All’esposto di LabUr del 3 aprile scorso (testo riportato in calce) rispondono oggi, 6 aprile, congiuntamente, in copia all’Avvocatra Capitolina, il Municipio X e la Direzione Centrale Appalti. La questione aperta dall’esposto riguardava il bando europeo per l’assistenza a mare sul litorale romano ed in particolare l’esclusione o no della concorrente Terrapontina srl (unica partecipante al lotto di Castelporziano) per mancato possesso del coerente Codice ATECO. Il Municipio X ha risposto che per l’ammissione era sufficiente l’apposita iscrizione alla Camera del Commercio e dunque Terrapontina srl risulta regolare per il Comune di Roma, anche perché vanta simili esperienze in altre gare aggiudicate in passato, come ad esempio quella della scorsa estate nel Comune di Terracina.
Si segnala a questo punto che Pierluigi PORCU, amministratore unico di Terrapontina Srl, (di cui è legale rappresentante la moglie Luciana SAVIANI), è amico di Marcello MASCI da lunghissima data nell’ambito dell’Associazione Terrapontina, che vede al suo interno anche Sandro CUCCHIARELLI, Alessandro PRO e Marcello PRO.
Marcello MASCI, coordinatore provinciale della lista “Cambiamo con Toti”, è consigliere del Comune di Terracina, commissariato dopo gli arresti dell’estate scorsa nell’ambito dell’inchiesta “Free Beach”, che, tra i diversi filoni, include anche il c.d. “Modello Terracina”, vale a dire il ‘particolare’ servizio di salvataggio sulle spiagge libere. Il “modello”, come si legge dagli atti, prevedeva che i bagnini dovessero restituire il 20% del loro stipendio. I fatti sono avvenuti nel 2021. Le spiagge, invece di essere gestite da un ente strumentale del Comune, erano state affidate a terzi. Come risulta dagli atti, ai bagnini veniva consegnata una busta paga di 1.000 euro e dovevano restituirne 200. Ciò sarebbe avvenuto attraverso minacce via WhatsApp.
Marcello MASCI era finito sotto la lente della Procura perché inserito, con altri soggetti, nel “procedimento di assegnazione di 48.700 euro per il servizio collettivo di assistenza e salvataggio sulle spiagge al fine di assegnare il servizio agli operatori balneari di Terracina e in particolare a quelli appartenenti alla cooperativa “Mare e Monti“, il cui amministratore di fatto era sospettato essere proprio Marcello MASCI, che comunque è stato scagionato dalla imputazione di turbativa d’asta a fine marzo 2023.
Tornando al periodo degli arresti, emerge un particolare non irrilevante. Prima del blitz della Guardia Costiera e dei Carabinieri del 19 luglio 2022, il Comune di Terracina si era adoperato per assegnare di nuovo il servizio dei bagnini dopo il caso di sfruttamento del 2021. In un primo tentativo ha invitato tre operatori a formulare l’offerta per il servizio richiesto. Poi, il 3 giugno 2022, il Comune di Terracina aveva chiesto alle tre ditte un preventivo non ricevendo però alcuna risposta. La gara era andata dunque deserta.
Quindi il 15 giugno, il Comune aveva proceduto, con la determina n. 1098 del Settore Patrimonio, a richiedere direttamente la formulazione di un preventivo di spesa ad un solo operatore economico tra i tre accreditati in piattaforma, ossia a Terrapontina, il cui amministratore unico era ed è appunto PORCU.
L’unico operatore interpellato, Terrapontina, ha presentato la documentazione amministrativa richiesta e l’offerta economica per un importo pari a 133.344,40 euro + IVA. Un preventivo che al Comune è andato subito bene. Poi gli arresti, che però si sono basati sui fatti accaduti tra il 2019 e il 2021 ma non su quelli del 2022.
Il 28 marzo 2023 il Procuratore Aggiunto di Latina Carlo LASPERANZA, con i sostituti Giuseppe BONTEMPO e Antonio SGARRELLA, hanno richiesto il rinvio a giudizio per 32 dei 52 indagati all’inizio, rimanendo aperto il filone bagnini.
Emergono dunque, nei nomi e nei fatti, singolari coincidenze con i fatti accaduti ad Ostia nel 2022 e denunciate dall’ANAB Lazio (Associazione Nazionale Assistenti Bagnanti), che meriterebbero da parte del Municipio X maggiore attenzione. Non sarebbe opportuno infatti per questa amministrazione cadere negli stessi errori commessi con l’ex GIL di Ostia o con la progettazione dei pennelli di Ostia Levante.
ESPOSTO (inoltrato via PEC in data 3 aprile 2023)
Spett.le Direzione Servizi Dipartimento Centrale Appalti,
LabUr, Laboratorio di Urbanistica,
PREMESSO
– che riveste particolare importanza, per il sequestro dei chioschi in essere, la
procedura di gara rif. ID Tuttogare 1698 ID SUAFF 77471 per l’affidamento dei
“Servizi connessi alla balneazione indispensabili per la tutela della salute e
dell’incolumità pubblica sulle spiagge libere del litorale romano – Lotto 2 Spiaggia libera di Castelporziano CIG: 95819424AE”
– che in data 28 marzo 2023 è stato redatto dal Dipartimento il verbale di gara prot. SU/2023/5338
– che in data 29 marzo 2023 è stato redatta la Determinazione Dirigenziale prot.
CO/43518/2023 dal Municipio Roma X (P.O. Gare e Contratti – Servizio gare e
contratti – Ufficio Gare e Contratti)
– che entrambi gli atti attestano la regolarità della documentazione amministrativa prodotta dalla concorrente “TERRAPONTINA
VISTO
– che dalla visura camerale del 31 marzo 2023 (Documento n .T510741737) la
concorrente “TERRAPONTINA srl” risulta avere un codice ATECO 82.99.99 (“Altri servizi di supporto alle imprese nca”) che non contempla l’attività di “assistenza bagnanti (bagnini)”, inclusa invece nel codice ATECO 96.09.09 (“Altre attività di servizi alla persona nca”), come si può facilmente verificare sul sito dell’ISTAT (https://www.istat.it/it/archivio/17888)
CONSIDERATO
– che nei chiarimenti pubblicati dalla stazione appaltante sul sistema informatico per le procedure telematiche di acquisto (chiarimento n.2 del 23 febbraio 2023, ore 14:02), si legge che “la Stazione Appaltante non ritiene coerenti con le attività oggetto di appalto i codici ATECO 82.99.99 , 81.29.1 e 93.11.2 ferma la consolidata giurisprudenza in materia” (cfr. Cons. Stato, sez. IV, 11 maggio 2020, n. 2953);
– che tale affermazione potrebbe aver portato alla non presentazione di offerte da parte di altri concorrenti in possesso dei codici ATECO dichiarati non coerenti quando invece la concorrente “TERRAPONTINA srl” è stata ammessa pur avendo uno dei tre codici ATECO dichiarati non coerenti,
CHIEDE CON URGENZA
l’annullamento degli atti citati in premessa (verbale e determinazione), con riserva di denunciare i fatti sopra narrati a tutela di un interesse diffuso e collettivo, nelle competenti sedi giudiziarie ed amministrative.