiendo degli scavi per la costruzione di un grande edificio commerciale e residenziale, ma è anche vero che tutta quella terra (che supera ormai il piano stradale per più di 2,5 metri, su tre fronti lunghi ciascuno almeno 100 metri, per una larghezza di 5) non può provenire solo da lì. I Residenti promettono di inoltrare un regolare esposto alle autorità competenti se non verranno date spiegazioni in merito, anche perché il via vai dei camion sull’ultimo tratto di Via di Castelporziano (tra Via Canale della Lingua  e Via del Lido di Castelporziano) sta provocando serie situazioni di pericolo per la viabilità locale. Un’ultima considerazione. Anche dentro il cantiere del Polo Natatorio, dove ormai svetta un’altissima gru, si stanno accumulando montagne di terra, il che impedisce un regolare svolgimento delle attività di cantiere. Ricordiamo che anche la collocazione provvisoria delle terre di scavo (comunque destinate a discarica autorizzata) deve avere regolare autorizzazione e sarebbe interessante conoscere la versione della Polizia Municipale di Ostia, visto che fino ad oggi nulla ha fatto sapere circa le indagini susseguenti la denuncia dei Cittadini che, per portare a conoscenza il fatto della Cacciuta, occuparono l’aula del XIII Municipio ad inizio Ottobre. Fino ad oggi l’unico atto della Polizia Municipale è stato quello di respingere l’accesso agli atti (previsto dalla Legge 241/90) di alcuni Cittadini, giustificandosi che “non esiste motivazione né coinvolgimento personale” sulla vicenda. Attendiamo che a questo punto una spiegazione venga anche data per l’ex-smorzo dell’Infernetto.

O.L.P. – Osservatorio Lavori Pubblici
Commissione Vigilante

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Infernetto: un Piano Particolareggiato ormai non attuabile.

XIII Municipio, 20 Ottobre 2008 – Apprendiamo con stupore l’interessamento del PD locale per il Piano Particolareggiato dell’Infernetto, quasi che si volesse far dimenticare che a Roma le giunte di Centro Sinistra poco o nulla hanno fatto per il quartiere. Da sempre la Cittadinanza ha chiesto, prima a Rutelli poi a Veltroni, di attuare quanto previsto e di adottare un nuovo Piano Particolareggiato per la parte rimasta inattuata per decorso di termine, così come previsto nell’art. 17 della legge n. 1150 del 1942. Mai, in questi 14 anni, si è tenuto conto delle trasformazioni urbanistiche avvenute sull’intero territorio, mentre si è consentito di costruire tutt’intorno in maniera inadeguata (basta ricordare che all’Infernetto verranno residence a 6 piani, 4 aree di edilizia popolare e così via, per un totale di almeno 20.000 persone in 4 anni). Riportiamo allora solo qualche cifra di quanto era previsto e non è stato invece fatto:

    €.17.332.518,50 per l’esproprio di Aree previste Pubbliche
    €.79.052.585,85 per la realizzazione delle Urbanizzazioni Primarie (Viabilità e loro Illuminazione, Parcheggi, Impianti Idrico, di Depurazione, di smaltimento delle Acque Bianche e demolizione e ricostruzione delle recinzioni)
    €.63.315.132,30 per la realizzazione delle Urbanizzazioni Secondarie (Istruzione, Centri Religiosi, Culturali, Mercati, Verde Attrezzato, Sportivo ed a Parco).

Questi importi, oggi, non bastano più, in quanto non risultano attualizzati. Infatti risale alla deliberazione del Consiglio Comunale n. 333 del 22 dicembre 1992 l’adozione del Piano Particolareggiato n. 51 del nucleo edilizio “Infernetto” (spontaneamente sorto), Piano definitivamente approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 312 del 22 dicembre 1994, appunto, 14 anni fa. Inoltre, l’Infernetto risulta ancora oggi  interessato da vincoli assurdi, di varia natura (su cui nessuno è intervenuto), tra cui:

    vincolo archeologico e paesistico (ex L. n. 1497/39) che interessa l’area compresa tra il Viale di Castel Porziano, la Tenuta omonima presidenziale e la Pineta di Castel Fusano nonché una fascia profonda 200 ml. lungo la Via C. Colombo;
    vincolo di rispetto della viabilità principale lungo la Via C. Colombo di profondità variabile;

Ci chiediamo a questo punto che senso abbia parlare di partecipazione dei Cittadini, come sta facendo il PD, quando sono 14 anni che i Cittadini hanno già scritto e detto tutto quello che c’era da scrivere e da dire. E’ per esempio sotto gli occhi di tutti la gravità delle strade dell’Infernetto. Parlando solo di quelle definite nel Piano Particolareggiato, la cattiva informazione poi regna sovrana. Addirittura sotto la precedente giunta municipale del Presidente Paolo Orneli (PD) è stata fatta asfaltare, illuminare e istituire a doppio senso una piccola strada privata di campagna, fuori perimetrazione, che risponde al nome di Via Salorno (quasi 100 mila euro). Una strada ‘nuova’ che non ha rispettato nella sua progettazione il Codice della Strada e che oggi la Polizia Municipale è stata costretta a mettere a senso unico mentre il Municipio (rischiando il danno erariale) si dichiara disponibile a spendere altri soldi (pubblici) per metterla a norma. Perché la differenza con le altre strade interne dell’Infernetto, che sono strette, dissestate e buie (e su cui questo Municipio non si è mai dichiarato pronto ad intervenire), è che Via Salorno risponde alla logica di scambio del voto elettorale, mentre le altre esistono solo grazie alle iniziative private dei Cittadini, che non solo le hanno asfaltate a proprie spese, ma che tutt’oggi, in quanto frontisti, sono anche responsabili della loro manutenzione e sicurezza (cade un postino ? paga il frontista).

Ci auguriamo allora che la ‘finta’ partecipazione richiesta a gran voce dal PD, per discutere del Piano Particolareggiato non sia il meccanismo per coprire con ‘finti’ consensi certe scelte avviate negli anni passati o, peggio ancora, per scaricare sull’attuale Amministrazione Capitolina le precedenti responsabilità. Se il Piano Particolareggiato dovesse prendere forma, che sia solo a vantaggio dei Residenti.

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I sottopassi previsti sulla Via Cristoforo Colombo (2)

L’impossibilità di realizzare il sottopasso all’incrocio tra via di Malafede e la Cristoforo Colombo, che ha costi non sostenibili per l’attuale stato delle casse del Comune di Roma e che prevede enormi difficoltà di scavo per la presenza di importanti presenze archeologiche, nonché per la deviazione del Fosso del Fontanile e di un acquedotto, suggerisce di pensare con rapidità a soluzioni alternative. A parte alcune astruse proposte che circolano, purtroppo non fondate su solide basi realizzative, non esiste al momento alternativa al faraonico progetto pensato dal Comune di Roma. LabUr ha pertanto redatto una propria proposta, che verrà presentata pubblicamente assieme alle altre proposte per la sistemazione della Cristoforo Colombo con costi e tempi sostenibili. Qui se ne vogliono dare solo le linee guida, relativamente all’incrocio di Via di Malafede, presentando una bozza, volutamente ridotta per motivi di protezione della proprietà intellettuale. La proposta prevede lo sfruttamento dell’esistente sottopasso di Via del Risaro, premesso che Via del Risaro risulta strada in manutenzione all’interno del patrimonio comunale (Libro A – Beni del Demanio,  n° 5708,  mat. 09367:  area di circolazione denominata Via del Risaro e collocata tra Via Ostiense e Via Pontina, descritta nella posizione d’archivio n° 228/96, con superficie di 8490 m², elencata tra le strade in manutenzione).
L’ampliamento del sottopasso esistente di Via del Risaro, il sistema di tre rotatorie (due su Via del Risaro, lato Vitinia e lato Decima, l’altra all’incrocio tra Via di Malafede e Via Mastroianni) e delle tre rampe di accesso (una dalla Colombo in direzione Ostia verso Via del Risaro, le altre due dalla Colombo in direzione Roma verso Via del Risaro), completano l’opera assieme al raccordo da realizzare tra Via del Risaro e l’attuale Via Mastroianni.

Il costo stimato è poco più di 1.200.000 euro, ben più sostenibile dell’irrealizzabile progetto del Comune di Roma che prevede un costo dell’intervento pari a 11.659.000 euro finanziato tramite linea di credito. I tempi di realizzazione degli svincoli di Vitinia e di Decima, più le restanti opere, sono stimati in poco più di 8 mesi e non impattano drasticamente (come invece è il caso del progetto del Comune di Roma) sulla viabilità della Cristoforo Colombo. Per quanto riguarda l’incrocio tra Via di Malafede e la Cristoforo Colombo, non avrebbe più bisogno della semaforizzazione, ma solo di una rampa di accelerazione da via di Malafede per immettersi sulla Cristoforo Colombo in direzione Ostia. Resta la difficoltà di realizzare l’attraversamento pedonale attualmente esistente e a solo vantaggio degli ospiti del camping Fabolous, che utilizzano la fermata dello 070 sulla Cristoforo Colombo, a ridosso dell’ingresso della Tenuta Presidenziale. Riteniamo però che il problema degli attraversamenti pedonali, così come quello dei mezzi pubblici lungo la Colombo (e delle relative fermate) debba essere inquadrato in un’ottica più ampia. Per esempio, non è possibile che l’unico attraversamento pedonale sulla Colombo sia a favore di un camping, mancando invece del tutto per grandi quartieri come AXA, Infernetto e Casal Palocco. Così come è inammissibile che un camping abbia per sé una fermata dello 070 e che gli abitanti del quartiere Giardino di Roma non abbiano ancora visto realizzare la fermata della Roma Lido (che Caltagirone non ha mai costruito). Il sacrificio per il bene collettivo prevede l’abolizione del semaforo all’incrocio in questione per meglio fluidificare il traffico sulla Colombo. Analogamente, il privilegio che oggi ha la tenuta Presidenziale di una propria semaforizzazione non è accettabile in termini di mobilità locale. In altre parole, nella proposta di LabUr, l’accesso alla Tenuta provenendo da Roma potrà avvenire non più dall’ingresso di Malafede (comunque accessibile provenendo da Ostia) ma da quello di Malpasso, dalla Pontina Vecchia (comunque collegata a Via del Risaro).
In sintesi, la tabella seguente descrive la nuova mobilità secondo la proposta di LabUr:

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Polo Natatorio: chiarimenti sulla bonifica bellica.

XIII Municipio, 19 Settembre 2008 – In data 18 Settembre abbiamo ricevuto una telefonata da parte del Dirigente Tecnico B.C.M., Sig. Carlo Barbagallo, della Co.Ge.Bon. (ditta incaricata della bonifica bellica sull’area del Polo Natatorio) a cui è seguita la comunicazione autografa che appresso riportiamo per intero, con il consenso del Sig. Barbagallo stesso:

Caserta, 18 Settembre 2008

Alla c.a.: Dott. Ing. Schiavone

Oggetto: Bonifica da ordigni bellici sulle aree interessate dalla realizzazione del Polo Natatorio di Ostia.

In riferimento ai lavori di cui in oggetto e facendo seguito a quanto già comunicatovi telefonicamente confermiamo quanto segue:

    L’ attività di bonifica da ordigni bellici ha avuto inizio il giorno 15/09/2008;
    Dal giorno 09/09/2008 al 11/09/2008, avendo preciso incarico dalla committenza, la Co.ge.bon. s.r.l. ha effettuato la rimozione di materiali vari (resti di autovetture, detriti, materali ferrosi) presenti sull’ area di cantiere al fine di poter procedere da giorno 15 senza alcun intralcio.

Pertanto, come da Lei confermato telefonicamente, restiamo in attesa di smentita di quanto affermato in tutti i vs. articoli riguardo date, dati e fatti non veritieri.

Distinti saluti,

Il Dirigente Tecnico B.C.M.
Carlo Barbagallo

Prendiamo atto delle dichiarazioni del Sig. Barbagallo, ma facciamo alcune precisazioni. La Co.Ge.Bon. sta offrendo i propri servizi alle ditte aggiudicatrici della gara, in quanto queste non sono autorizzate a fare opere di bonifica bellica. Quindi sono tali ditte che devono apporre, per esempio, la segnaletica di pericolo intorno al cantiere, tutt’ora mancante. Ma devono anche garantire il pieno rispetto di tutte le prescrizioni tecniche contenute nell’autorizzazione nr.175 del X Reparto. Un esempio su tutti. Per poter dare inizio ai lavori, occorrono di solito 3-4 settimane di carteggi con gli uffici del X Reparto. Ebbene, nel nostro caso, i tempi sono stati molto più stretti se è vero che il giorno 15 si sono potuti iniziare i lavori (la richiesta dell’autorizzazione è dell’8 Settembre). Questo vuol dire che la Co.Ge.Bon. non solo è una ditta seria ma è anche, quando serve, molto efficiente ed efficace. Del resto lavora in Croazia, in Afghanistan ed in altre parti del Mondo. Purtroppo però la fretta (non i nostri esposti) con cui le ditte appaltatrici vogliono che si proceda in cantiere sta compromettendo in parte la sua immagine. Rispediamo dunque al mittente ogni forma di polemica e attendiamo invece che la Direzione Lavori della Stazione Appaltante (l’Ufficio di quel Commissario Delegato, Ing. Claudio Rinaldi, mai visto in Municipio a dare spiegazioni) sia solerte e puntuale a rispondere alle nostre domande. L’Ing. Rinaldi si è infatti molto prodigato a dire, in conferenza stampa, che sarebbe venuto in cantiere con tutte le carte per incontrare i Cittadini. Mai visto.

LabUr – Laboratorio di Urbanistica XIII
Il Presidente
dr.Ing. Andrea Schiavone

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Polo Natatorio: la bonifica bellica avvolta da misteri.

XIII Municipio, 17 Settembre 2008 – Domani, Giovedì 18 Settembre, il X Reparto Infrastrutture di Napoli ha convocato nei suoi Uffici, per chiarimenti, la ditta CO.GE.BON., incaricata dalle ditte appaltatrici per la realizzazione del Polo Natatorio di Ostia ad eseguire le indagini belliche. Sembra infatti che le attività abbiano avuto inizio prima dei tempi imposti per Legge. In altre parole, l’autorizzazione nr.175 rilasciata l’11 Settembre dal X Reparto prevedeva che la ditta comunicasse con congruo anticipo (3 giorni lavorativi) la data di inizio lavori. Invece già dal 9 Settembre il personale della CO.GE.BON. è stato visto lavorare in cantiere, eseguendo operazioni di bonifica superficiale senza aver prima predisposto le necessarie misure di sicurezza, tra cui la segnaletica indicante pericolo e un posto di pronto soccorso, come richiesto dalle prescrizioni della stessa autorizzazione.  Ma il fatto più grave è accaduto Sabato 13 Settembre quando una pattuglia della Polizia Municipale di Ostia ha accertato che dentro il cantiere del Polo Natatorio operai della ditta Marziali stavano realizzando delle perforazioni in profondità  per la posa di pali di castagno dentro l’area del cantiere. Altri due fori, profondi un metro e aventi circa 70-80 cm. di diametro, sono ben visibili subito dopo la recinzione su via delle Scialuppe, anche se meticolosamente camuffati dalla ditta. Ciò ha provocato la presentazione di nuovi esposti che, con i precedenti, verranno inviati alla Procura della Repubblica. Ricordiamo che nell’area soggetta alle indagini belliche è autorizzata ad operare solo la CO.GE.BON. fino a quando non saranno concluse le ricerche di ordigni bellici.

Intanto il 15 Settembre è stato asportato lo strato superficiale del terreno su circa un terzo dell’area mediante una benna, sempre appartenente, si dice, alla ditta Marziali. Le attività sono proseguite fino a ieri ed oggi sono invece iniziati gli scoprimenti degli oggetti metallici individuati nel sottosuolo durante i giorni scorsi (erano stati segnalati a terra con nastro bianco/rosso). Tra gli oggetti, è stato rinvenuto un piccolo carrello, probabilmente moderno, che testimonia la profondità degli scavi eseguiti, ben oltre un metro. La preoccupazione dei residenti è che nessun controllo regolare e giornaliero viene eseguito sul cantiere, pur essendo stati informati sia i Carabinieri di Ostia che la Polizia Municipale. Se un’attività non autorizzata dovesse compromettere l’incolumità della Cittadinanza, chi risponderà dei danni ? Non certo i Cittadini, che sembrano gli unici interessati a che le operazioni di indagine bellica vengano svolte secondo le prescrizioni tecniche dettate dall’autorizzazione nr.175 del X Reparto.

LabUr – Laboratorio di Urbanistica XIII
Il Presidente
dr.Ing. Andrea Schiavone

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Infernetto: il papocchio di Via Cilea

Infernetto, 13 Settembre 2008 – Ci sono incroci, crocicchi e papocchi. Quello tra via Cilea, via Romani e via Boezi (all’Infernetto) è della terza specie. Progettato in piena campagna elettorale a seguito di un’improvvida apertura di via Cilea da parte del Comune di Roma (senza metterlo in sicurezza), è rimasto abbandonato da mesi per il ritiro della ditta appaltatrice che ha poi visto invece riassegnati i lavori senza subire neppure un euro di penale. I costi restano un mistero: prima 60 mila poi 100 mila euro. Ma se la ditta è la stessa, quella che ha vinto la gara di appalto (gara comunque mai resa pubblica), da dove arrivano i nuovi soldi ? Un mistero anche i cartelli lavori e la segnaletica di cantiere, mai installati (neppure quella orizzontale, come richiesto per Legge). Con il riprendere dei lavori, la situazione di viabilità è poi addirittura peggiorata, come testimoniano le foto. In pratica, ad oggi, è impossibile da via Romani proseguire su via Cilea verso via di Castel Porziano, senza compiere una gincana. Lavori fatti malissimo senza una segnaletica adeguata che aiuti l’automobilista. Lasciare poi il cantiere tra Sabato 13 e Domenica 14 Settembre nella situazione documentata dalle foto è inaccettabile, soprattutto perché il vento che ha soffiato violentemente la notte del 12 Settembre, ha rimosso i birilli ad alta visibilità lasciati sul posto. Non riteniamo che sia questo il modo di procedere in un incrocio (oggi, papocchio) così pericoloso.

L’O.L.P. si riserva inoltre di controllare, con quanto realizzato, l’originale progetto datato 20 Novembre 2007, a firma dell’Arch. Gianfranco Maiorini dell’U.O.T. del XIII Municipio, perché le sezioni delle carreggiate sembrano non corrispondere. Ringraziamo infine l’Assessore Amerigo Olive per aver dato, per mezzo stampa, informazioni aggiuntive sui lavori e attendiamo però di conoscere più in dettaglio gli aspetti tecnici. Non possiamo invece che rimanere perplessi dal silenzio del Presidente della Commissione Lavori Pubblici, Pierfrancesco Marchesi, che, pur residente all’Infernetto, non ha dato finora alcun segnale di trasparenza amministrativa verso la Cittadinanza, forse perché troppo occupato in Aula Consiliare su altre questioni.

Osservatorio Lavori Pubblici – Commissione Vigilante

Struttura di LabUr XIII

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Il silenzio assenso dell’Assessore Pallotta

XIII Municipio, 5 Settembre 2008 – Renzo Pallotta, attuale Assessore all’Urbanistica del XIII Municipio, è stato il più votato nelle ultime elezioni Municipali e, come riferiscono i giornali, è anche il più presente nei locali di Via Claudio. Ma la sua visione Urbanistica del territorio sembra limitata alle stanze del Municipio e alla loro destinazione d’uso. Le sue dichiarazioni e i suoi atti in materia Urbanistica, che dovrebbero essere rivolti ad un corretto sviluppo del territorio, restano dopo quattro mesi un mistero. Peggio della precedente giunta Orneli, verrebbe da dire. Ai giornali però aveva dichiarato frasi quali “Infrastrutture e servizi, basta cemento senza certezze” oppure “Prima di tutto la viabilità”, ma poi, durante la Commissione Urbanistica di Lunedì scorso, ha abbandonato l’aula di Somma dopo aver espresso la sua opinione su questioni ben lontane da quelle urbanistiche come i Patti Territoriali, che erano all’ordine del giorno. I Cittadini, in attesa di un ‘cenno urbanistico’ da parte dell’Assessore Pallotta, hanno nel frattempo raccolto tutte le informazioni disponibili per conoscere i futuri disastri che avverranno nel XIII Municipio. Per esempio, parlando dei Patti Territoriali, “Abbiamo constatato che il Centro Commerciale della Esselunga, che sorgerà lungo la Cristoforo Colombo a ridosso della pineta di Castelfusano, all’angolo con Via Canale della Lingua, porterà solo centinaia di migliaia di metri cubi di cemento e nuovo traffico, ma nessun vantaggio per la comunità” – ha dichiarato Paula de Jesus, Presidente del Comitato Civico Entroterra13- “Abbiamo avuto infatti la possibilità di visionare lo studio trasportistico e il Piano del riassetto delle Infrastrutture dei Patti Territoriali sull’asse Centralità Acilia-Madonnetta”.

“Un progetto” – afferma Andrea Schiavone Presidente di LabUr XIII – “che prevede due rotatorie intorno alle quali i 30.000 abitanti dell’Infernetto dovranno girare come in un flipper per prendere la Colombo in direzione Roma. Infatti l’attuale incrocio di Via Canale della Lingua sarà stravolto, chiudendolo in uscita dall’Infernetto per consentire la realizzazione dei parcheggi del Centro Commerciale”. “Inoltre è previsto un sottopasso sotto la Colombo che convoglierà nuovo traffico su questa già congestionata arteria, grazie al corridoio di Trasporto Pubblico proveniente dalla futura Centralità Acilia-Madonnetta” – aggiunge Paula de Jesus – “Tutto questo, senza tener conto ad esempio delle linea ATAC 066 che serve l’Infernetto”. “Ci auguriamo dunque che l’Assessore dia seguito alle sue dichiarazioni”– conclude Paula de Jesus- “perché se questa è la sua visione di viabilità e di mobilità, siamo molto preoccupati”.
Lunedì prossimo si terrà una nuova Commissione Urbanistica, per parlare della Chiesa all’Infernetto. Come dire: adesso, dopo quello Profano, abbiamo anche il Sacro cemento. Chissà che sia la volta buona per sentire l’opinione dell’Assessore su questa questione e non l’ennesimo silenzio/assenso come è accaduto per la questione del Polo Natatorio o il Centro Commerciale della Esselunga.

Comitato Civico Entroterra13 (http://ccentroterra13.vox.com)

LabUr XIII (http://www.labur.eu)

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Polo Natatorio: iniziano le indagini di bonifica degli ordigni bellici.

XIII Municipio, 01 Settembre 2008 – Dalle ore 7.00 di stamattina una volante della Polizia con quattro uomini, un auto civetta della Questura con 2 uomini e una pattuglia dei Carabinieri con 2 uomini hanno presidiato il piazzale deserto del Polo Natatorio, dove si stavano svolgendo le opere di recinzione. Questo dispiegamento delle forze dell’ordine servirebbe per garantire la regolarità dei lavori, essendoci in giro ‘facinorosi’ cittadini. Ma la vera novità è stata la comparsa (solo oggi) di un cartello lavori che indica l’inizio di attività propedeutiche alla bonifica bellica dell’area. Tali attività dovrebbero essere proprio la recinzione dell’area e chissà cos’altro, visto che mai nel cronoprogramma dei lavori è stata inserita prima questa voce.  Ricordiamo che si è cominciato a parlare di ordigni bellici solo dopo l’esposto di LabUr XIII presentato a Carabinieri e Polizia Municipale il 19 Agosto, poi attuato dalla Prefettura il 29 Agosto. Siamo pertanto basiti nel leggere che l’autorizzazione (nr. 3309) è stata data il 24 Luglio quando la gara è stata aggiudicata solo l’8 Agosto (allora, chi si è autorizzato e chi ha autorizzato cosa ?).

Risulta infati, ma solo nel Capitolato Speciale, che “Tutti gli oneri inerenti la bonifica dagli ordigni bellici dell’area da effettuare secondo la normativa vigente” saranno a carico della ditta appaltatrice: per cui che cosa si sarebbe dovuto autorizzare da parte del Commissario Delegato ? Perché Venerdì, alla sospensione del cantiere, questo cartello non c’era ? Perché Venerdì, presente in cantiere la Polizia Municipale e decine di testimoni, si stavano facendo indagini geognostiche con trivellazioni in profondità, quando prima bisogna individuare se il sottosuolo nasconde o no ordigni bellici ? La realtà è che questo cartello è stato fatto solo dopo la sospensione del cantiere, tra Sabato e Domenica, a sopperire quanto mancante fino a Venerdì e necessario per far iniziare i lavori. Come dire: un’autorizzazione in corsa rilasciata dal Commissario Delegato. Anche perché questa autorizzazione nulla ha a che vedere con quella che invece deve rilasciare il 10° Reparto Infrastrutture BCM di Napoli a cui neppure è mai arrivata una richiesta formale per l’indagine preliminare di ordigni bellici. Abbiamo riscontrato tutti i dati: ad oggi è stata data l’autorizzazione solo per gli altri impianti  dei Mondiali di Nuoto 2009 (tra cui quello di Valco San Paolo), ma non per Ostia.

L’autorizzazione prevede la presentazione di una serie di documenti, tra cui il progetto di cantiere e le aree interessate agli scavi (con indicazione della profondità). Per dare qualche numero circa i tempi delle operazioni: una squadra di rastrellatori può coprire al giorno (per la bonifica superficiale) circa 3.000 mq (l’area complessiva è di 24.300 mq), mentre, per la bonifica in profondità (almeno quanto le sezioni di scavo, che qui possono raggiungere i 7 metri) occorrono 3.100 trivellazioni (24.300 mq / 7,84). In altre parole, tra la produzione del progetto, l’invio al 10° Reparto, l’approvazione di questo e l’avvio dei lavori occorreranno almeno 3 settimane  da oggi prima di sapere cosa si cela sotto il piazzale del Polo Natatorio. Poi, eventualmente, si parlerà di sminamento e brillamento degli ordigni. Intanto saremo giunti, nella migliore delle ipotesi, ad inizio Ottobre. Pronti ad assistere cosa riuscirà a fare Giove Pluvio, visto che il periodo più piovoso per Ostia è proprio quello tra Ottobre e Novembre. Come dire: scavare sotto la pioggia ? Un gioco da ragazzi.

LabUr – Laboratorio di Urbanistica XIII
Il Presidente
dr.Ing. Andrea Schiavone

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Polo Natatorio: interviene la Prefettura sugli ordigni bellici.

XIII Municipio, 30 Agosto 2008 – Sappiamo tutti che i cantieri edili costituiscono un settore di attività che espone i lavoratori a rischi particolarmente elevati e che sono caratterizzati da un tasso di mortalità altissimo. Da qui la necessità di redigere un Piano di Sicurezza da parte delle ditte interessate su indicazione della valutazione dei rischi dell’area fornita dalla stazione appaltante, oggetto però fino ad oggi sconosciuto per il cantiere del Polo Natatorio. In realtà, in tema di ordigni bellici, la Legge è chiara. Il D.Lgs. 19 settembre 1994, n. 626 prevede la responsabilità diretta del Direttore dei Lavori o del Responsabile della Sicurezza in caso di omissione della valutazione del rischio residuo derivante dalla presenza di un eventuale ordigno inesploso in area cantiere. Ma nel procedimento di gara per la realizzazione del Polo Natatorio, non è prevista questa voce. Solo dopo l’esposto presentato da LabUr XIII il 19 Agosto, è stata fatta richiesta delle indagini preliminari per un’eventuale bonifica dell’area, quando invece sin dal 1995 era nota la pericolosità. In pratica, nessuna indagine storica o indagine geofisica in sito sono state attuate come misure preventive di analisi e valutazione del rischio bellico. Eppure la carta qui allegata parla chiaro: il litorale romano è una discarica bellica.

Abbiamo avuto su questo il pieno supporto del X Reparto Infrastrutture di Napoli, ma soprattutto la nota emessa dalla Prefettura di Roma (Prot. 73709/199/2008 del 29 Agosto 2008) in cui si da seguito al nostro esposto sostenendo che la bonifica sarà eseguita nell’area del Polo Natatorio. Ricordiamo che esistono due tipi di bonifiche che devono essere fatte su quest’area. Quella superficiale, da eseguirsi su tutta l’area del cantiere per individuare gli ordigni fino a 1 metro di profondità. Quella profonda (fino anche a 5 metri, nel nostro caso) quando si verificano movimenti di terra a oltre 1 metro di profondità (sull’area del Polo Natatorio si scaverà fino a 4 metri, per un impegno di circa 100.000 metri cubi). Che l’Ing. Claudio Rinaldi, attuale Commissario Delegato, sostenga che questo era previsto nella procedura di gara, ci lascia sorpresi, considerato che non era stata inserita questa voce nel cronoprogramma dei lavori. Sembrerebbe altresì strano che proprio ieri si siano eseguite attività di trivellazione in profondità (a cui hanno assistito decine di testimoni, con tanto di foto) in un’area ancora da indagare da un punto di vista bellico. Può essere che sotto non ci sia nulla, ma se si dimostrasse anche il contrario qualcuno dovrà comunque rispondere penalmente di ciò che ha fatto ieri, esponendo la Cittadinanza a un rischio non dichiarato continuando i lavori anche dopo la sospensione del cantiere intimata dai Vigili Urbani.

LabUr – Laboratorio di Urbanistica XIII

Il Presidente

dr.Ing. Andrea Schiavone

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