Mondiali di Nuoto: quanti danni a Via Traetta, all’Infernetto

Infernetto, 07 Maggio 2009 – Sono ancora lì, le transenne del Pronto Intervento dell’Italgas per il danno creato dai lavori dell’impianto per i Mondiali di Nuoto Roma ’09 che sorgerà in Via Traetta, all’Infernetto.  Ma è possibile questa impunità per un cantiere sorto su precedenti manufatti abusivi, poi sanati, che forse sta pure ricevendo soldi pubblici tramite l’Istituto di Credito Sportivo ? Senza parlare dei danni arrecati non solo a Via Traetta dal continuo passaggio dei mezzi pesanti, ma soprattutto di quelli arrecati a Via E. Wolf Ferrari e a Via A. Lotti. Eppure leggiamo dalla stampa che verranno spesi, in accordo con l’Assessorato romano dei Lavori Pubblici, retto da Fabrizio Ghera, soldi per riasfaltare proprio Via Wolf Ferrari. Ma stiamo scherzando ? A parte che questa strada era già stata recentemente asfaltata come ripristino per i lavori eseguiti dall’ACEA (anche se solo su una corsia), ma poi dovrebbero essere proprio i cantieri che la utilizzano con i loro mezzi pesanti a pagare i danni fatti. Nella giornata di ieri, 6 Maggio 2009, abbiamo contato dalle ore 07:30 alle ore 11:30 ben 78 camion su Via E. Wolf Ferrari provenienti o diretti verso l’incrocio della Via C.Colombo. Ricordiamo che dal 1999 è vietato, per disposizione del XIII Gruppo della Polizia Municipale il transito dei mezzi pesanti sul lato AXA. Perché verso l’Infernetto no ? Spendere da parte delle casse vuote di Roma ben 11 milioni di euro per 52 strade, di cui 5 nel XIII Municipio è follia, soprattutto quando questo interviene a favore dei costruttori e su una strada, come Via E.Wolf Ferrari, non acquisita a patrimonio comunale. La Polizia Municipale è assente (basta vedere in che stato è ridotta Via Traetta e come sia mancante tutta la segnaletica di cantiere). Le Istituzioni sono assenti (non è possibile che un cantiere così grande, a ridosso della Tenuta Presidenziale di Castelporziano, possa andare in deroga a tutte le autorizzazioni invece necessarie per i ‘privati’). Faremo pertanto un dettagliato esposto alla Corte dei Conti segnalando che denaro pubblico, quello proveniente dagli 11 milioni di euro stanziati dall’Assessore Ghera, si sta in parte utilizzando nel XIII Municipio per asfaltare una strada resa dissestata dai movimenti di cantiere senza che nessuno intervenga. Ed è proprio di oggi la notizia, dalle pagine di Repubblica, che la Procura di Roma sta indagando su questo cantiere.

O.L.P. – Osservatorio Lavori Pubblici
Commissione Vigilante

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Mondiali di Nuoto: il cantiere di Via Traetta all’Infernetto

Infernetto, 29 Aprile 2009 – Sarà un esposto di quasi 75 pagine quello che verrà presentato alla Procura di Roma per presunte irregolarità del cantiere di Via Traetta all’Infernetto. Un cantiere enorme, a ridosso della Tenuta Presidenziale di Castelporziano sorto su un fatiscente impianto sportivo (abusivo e poi sanato) che sta creando numerosi problemi ai residenti. Come al solito, uno dei tanti cantieri frettolosi destinati ai Mondiali di Nuoto Roma ’09. Infatti è di pochi giorni fa l’intervento dei Carabinieri e dell’Italgas per la rottura delle condutture del gas, sembra giunti sul posto solo dopo la segnalazione di un Consigliere Municipale, residente nei pressi del cantiere, per il forte odore di gas. Altrimenti chissà cosa sarebbe successo. Questo accade perché nessun controllo viene effettuato sui flussi dei mezzi pesanti diretti al cantiere che stanno dissestando il fondo stradale non solo di Via Traetta ma anche di Via Lotti e di Via E. Wolf Ferrari, due delle principali strade dell’Infernetto nella parte alta della località Macchione. La situazione è poi doppiamente disarmante in quanto esiste una determinazione dirigenziale del XIII Gruppo dei Vigili Urbani (già dal 1999) che impone il divieto di transito ai veicoli aventi una massa superiore a 7 tonnellate, escluso veicoli adibiti a pubblico servizio, ma solo sul lato AXA per le vie Pindaro e di Macchia Saponara. Peccato che qui all’Infernetto le condizioni siano le stesse. Forse l’Infernetto è considerato di serie B ? La mattina i camion che si dirigono al cantiere si inseriscono infatti non solo nel traffico giornaliero dell’incrocio di Via Pindaro con la Via Cristoforo Colombo ma, soprattutto, su quello di Via E. Wolf Ferrari. I camion sfrecciano a velocità ben superiori ai limiti loro concessi, sotto gli occhi delle poche pattuglie dei Carabinieri, della Guardia di Finanza o della stessa Municipale che ogni tanto compaiono su Via E. Wolf Ferrari. E’ questo il controllo ? L’Infernetto già ha di per sé una situazione viaria da paese da Terzo Mondo con incroci a raso in cui è impossibile vedere chi sta arrivando dalla strada affianco ma è anche tappezzato di cantieri più o meno grandi da dove escono i mezzi pesanti. E’ dunque necessario segnalare la presenza di un cantiere con l’apposita segnaletica prevista per Legge in un raggio tale per cui i movimenti dei mezzi pesanti ad esso diretti non creino situazioni di pericolo. Ebbene nulla di tutto questo accade per il cantiere di Via Traetta: non esiste alcuna segnaletica, orizzontale e tantomeno verticale, che segnali la presenza del cantiere. E’ vero che il cantiere, per le sue dimensioni, è ben visibile, ma è anche vero che sarebbe necessario indicare (appunto con la segnaletica) quale è il percorso abituale dei mezzi pesanti. Il fatto più grave è all’incrocio tra Via Traetta e Via Lotti, dove passa una linea ATAC. Neppure qui alcun cartello di segnalazione passaggio veicoli pesanti è stato collocato. In compenso, a questa totale assenza delle istituzioni preposte a far applicare e rispettare la Legge, la discarica abusiva di fronte all’ingresso del cantiere (che neppure ha l’autorizzazione di apertura esposta)  è stata a suo tempo rimossa su indicazione del Municipio, che invece ha lasciato a marcire (ancora mentre stiamo scrivendo) quella di fronte alla Chiesa di S.Maria dei Pellegrini, forse la Chiesa più frequentata dell’Infernetto. Se questo è il modo di amministrare il territorio, l’unica soluzione è rivolgersi alla Procura della Repubblica, come faremo.

O.L.P. – Osservatorio Lavori Pubblici
Commissione Vigilante

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Mondiali di Nuoto: ma dove sono le opere di viabilità ?

Ostia, 22 Aprile 2009 – Il Commissario Delegato ai Mondiali di Nuoto, Ing. Claudio Rinaldi, faccia rispettare l’esecuzione delle opere di viabilità previste per il Polo Natatorio e non prenda ulteriormente in giro la Cittadinanza. Siamo stufi di questa arroganza mascherata da una finta concertazione. Abbiamo in nostro possesso tutte le prove per sostenere tali affermazioni.
Leggiamo dal quotidiano Il Tempo di oggi che il XIII Municipio, nelle persone del Presidente Vizzani e dell’Assessore Olive, starebbe chiedendo fondi speciali per sistemare le strade dissestate del proprio territorio, incontrando l’Assessorato ai Lavori Pubblici del  Campidoglio. Meritevole e oculata visione per una corretta amministrazione, visto che gli obiettivi sono le strade ad alta percorribilità come la Via Cristoforo Colombo, il Lungomare, Via dei Romagnoli e la Via Ostiense. Basti pensare che una stima per difetto del solo Lungomare supera la spesa di 1 milione di euro. Ma ci aspettiamo anche che questa Amministrazione Municipale incastri la ‘saponetta’ Rinaldi, abilissima a sfuggire a tutti i suoi doveri, tra cui quello di far rispettare quanto previsto per Legge in funzione dei suoi poteri speciali. Ricordiamo che un’opera pubblica di forte impatto come quella del Polo Natatorio comporta necessariamente l’adeguamento della viabilità e della mobilità limitrofa. Ed infatti, all’interno del bando di gara, una sezione era dedicata proprio alle spese in questa direzione. Il disegno qui riportato è estratto dalla documentazione di gara (TAV_A02_planimetria-verde) e si vede chiaramente, per esempio, che una bella rotatoria dovrebbe sorgere su Via delle Quinqueremi all’angolo con Via dei Palombari. Leggendo dentro il Computo Metrico Estimativo sempre allegato alla documentazione di gara, alla voce 023 di pagina 68, si legge testualmente: “Lavori stradali e infrastrutture a rete: 212.682,43 euro”. Dove sono finiti questi soldi ? Chiunque passi per Via delle Quinqueremi vedrà il dissesto del manto stradale, utilizzato impropriamente dai camion a cui la Polizia Municipale non applica alcuna sanzione come invece dovrebbe. Neppure è stata messa la segnaletica orizzontale e verticale per segnalare la presenza del cantiere e se quest’estate (visto che i lavori ancora non saranno finiti) ci sarà un incidente, qualcuno pagherà per queste omissioni. Ma la cosa che più ci scandalizza è che mentre tutti i soldi (pubblici) sono concentrati per le spese del Polo Natatorio, dove sono i soldi per sistemare l’area dove si svolgeranno le gare a mare, 4.5 km distante ? Chi prenderà l’appalto per allestire tutte le strutture ? E la viabilità sul Lungomare Vespucci come sarà ? Che l’Ing. Claudio Rinaldi risponda ed esegua quanto a lui demandato è solo un favore che può fare a se stesso perché qui si tratta di denuncie e non più di esposti.

O.L.P. – Osservatorio Lavori Pubblici
Commissione Vigilante

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Via Cristoforo Colombo: no al sovrappasso di Via Pindaro

Infernetto, 04 Aprile 2009 – Sosteniamo pienamente la battaglia del Presidente della Commissione Municipale LL.PP., Pierfrancesco Marchesi, affinchè il sovrappasso di Via Pindaro non venga eseguito. Il giorno stesso in cui inizieranno i lavori, già annunciati per mezzo stampa, presenteremo un esposto alla Corte dei Conti segnalando l’esistenza di un danno erariale. Non è più possibile procedere nell’ignoranza di quanto già scritto e noto per generare soluzioni alternative, costose, dannose ed inutili. Il sovrappasso sulla Via Cristoforo Colombo, all’altezza dell’incrocio con Via Pindaro e Via Wolf Ferrari, è infatti la conseguenza dell’assurda posizione presa dalle istituzioni della precedente giunta Municipale e da disinformati comitati locali, che (sostenendo essere impossibile dotare l’incrocio in questione di strisce pedonali) hanno pensato a un sovrappasso ciclo-pedonale che non servirà a niente. Ricordiamo invece che la Via Cristoforo Colombo, dal punto di vista funzionale, è classificata nel territorio del XIII Municipio come “strada urbana di scorrimento” e quindi dotabile di strisce pedonali. Il Regolamento viario classifica questa tipologia di strada come:

strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici, banchine pavimentate e marciapiedi, con eventuali intersezioni a raso semaforizzate (ad elevata capacità); per la sosta sono previste apposite aree o fasce laterali esterne alla carreggiata, entrambe con immissioni ed uscite concentrate.

E’ difficile chiedere qualcosa di più ad una strada urbana, considerando che la classifica funzionale non dipende solo dal numero di corsie. Altri quartieri di Roma, serviti da strade come Tiburtina, Casilina o Flaminia, sono in condizioni decisamente peggiori. Tornando alla Via Cristoforo Colombo, questa ha dunque la funzione di garantire la fluidità agli spostamenti veicolari di scambio anche all’interno della rete viaria cittadina, nonché di consentire un elevato livello di servizio agli spostamenti a più lunga distanza interni all’area urbana. Appartenendo a questa categoria, sarebbe possibile entrare in deroga sul limite generalizzato di velocità urbana (art. 142, comma 1 del D. Lgs. 285/92 NCDS: è possibile elevare il limite da 50 fino ad un massimo di 70 km/h previa apposita segnalazione). Quindi sarebbero a questo punto da rivedere tutti i limiti di 80 km/h posti sulla Colombo. Nel frattempo, se invece inizieranno i lavori, questi avranno una durata prevista (per tutte le fasi di lavorazione in officina e montaggio in opera) che è stata dichiarata essere di 150 giorni. Il progetto, si disse, «è di immediata cantierabilità» in quanto la strada ed i terreni limitrofi dove dovrebbe essere realizzato il ponte sono di proprietà del Comune di Roma e non sono necessarie varianti urbanistiche. I piloni di sostegno dovevano essere collocati in prossimità di dove è presente il gabbiotto dei Vigili (lato Via Pindaro) e di fronte al distributore della Esso (lato via E. Wolf Ferrari). Questo vorrebbe dire chiudere ancora di più la visibilità agli incroci, rendendo più pericoloso l’attraversamento veicolare. Ma c’è anche la questione economica. La ditta Alessandro Rubei costruzioni si è aggiudicata la gara con quasi un 50% di ribasso, dichiarando l’importo essere pari a 272.065,56 euro. Il costo per fare le strisce è almeno 90 volte inferiore. Per mettere veramente in sicurezza quel’incrocio non serve dunque mettere le telecamere che rivelano il passaggio con il rosso solo sulla carreggiata Roma-Ostia, ma bisognerebbe avere il coraggio di metterle anche su quella Ostia-Roma. Così come basterebbe fare le strisce pedonali ed isole salva pedoni e cominciare a creare una bella pista ciclabile (in piano, non arrampicata su un impossibile sovrappasso) tra l’Infernetto e l’AXA, collegata a quella embrionale disegnata per Casalpalocco. Ma per qualcuno tutto questo sembra troppo difficile da capire.

O.L.P. – Osservatorio Lavori Pubblici

Commissione Vigilante

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Esposto in Procura

In allegato, l’esposto inviato in procura e (per conoscenza) tramite fax a: F.I.N. (Presidenza e Segreteria Generale), Prefettura di Roma (Area Protezione Civile), XIII Municipio (Presidenza), Comune di Roma (Sindaco, Delegato allo Sport), Commissione Impianti Sportivi del C.O.N.I. (Presidenza).
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(testo del fax)


Roma, 02.02.2009

Gent.mo dr.Ing. Claudio Rinaldi,

La ringraziamo per la mancata risposta alla lettera aperta inviataLe, alla quale ha invece risposto l’Onorevole Alessandro Cochi, le cui dichiarazioni ci consentono di presentare un esposto alla Procura di Roma. Per correttezza e trasparenza, Le inviamo in copia il testo dell’esposto.

Distinti saluti,

LabUr XIII
Il Presidente
dr. Ing. Andrea Schiavone

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L’esposto chiede i 4 punti:

1. se esistono i presupposti per annullare la concessione rilasciata alla F.I.N. per quanto riguarda l’area del Polo Natatorio di Ostia;

2. se esistono i presupposti per ripristinare i luoghi fino ad oggi soggetti a cantiere per il Polo Natatorio di Ostia nella loro situazione originaria;

3. se esistono i presupposti per denunciare il Commissario Delegato, Ing. Claudio Rinaldi, in merito al fatto di aver fissato la nuova data del 31 Maggio 2009 come termine per l’ultimazione dei lavori, senza che sia stata espressa alcuna Delibera Comunale;

4. se esistono i presupposti per denunciare il Delegato del Sindaco di Roma per lo Sport, Alessandro Cochi, in quanto una delle persone preposte a riferire sull’avanzamento dei lavori presso le Commissioni Consiliari Permanenti per l’Urbanistica e per lo Sport del Comune di Roma, cosa che (dalle dichiarazioni de Il Giornale di Ostia) sta valutando invece solo ora di fare (ai sensi dell’art. 1, comma 2, lettera a) della Ordinanza P.C.M. n. 3489/2005).

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LETTERA APERTA

Fax inviato in data 31/03/2009 e in conoscenza a: F.I.N. (Presidenza e Segreteria Generale), Prefettura di Roma (Area Protezione Civile), XIII Municipio (Presidenza), Comune di Roma (Sindaco), Commissione Impianti Sportivi del C.O.N.I. (Presidenza).
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Roma, 31.03.2009

LETTERA APERTA

Gent.mo dr.Ing. Claudio Rinaldi,
nel ruolo di Commissario Delegato per i Mondiali di Nuoto Roma ’09, attendevamo da parte Sua la massima trasparenza amministrativa e correttezza verso la Cittadinanza Italiana. Invece dobbiamo amaramente constatare che i Cittadini sono stati presi in giro dalle Sue dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa circa le sorti del Polo Natatorio di Ostia. Voglio ricordarLe soltanto quanto da Lei affermato di fronte alle telecamere di Canale 10, servizio mandato in onda il 12 Settembre 2009:<

“Oggi ci troviamo nelle condizioni di avere comunque dei tempi di cantiere equamente rispettosi del termine, quindi ritengo che iniziando le opere adesso per i primi di Giugno 2009 saremo pronti per dar le opere per poi svolgerci i Campionati Mondiali nel 18 Luglio del 2009”

Sappiamo invece che 155 nazioni su 170 hanno già prenotato i loro alloggi e che le gare a mare si terranno a 4 km di distanza dal Polo Natatorio. Quindi la foresteria e le piscine non serviranno a nulla. Sappiamo anche che Lei è solo “un muratore”, come ama definirsi, che in altre parole significa che esegue quanto questa pessima politica Le ha detto di fare. Ma ha ancora la possibilità di far vedere se Lei è veramente quella persona che è preposta a dialogare e ad ascoltare anche la voce dei Cittadini. E allora Le chiedo: che senso ha ormai correre per terminare un’opera che non servirà a nulla ? Che senso ha arrecare disturbi anche notturni ai residenti ? Che senso ha mantenere alto lo scontro verso le Associazioni e i Comitati a causa di un cantiere irregolare reso tale dalla fretta di terminare ?
Ingegnere, mi ascolti: faccia un passo indietro, venga al nostro tavolo per discutere e ne guadagneremo tutti.

LabUr XIII
Il Presidente
dr. Ing. Andrea Schiavone

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Infernetto, Riserva Verde: il pasticcio della viabilità

Infernetto, 24 Marzo 2009 – All’Infernetto la zona di Riserva Verde è nota per una serie di situazioni decisamente anomale, come per esempio il caso dell’edificio di Via Luson (dove sono stati riscontrati abusi per il cambio di destinazione d’uso) o quello della convenzione Parco di Plinio (dove un residence a 4 piani minaccia di distruggere un antico acquedotto romano). Ma che adesso, in concomitanza dei lavori di urbanizzazione svolti dalla Società Zio Sam srl (Parco di Plinio), si applichino due pesi e due misure nei confronti della costruenda scuola elementare su Via Bedollo, ci sembra troppo.

Lavori in corso su Via Bedollo da parte della Zio Sam srl

I fatti. Con determinazione dirigenziale nr. 256 del 25 Marzo 2009, prot. nr.16695, l’Ufficio Traffico e Segnaletica Stradale (UTSS) del XIII Gruppo della Polizia Municipale ha imposto nel periodo dal 26 al 28 Marzo alla Società COSBE srl (costruttrice della scuola) una serie di prescrizioni per istituire una provvisoria disciplina di traffico durante i lavori previsti di allaccio in fogna della scuola stessa.

Nulla di questo invece alla società Zio Sam srl, che pure sta operando pesantemente su Via Bedollo e Via Salorno (convenzione Parco di Plinio). Sono infatti mesi che si segnala alla Polizia Municipale di far rispettare alla Zio Sam srl le minime condizioni di messa in sicurezza su entrambe le vie, dove esistono i due ingressi del cantiere. Per inciso ad oggi la Zio Sam srl sta solo realizzando le opere di urbanizzazione (cfr. Convenzione Urbanistica del 02/04/08, rep.51256, racc. 17033) ma già i disagi per i residenti sono impressionanti, senza contare che il programma lavori (presentato in Municipio) non viene rispettato (per esempio l’asfaltatura e la segnaletica stradale dovevano già essere terminati a metà febbraio 2009). Non aggiungiamo il fatto che esistono più esposti per chiarire come mai le prescrizioni del 1995 prevedevano che Via Bedollo fosse larga 14,50 metri nel tratto interessato, come si evince dall’Allegato E, Rete viaria e Parcheggi, protocollato il 14.ix.1995, nr. 8766, da parte dell’Ufficio Speciale Piano Regolatore del Comune di Roma, quando invece la Zio Sam srl sta costruendo dei parcheggi a servizio delle proprie costruzioni. Così come non aggiungiamo che il CBTAR ha dato a Dicembre 2008 severe prescrizioni tecniche alla stessa Zio Sam srl circa la sistemazione del canale Influente ‘N’ del Canale di Palocco (che attraversa Via Salorno), su cui torneremo con maggior dettaglio. Fatto sta, che non esiste alcuna segnaletica orizzontale o verticale che evidenzi questi lavori in corso.

Due camion che non ‘passano’ su Via Salorno

La Polizia Municipale non interviene neppure per mettere in sicurezza l’incrocio di Via Salorno con Via Cles, dove esiste la Scuola Media (per Legge, le corsie utilizzate dai mezzi pesanti industriali, devono avere larghezza standard di mt. 3,50, inesistenti sul tratto in oggetto di Via Salorno, dove neppure esiste alcun percorso pedonale protetto, pur essendo frequentata da pedoni, né alcun limite di velocità, che dovrebbe essere, per Legge, di 25 km/h). Si chiede quindi dove sia la Polizia Municipale, così solerte a far applicare (sulla stessa strada) le normali regole di sicurezza stradale (transito alternato, divieti di sosta, segnaletica stradale, pannelli di inizio e fine lavori, etc.) ma così distratta nel non tutelare il traffico diretto ad una scuola ‘esistente’ (quella di Via Cles) e non in costruzione.

O.L.P. – Osservatorio Lavori Pubblici

Commissione Vigilante

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Infernetto: tutta la verità su Via Luson

Le recenti affermazioni avvenute per via stampa da parte della Società Verona srl, relativamente all’edificio R4 (con destinazione non residenziale) realizzato in via Luson all’Infernetto (RM), sono false e tendenziose. I fatti sono stati i seguenti:

  • Il 7 Luglio 2007 il XIII Gruppo della Polizia Municipale invia alla U.O.T. del XIII Municipio la constatazione di violazione urbanistica dell’edificio in termini di traslazione del fabbricato, realizzazione di opere funzionali al cambio di destinazione d’uso e di canne fumarie.

  • Il 13 Agosto del 2007 la U.O.T. del XIII Municipio (a firma dell’Ing. Cesare Tabacchiera) emana una determinazione dirigenziale (nr. 2800) in cui si intima alla Verona srl di procedere, entro 90 giorni, alla demolizione delle opere parzialmente differenti. Tale determinazione viene notificata alla Verona srl in data 20 Settembre 2007.

  • Il 18 Ottobre del 2007, l’Ufficio Abusivismo del Comune di Roma (a firma del responsabile Massimo Miglio, prot. 07.6247/U) chiede spiegazioni alla U.O.T. del XIII Municipio perché si sia intimato il tempo di 90 e non di 30 giorni come previsto per Legge.

  • Il 26 Ottobre del 2007 la U.O.T. del XIII Municipio (sempre a firma dell’Ing. Cesare Tabacchiera) emana una nuova determinazione dirigenziale (nr. 3640), annullando la precedente, in cui si intima alla Verona srl di procedere, entro 30 giorni, alla demolizione delle opere parzialmente differenti. Tale determinazione viene notificata alla Verona srl in data 29 Ottobre 2007.

  • Il 5 Novembre 2007 viene notificato al TAR del Lazio il ricorso n.9371 della Verona srl contro il Comune di Roma.

  • Il 19 Novembre si costituisce il Comune di Roma.

  • Il 20 Novembre 2007 viene nominato un C.T.U. al fine di acquisire una relazione tecnica in ordine allo stato dei luoghi e sull’effettiva sussistenza delle contestazioni (la relazione è stata presentata il 7 Maggio 2008 e depositata il 27 Maggio 2008 in cui si afferma che è evidente la predisposizione degli angoli cottura ed è possibile demolire le canne fumarie)

  • Il 21 Novembre 2008 la sentenza nr. 10557 emessa dal TAR del Lazio, sezione I-quater, così si esprime:

pronunciando sul ricorso n.9371/2007, lo accoglie nei limiti indicati in motivazione e, per effetto, annulla il provvedimento impugnato nella parte in cui ingiunge la demolizione dell’intervento edilizio consistente nella <traslazione del posizionamento del fabbricato realizzato>; lo respinge per la rimanente parte

Pertanto il nome del dr.Ing. Andrea Schiavone mai compare nel ricorso della Verona srl, così come mai compare il nome di LabUr XIII presieduto dallo stesso Schiavone, invece più volte citato dalla Verona srl per mezzo stampa.

Inoltre le dichiarazioni comparse a nome della Sig.ra Diana Giorgio della Verona srl sul quotidiano Nuovo Oggi del 10 Marzo 2008, pagina 9, che “la sentenza del TAR ha dato pienamente ragione alla Verona srl” sono false per quanto sopra esposto. Sono altresì inesatte, per lo stesso motivo, le dichiarazioni rilasciate dall’Avvocato Alfredo Vasta a La Gazzetta del Litorale (riportate anche sul sito internet al puntatore http://www.lagazzettadellitorale.com/col2.html) dove dichiara che ‘Dopo quasi due anni di standby è possibile procedere alla vendita degli immobili’.

Tanto si doveva per migliore informazione. Nei prossimi giorni chiariremo invece la motivazione espressa dal TAR del Lazio circa la traslazione dell’edificio, dovuta (si legge) “per indeterminatezza dell’operato dell’Amministrazione”, vale a dire per la non chiarezza espressa nelle determinazioni dirigenziali prodotte dall’U.O.T. del XIII Municipio.

LabUr XIII

Il Presidente

dr. Ing. Andrea Schiavone

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Rinviata la manifestazione di Sabato 14 Marzo 2009

RIPORTIAMO INTERAMENTE LA COMUNICAZIONE RICEVUTA:

Il Consiglio del Municipio XIII, nella seduta pubblica del 9 Marzo, ha accolto all’unanimità (ad eccezione del voto contrario del consigliere A. Bonvincini, l’astensione del consigliere R. Colagreco e l’abbandono dell’aula da parte del consigliere P.Marchesi) l’emendamento proposto dal Comitato Civico Entroterra13 nel quale si afferma che il servizio di raccolta e smaltimento degli scarti vegetali all’Infernetto potrà avvenire solo e soltanto tramite l’azienda municipalizzata e su aree pubbliche. E’ un grande successo del Comitato che è anche riuscito a far sì che venisse data priorità alla bonifica della discarica su Via Bedollo, dove si sarebbe tenuta la manifestazione. Il Comitato Civico Entroterra13 presenterà all’Assessore per l’Ambiente, G. Innocenzi, e al Presidente dell’analoga Commissione,C. Rasi, un piano dettagliato per armonizzare la raccolta degli scarti vegetali su tutto l’Infernetto. Con questo grande risultato si è fermato il tentativo di introdurre non solo favoritismi privatistici all’interno di un tema così delicato come quello della raccolta dei rifiuti, ma anche il riproporsi di scelte scellerate e fallimentari come quelle portate avanti negli ultimi anni. L’impegno preso dal Consigliere Rasi di convocarci nella prossima seduta della Commissione Ambiente dovrà essere mantenuto. Il Comitato Civico non intende infatti abbandonare questa battaglia per il rispetto ed il decoro dell’Infernetto e, se sarà necessario, sarà di nuovo pronto a scendere per strada per difendere i diritti dei Cittadini.

Ing. Davide Pifferi
Presidente

Dott. ssa Paula de Jesus
Vice Presidente

Comitato Civico Entroterra13
Tel.: +39 348 772.6362
http://ccentroterra13.vox.com/

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Replica alla Società Verona Srl

In riferimento alle dichiarazioni apparse in questi giorni sui quotidiani da parte della società Verona s.r.l. (del gruppo Pr.Im.), che ha operato nel comprensorio Riserva Verde (Infernetto – Via Luson), nelle persone della Signora Diana Giorgio e dell’Avv. Alfredo Vasta, il dr.Ing. Andrea Schiavone, Presidente di LabUr XIII, precisa quanto segue:

“Mi riservo di adire per vie legali nelle opportune sedi giudiziarie a tutela dell’immagine, dell’onorabilità e della professionalità del sottoscritto e del Laboratorio di Urbanistica che presiedo. Nei prossimi giorni sarà mia cura dettagliare la falsità di quanto dichiarato sui giornali dalla Verona s.r.l. e l’inconsistenza delle loro affermazioni. L’Avv. Vasta avrebbe, per esempio, dovuto spiegare alla Signora Diana che affermare che la Verona s.r.l. “ha dovuto subire un blocco dei lavori per quasi due anni a causa della denuncia presentata al TAR” dal sottoscritto, è palesemente una falsità, visto che al TAR si fanno solo ricorsi e non denunce. La Verona s.r.l. infatti è ricorsa contro il Comune di Roma per l’annullamento di una determinazione dirigenziale. Il Comune di Roma è stato rappresentato in tale sede e difeso dall’Avv. Sebastiano Capotorto, elettivamente domiciliato presso il difensore nella sede dell’Avvocatura Comunale.”

Se ne richiede la pubblicazione in rispetto dell’art. 8 della legge sulla stampa 47/1948, sotto interamente riportato.

(testo riportato dal sito dell’Ordine dei Giornalisti, http://www.odg.it/site/?q=content/diritto-di-replica)

Diritto di replica

L’art. 8 della legge sulla stampa 47/1948 stabilisce che “il direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare inserire gratuitamente nel quotidiano o nel periodico o nell’agenzia di stampa le dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità, purché le dichiarazioni o le rettifiche non abbiano contenuto suscettibile di incriminazione penale”.

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