Nuova Ostia, Via Fasan: le bugie hanno le gambe corte

Le bugie su Via Fasan hanno le gambe corte. Il Presidente del XIII Municipio Vizzani dovrebbe leggersi la pagina 33 del rapporto della Commissione per il futuro di Roma Capitale istituita dal Sindaco di Roma On. Gianni Alemanno con ordinanza del 25/09/08, i cui lavori sono stati presieduti dal prof. Antonio Marzano. Si legge a proposito della valorizzazione del litorale: “…la presenza di edifici degradati, di aree con una cattiva qualità urbana e di ampi spazi disponibili per nuove realizzazioni prefigurano la possibilità di nuovi interventi costruttivi”. Chiaro riferimento a Nuova Ostia. Sempre Vizzani dovrebbe sapere che la legge sul Piano Casa, approvata il 6 agosto dalla Regione Lazio, prevede che le amministrazioni locali potranno predisporre dei programmi integrati che prevedano non solo la demolizione-ricostruzione di edifici, ma lo spostamento degli stessi al di fuori di aree vincolate. Per quanto riguarda, le zone del litorale, l’incremento viene portato al 60 per cento, se la nuova destinazione dell’edificio sarà “turistico-ricettiva”. Il buon Vizzani dovrebbe anche parlare di più con i dipartimenti romani e non sostenere che in Via Fasan è tutto a posto. E’ del 2 Ottobre il fax ricevuto dal Dipartimento III in cui la Larex stessa (proprietaria degli immobili) afferma che “provvederà ad inoltrare una perizia analitica degli interventi da manutenzione straordinaria che occorre realizzare al più presto”.

Ben 5 mesi dopo il fonogramma dei Vigili del Fuoco che allertava il Comune di Roma. Le “inutili preoccupazioni e le tensioni sociali” le sta creando proprio il nostro Presidente Ragioniere, che prima fa sfollare una palazzina senza alcun motivo e che poi, da buon Ragioniere, non capisce che 4 tubi Innocenti non potrebbero salvare dal crollo una palazzina di 4 piani. Invece di parlare con gli sceicchi per investimenti sul litorale, il Ragionier Vizzani dovrebbe parlare con i Cittadini, come ha fatto a Nuova Ostia quando chiese i voti per la campagna elettorale. Non l’hanno più visto. Per questo motivo chiederemo al Ragioniere di istituire un consiglio straordinario in cui lui stesso venga a spiegare cosa succede. Nel frattempo, “a ‘sta criatura chi cce penza ?”.

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Nuova Ostia, Via Fasan: chi non la racconta giusta?

Sabato 3 Ottobre 209, ore 10:30

conferenza stampa in Piazza Gasparri

“Locale con accesso interdetto e divieto di utilizzo (fonogramma n.37716 del 26.5.09)” Questo il testo delle decine di cartelli affissi dalla Polizia Municipale di Ostia sui box del piano pilotis delle palazzine di Via Fasan ai civici, 9, 15, 23 e 29. Ma compare anche un altro cartello, del Dicembre 2008 (5 mesi prima del fonogramma dei Vigili del Fuoco) in cui la Larex Spa (proprietaria degli edifici) informa che, causa lavori, è necessario accedere agli stessi box per posizionare i ponteggi entro la data del 12 Gennaio 2009. Oggi gli edifici di Via Marino Fasan ad Ostia Nuova (ex-case Armellini) sono stati messi in sicurezza con l’ausilio di un incastellamento di puntelli in acciaio (tubi innocenti), per scongiurare pericoli di crolli parziali e per preservare le murature da possibili dissesti statici fino al completamento dei successivi lotti di lavori finalizzati al ripristino del tenore statico delle strutture.

Chi non la racconta giusta ? E’ vero che il piano pilotis dei singoli edifici doveva rimanere libero ed invece è stato occupato da box e rimessaggi vari, ma è anche vero che la Larex Spa non è mai intervenuta a verificare lo stato dei pilastri e delle strutture portanti. E perché se era così intenzionata ad eseguire i lavori a Dicembre 2008, oggi si lascia pregare dal Dipartimento III nel preparare il definitivo piano di recupero strutturale di ogni palazzina ? Non la racconta giusta nemmeno la Polizia Municipale di Ostia, così solerte a consegnare agli inquilini l’ordinanza di sgombero il 13 Agosto 2009 ma anche così distratta nel dimenticarsi di far applicare le regole di corretta lavorazione 2 mesi dopo. Senza parlare del Municipio e del Comune, che hanno alzato un inutile polverone rendendo esecutivo lo sfratto a causa di un imminente crollo o cedimento strutturale, per poi mancare successivamente in tutte le promesse fatte. La più grave, non mantenuta, è quella che il Municipio si sarebbe preso carico di sollecitare la Larex Spa affinchè portasse avanti un piano organico dei lavori da eseguire. Così non è stato ed oggi, tra mille difficoltà gli stabili si appoggiano in parte (perché non tutti i proprietari dei box habnno consentito l’accesso) a miseri tubi Innocenti. Sabato 3 Ottobre alle ore 10:30, in Piazza Gasparri, si terrà una conferenza stampa aperta al pubblico in cui questo e altro ancora verrà denunciato.

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Nuova Ostia, Via Fasan: Sabato 3 Ottobre ore 10:30 manifestazione in Piazza Gasparri.

Il silenzio del XIII Municipio è inquietante. Il Dipartimento III, V Unità Organizzativa, I Settore (Affitti Passivi E.R.P.) ha sollecitato nuovamente la Larex Spa proprietaria dell’edificio in Via Fasan 15, dovesi è tentato miseramente di fare il 19 agosto scorso uno sgombero forzoso. Ma il Municipio non collabora.

Sabato 3 Ottobre, alle ore 10:30, in Piazzale Gasparri si terrà una manifestazione informativa per chiarire tutte le vicende.

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Nuova Ostia, Via Fasan: un altro flop del Presidente Vizzani.

Era il 28 agosto, 3 mesi dopo che i Vigili del Fuoco, testuali parole (fonogramma n.377169 del 26 Maggio), avevano scritto “dell’esistenza di un forte deterioramento delle strutture dei pilastri e delle travi” chiedendo “un’accurata verifica delle strutture in questione”. Era il 28 Agosto, 9 giorni dopo che Vizzani, Presidente del XIII Municipio, durante le operazioni di sgombero forzoso, bloccato dalla rivolta popolare, aveva detto davanti alle telecamere che i residenti dovevano uscire dalle loro abitazioni e farsene una ragione, urlando:”Ci lasciassero lavorare!”. Era il 28 Agosto, quando le famiglie dell’edificio ex-Armellini di Via Fasan 15 a Nuova Ostia, poche centinaia di metri da Piazza Gasparri, erano tornate in possesso dei propri appartamenti. Ed era sempre il 28 Agosto quando il Presidente Vizzani aveva garantito la definitiva messa in sicurezza dell’edificio ad opera della Larex (proprietaria dello stabile) cui spettava stilare un progetto ad hoc per il risanamento dello stabile.

Siamo al 26 Settembre (un mese dopo) e nulla è stato fatto. I residenti aspettano e Vizzani continua a non rispettare le sue promesse. Restano solo nel piano pilotis (cioè il piano interrato, con i pilastri dello stabile a vista), a ‘sorreggere’ un edificio di 4 piani, ridicoli tubi Innocenti (per capirsi, quelli con cui si realizzano gli spalti alle feste popolari). Ci stanno prendendo in giro e ci hanno preso in giro. Se le condizioni dello stabile erano gravissime, tanto che già nel 2003 su 72 palazzine sono stati spesi 30 milioni di euro (8 circa, con soldi pubblici), non si spiega questo ritardo. A meno che non ci sia, come abbiamo sempre sostenuto, un disegno ben più ampio che è quello di risanare la zona, mandando via i residenti e trasformandola in un’area ad alta densità ricettiva alberghiera in funzione del vicino porto. Infatti tutto ruota intorno al Porto turistico di Ostia (costruito nel 2001, in barba al pericolo esondazione Tevere, ancora esistente) e al progetto di Cutrufo, vice Sindaco di Roma, di realizzare alla foce del Tevere quella buffonata chiamata ‘Porta di Enea’, un inutile e dannosissimo progetto per ospitare traghetti e navi da crociera ad Ostia (ma non c’è il fondale per ospitarle!).

Cosa ci aspettiamo ? Danni ambientali a iosa (comprese l’aree dell’idroscalo e di Tor San Michele) ma soprattutto una deportazione di massa dell’intero quartiere all’interno dello scellerato Piano Casa previsto dalla Regione Lazio. Ci opporremo a questa mancanza assoluta di trasparenza amministrativa ed invitiamo il Presidente Vizzani a fare chiarezza, anche sull’interessamento di presunti sceicchi arabi disposti ad investire sul litorale romano.

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Infernetto: pubblicità non autorizzata del centro sportivo Babel?

Pubblicità del centro sportivo Babel (Infernetto)

Le locandine di Erotica Tour erano abusive (ma solo dopo la segnalazione dell’Associazione Culturale ‘Severiana’). Quelle del centro sportivo Babel all’Infernetto, no. Eppure sono le stesse: formato ‘sandwich’, altezza 1,40, attaccate ai lampioni e ai cartelli stradali. Sulla stessa strada. Compreso lo striscione esposto su Via Ermanno Wolf Ferrari (principale strada all’Infernetto dopo Via di Castel Porziano), legato tra due pini. Eppure tra gli argomenti trattati in Commissione Ambiente del XIII Municipio il 30 Giugno 2009, presieduta dal consigliere Cristiano Rasi, presente anche il presidente della Commissione Urbanistica, Sergio Pannacci, si era approvato all’unanimità un documento bipartisan con il quale si dichiarava di fatto la lotta alla cartellonistica abusiva e, in particolare agli striscioni pubblicitari che sovrastano le strade del territorio e che vengono abitualmente legati agli alberi. Ricordiamo che il centro sportivo Babel è (all’interno dell’inchiesta condotta dalla Procura di Roma sui Mondiali di Nuoto Roma ’09) uno degli impianti indagati per presunti illeciti urbanistici. Adesso anche ‘presunti’ illeciti sulla cartellonistica ? Perché certo non si può dire che quei cartelli non li abbiano messi proprio quelli di Babel ! Avranno avuto tutte le autorizzazioni ? A noi queste risultano totalmente mancanti, ma saranno Cristiano Rasi e Sergio Pannacci che ci informeranno a riguardo. A tal proposito, ringraziamo il consigliere Pannacci che subito ci ha risposto: “Grazie per aver portato all’attenzione del sottoscritto e del mio collega Cristiano Rasi questa pubblicità non solo abusiva ma dannosa dal punto di vista ambientale”. Noi attendiamo fiduciosi, perché questa volta abbiamo interessato anche direttamente il Presidente Vizzani (che all’inaugurazione di Babel dichiarò testualmente essere i proprietari “dei miei amici”) e lo staff del Sindaco Alemanno, mediante il dr. Luca Panariello, responsabile dei Rapporti con i Cittadini e le Associazioni. Siamo sorpresi invece dell’operato dei Vigili Urbani (anch’essi direttamente interessati tramite il Comandante del XIII Gruppo, Angelo Moretti), che dopo non aver visto affiggere di notte centinaia di manifesti di Erotica Tour sul Lungomare di Ostia, non vedono da giorni quelli di Babel. Eppure una pattuglia della Polizia Municipale staziona nel parcheggio dell’Hotel ‘I Triangoli’, tutti i giorni, proprio davanti allo striscione sospeso su Via Ermanno Wolf Ferrari. Ma sicuramente il Comandante Moretti darà seguito alla segnalazione ricevuta da ben due giorni fornendo tutte le spiegazioni del caso. Noi, in assenza di alcun intervento da parte dell’Amministrazione Municipale entro Mercoledì prossimo, valuteremo l’opportunità di denunciare il fatto alla Procura della Repubblica secondo quanto previsto dalle Leggi vigenti.

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Ostia Ponente tra autostrade, sceicchi e finti Enea.

Esiste un forte nesso tra le vicende di via Fasan ad Ostia Ponente (sgombero di un palazzo detto pericolante e poi risultato stabile) ed il progetto di riqualificare il lungomare da parte del Comune di Roma. Cominciamo dal cosiddetto Corridoio Tirrenico, diviso tra Nord e Sud, nient’altro che l’ipotesi di un congiungimento tra Pisa, Roma e Napoli tramite un’autostrada costiera. Questo Corridoio è il necessario complemento di quell’Autostrada del Mare che si dovrebbe realizzare come insieme portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Ostia (ma anche Gaeta), ciascuno con propria vocazione. Non è un caso che Civitavecchia stia dismettendo i traghetti merci per la Sardegna, che Fiumicino stia diventando un polo diportistico e che Ostia voglia proporsi come porto turistico, assorbendo sia i grandi traghetti che le navi da crociera. E’ in quest’ottica di autostrada costiera che deve intendersi anche l’ampliamento del Ponte della Scafa e tutta la nuova viabilità di Fiumicino, nonché il raddoppio della Via Pontina a sud. Danni ambientali gravissimi, di cui pagheremo tutti le conseguenze.

Ma di tutto questo il Presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani, non parla. Accenna solo al fatto che per risanare la foce del Tevere, il Comune di Roma riceverà le terre dell’idroscalo da parte del Demanio e che qui verrà il progetto (presentato dalla Commissione Marzano) chiamato ‘Porta di Enea’, un progetto faraonico che dovrebbe investire tutta la fascia protetta del ‘sacro’ fiume. Ma come non essere spaventati dalle iniziative sottobanco di questa Amministrazione ? Già il Presidente Vizzani parlò a suo tempo di uno ‘sceicco’ disposto a spendere soldi sul litorale romano. Oggi troviamo il vice Sindaco Cutrufo che va negli Emirati Arabi a presentare il progetto del secondo Polo Turistico che dovrebbe sorgere ad Ostia, nel corso della prima missione istituzionale organizzata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri sugli investimenti di sviluppo sul turismo. Non solo. Ma Cutrufo ha anche ricevuto in Campidoglio il principe Turki Bin Bandar Bin Mohammed Bin Abdulrahman Al Saud dell’Arabia Saudita, Presidente di un importante Gruppo che ha sede a Parigi, dichiarando: “Nel corso del cordiale colloquio con il Principe si è parlato della possibilità di creare una sinergia per investimenti nel territorio di Roma, soprattutto sui nuovi progetti riguardanti la realizzazione del secondo Polo turistico della Capitale”. Cioè Ostia.

Ma Ostia non ha le invasature per ospitare i traghetti né le profondità (circa 10 metri di pescaggio). E allora di cosa stiamo parlando ? Dilettanti allo sbaraglio o furbetti del quartierino ? Forse entrambe le cose, perché comunque l’ampliamento del Porto di Ostia è già progetto e lo smantellamento delle ex-case Armellini ad Ostia Ponente (per farne alberghi) è già più che un’idea. Traghetti ? Navi da crociera ? Probabilmente non arriveranno mai, ma i soldi per attrezzare l’area si. A gestirli i soliti poteri forti, cioè i balneari e gli ambienti a questi vicini, cioè quasi tutti. Compresi alcuni residuati degli ex-Verdi.

Per ultimo, consigliamo al Presidente Giacomo Vizzani di non esporsi troppo in affermazioni del tipo che lo sbarco di Enea sia avvenuto proprio alla foce del fiume Tevere, come “le nuove ricerche storiche danno per certo”. Premesso che al tempo di Enea la foce del Tevere stava chilometri e chilometri distante dall’attuale e che non ci sono mai state queste “nuove ricerche”, abbiamo deciso di pagare al Presidente Vizzani il biglietto per il museo di Lavinium a Pratica di Mare. Almeno sarà occupato a fare qualcosa di concreto: conoscere meglio vocazione e storia del territorio che dovrebbe amministrare.

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Ostia, Canale dei Pescatori: ancora una giornata di inquinamento. Dove sono i controlli ?

Dove ha il proprio stabilimento il Presidente dell’Assobalneari ? In uno dei punti più inquinati del litorale romano, poche centinaia di metri dalla foce del Canale dei Pescatori che anche ieri ha sversato in mare liquami puteolenti dovuti a materiale organico ‘galleggiante’. Ma nessun controllo della Capitaneria di porto, per quello che ci è dato a sapere, è stato eseguito per tranquillizzare i bagnanti. E le piogge di stamattina (le prime dal 2 Luglio) hanno pulito i canali e sporcato nuovamente il mare per il secondo giorno consecutivo (nel Canale dei Pescatori giungono tutte le acque basse e medie del XIII Municipio). Eppure per l’Arpalazio, l’agenzia regionale per i controlli sulla balneazione, la foce del Canale dei Pescatori è limpida e cristallina dal 2006. Come conciliare questa disposizione con l’ordinanza del Sindaco di Roma n.48435, 16/07/1971, che poneva il divieto di balneazione allo sbocco a mare del Canale dei Pescatori, a destra a e a sinistra dello sbocco stesso ? Anche i dati dell’Arpalazio del 2009 rivelano che la foce del Canale dei Pescatori spesso e volentieri supera i limiti previsti per legge. Se questo non bastasse, il cartello di divieto di balneazione è ancora lì, sul lungomare, proprio sul Canale dei Pescatori. Altra situazione incomprensibile.

I valori riscontrati per il Canale di Palocco sono più bassi di quelli del Canale dei Pescatori, eppure per 250 metri a destra del Palocco non si può fare il bagno (siamo in zona del Secondo Cancello della spiaggia libera di Castelporziano) mentre a 250 metri dal Canale dei Pescatori, si può fare il bagno (siamo in zona dello stabilimento ‘Le Dune’ di Renato Papagni, Presidente dell’Assobalneari). Tutti sanno che il Canale dei Pescatori è inquinato: lo dicono gli stessi residenti che vivono lì da 30 anni. Come è evidente che il dragaggio della foce del Canale stesso restituisce da sempre sabbie inquinate (le ultime sono rimaste sulle banchine per anni). Viene il sospetto allora che non si faccia il dragaggio del Canale dei Pescatori perché non si sa dove smaltire le sabbie inquinate da oli pesanti, fenoli, tensioattivi, pesticidi e materiale organico. Ma viene anche il sospetto che non si possa vietare la balneazione alla foce del Canale dei Pescatori per motivi legati agli stabilimenti lì presenti. Ma alla salute dei bagnanti, chi ci pensa ?

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5 Sett 2009, nuova data: conferenza stampa/seminario su Nuova Ostia

Via Fasan, rientrano i residenti del civico 15: ma quando toccherà ai residenti dei civici 9, 23 e 29 ? Hanno anche essi gli stessi problemi di corrosione dei ferri di armatura del cemento, di cedimenti strutturali, di imbarcamento dei solai ? Non basta fare opere di puntellamento con foratini per scongiurare il pericolo di crollo strutturale paventato ai tempi della prima ispezione dei Vigili del Fuoco, il 26 Maggio scorso. Qualcosa non torna confrontando l’ordinanza di sgombero forzoso voluta da Alemanno sotto Ferragosto con le parole rassicuranti di questi giorni. Ci sono 4 punti che devono essere noti a tutti. Dopo l’approvazione del Piano Casa, l’ACER (Associazione Costruttori Edili Romani) ha apprezzato e sostenuto l’intenzione emersa di incentivare la demolizione e successiva ricostruzione degli edifici anni ’70, come le case Armellini. Inoltre tutta l’area di Ostia Ponente (o Nuova Ostia) è ancora soggetta al pericolo di esondazione del Tevere e non è stata riqualificata come invece prevedeva il PRU del 1998, interrottosi invece nel 2004. Senza parlare che il Porto di Ostia ha forti interessi che quest’area venga destinata alla ricettività alberghiera, soprattutto nell’ipotesi (non così lontana) che qui si spostino i traghetti per la Sardegna e le navi crociera con migliaia di persone. Ai 4 punti, aggiungiamo che ben 43 palazzine ex-Armellini hanno ricevuto un importo pubblico di 7,13 milioni di euro nel 2003 per la ristrutturazione: dove sono finiti questi soldi se oggi si ricorre ai ‘puntellamenti’? Sabato 5 Settembre alle ore 10:30, non più il 2, presso i locali della Biblioteca “Elsa Morante”, in Via Adolfo Cozza 7 (Ostia Ponente), si terrà una conferenza stampa/seminario su questi temi, rivelando in 90 minuti quanto ad oggi nascosto da questa Amministrazione. Verrà fornito materiale informativo a tutti i partecipanti. La conferenza stampa precederà il seminario.

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Ostia, balneazione alla foce del Canale dei Pescatori: i dati dell'Arpalazio sono attendibili ?

L’Arpalazio ha classificato la Foce del Canale dei Pescatori, in termini di inquinamento di tipo civile e agricolo, di qualità ‘scadente’, utilizzando come indicatore il Livello di Inquinamento Macrodescrittori (LIM). Addirittura nel 2004 la foce del Canale dei Pescatori era l’unico punto del litorale chiuso alla balneazione. Ciò confermava quanto già esistente fin dal 1971 (ordinanza del Sindaco di Roma, n.48435, 16/07/1971: divieto di balneazione allo sbocco a mare del Canale dei Pescatori per una estensione di mt. 200 a destra a e a sinistra dello sbocco stesso). Ma poi cosa è cambiato per rendere la Foce del Canale dei Pescatori balneabile, visto che il Canale dei Pescatori è sempre più stato utilizzato nel tempo come fogna a cielo aperto ? Ricordiamo che l’Arpalazio è un ente pubblico istituito con legge regionale n. 45 del 06.10.1998, attivo dal settembre 1999 ed operativo dall’aprile 2000. Fino a quella data i prelievi a mare erano competenza dell’Autorità di Bacino del Fiume Tevere. In particolare il Presidio Multizonale di Prevenzione aveva effettuato per ben venti anni prelievi sistematici dei campioni di acqua marina, ai fini di accertarne l’idoneità per la balneazione, con le stesse modalità attuali (per ogni punto di prelievo, individuato dalla Regione Lazio, il PMP prelevava, dal 1 aprile al 30 settembre di ogni anno, 12 campioni bimensili, facendo riferimento agli stessi parametri, come, per esempio, per i coliformi fecali, il cui valore limite è pari a 100 in 100 ml). La stessa Autorità di Bacino del Fiume Tevere ha da sempre definito (fino al 1999, quando l’urbanizzazione dell’entroterra era decisamente inferiore ad oggi) il Canale dei Pescatori a ‘marcato inquinamento’, riferendosi ai valori ‘fecali’. Ora il controllo delle acque adibite alla balneazione era ed é sempre effettuato applicando il Decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 1982, n. 470. Questo prevede che nel caso in cui, durante i campionamenti periodici, le analisi rilevino risultati non idonei rispetto ai limiti

consentiti per la balneazione, debbano effettuarsi ulteriori analisi aggiuntive su cinque campioni prelevati in giorni diversi e nello stesso punto in cui si siano avuti risultati non favorevoli, nonchè effettuare ulteriori prelievi nelle zone limitrofe per la determinazione della zona inquinata. In tal caso, è prevista anche la possibilità di un divieto temporaneo di balneazione. Ora, dai dati dell’Arpalazio (pubblici) compare il seguente valore: Foce Canale dei Pescatori, 2 aprile 2009, Coliformi fecali=1000, Streptococchi fecali=1000. Invece che 100, cioè 10 volte di più. E analoghe situazioni sono accadute negli anni precedenti, in mesi differenti. Dove sono i dati relativi ai prelievi aggiuntivi ? L’unico che ritroviamo è quello del 18 aprile 2009, che addirittura restituisce valori di Streptococchi fecali nulli ! Beh, se in due settimane si passa da 1000 a 0, qualche preoccupazione c’è. Per esempio quella di essere improvvisamente investiti, facendo il bagno alla Foce del Canale dei Pescatori, allo stabilimento Le Dune, da un’ondata di ‘cacca’ non prevista. Allora a questo punto conviene fare il bagno nel Canale stesso: si tocca sempre e non si paga il biglietto d’ingresso.

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NUOVA OSTIA, Via Fasan: da qui comincia la riqualificazione del waterfront di Ostia

Nuova Ostia: da qui comincia la vera riqualificazione del waterfront di Ostia, la striscia di terra a diretto contatto con il mare. L’edificio di Via Fasan 15 è la prima tessera a cader giù di un più complesso effetto domino che si estenderà fino all’Idroscalo e alla zona di Tor San Michele. Altro che l’orribile mostro del Polo Natatorio,incompiuto e già abbandonato a sé stesso (che una piscina all’aperto sul Lungomare sia chiusa d’Estate, dopo le promesse di Vizzani ed Alemanno di aprirla al pubblico, è imbarazzante). Ma ricapitoliamo. Il Piano di Riqualificazione Urbana (PRU) di Ostia Ponente del 1998 non prevedeva il Porto di Ostia, inaugurato a Giugno del 2001 con un investimento da 150 miliardi, grazie al raggruppamento di imprese private capitanate dal balneare Balini, sotto la Giunta Municipale di Davide Bordoni. Al Porto di Ostia hanno lavorato ditte vicine sia agli ex DS che ad AN (ancora oggi sui cartelli lavori compare il nome dell’Ing. Paolo Solvi, assessore all’Urbanistica della Giunta Orneli). A seguito dell’opera, il valore delle case è aumentato in poco tempo di un buon 25% e sono stati fatti tutti i lavori del PRU relativi alle iniziative private (come l’Hotel ARAN Blu sul Lungomare Duca degli Abruzzi, che ha ricevuto un milione in euro di contributi). Mancano però moltissime opere pubbliche: dov’è finito per esempio il progetto del Parco sportivo ? Sul finire del 2004 però il PRU si blocca. E arriviamo al 26 Maggio 2009, quando i Vigili del Fuoco accertano condizioni di dissesto delle strutture portanti dell’edificio di Via Fasan 15. Il 13 Agosto il Sindaco Alemanno firma un’ordinanza di sgombero. Il 19 Agosto il Corriere della Sera fa uscire la notizia e si alza il polverone. Il 20 Agosto viene sospeso lo sgombero e denunciati gli inquilini. Il 21 Agosto il Vice Sindaco Cutrufo (con l’Assessore Antoniozzi) sposta i residenti all’Hotel Airport ad Ostia, annunciando dalla prossima settimana i primi sopralluoghi tecnici. Nel frattempo sono stati schedati tutti gli inquilini e si parla già di “non assegnatari” (che non rientreranno nella palazzina di Via Fasan ?), mentre il “pericolo di crollo” è scomparso (non si sono fatte evacuare le palazzine affianco). La Larex Spa (proprietaria dell’edificio) non risponde e nessuno indaga sui quasi 30 milioni di euro spesi per lavori di ristrutturazione nel 2003 a favore delle case ex-Armellini. Storie di Nuova Ostia. Per questi motivi LabUr XIII sta preparando un dossier su queste presunte manovre occulte che verrà presentato a breve in una conferenza stampa. Includeremo anche il rischio esondazione Tevere presente in quest’area e classificato come ‘molto elevato’ dal Decreto Segretariale nr.51 del 23 Dicembre 2004. In pratica occorrerebbe realizzare un nuovo argine da via C.Avegno all’arginatura principale del Tevere (all’altezza dell’impianto di sollevamento del Consorzio di Bonifica) per la messa in salvaguardia idraulica di Ostia, dichiarata appunto ad alto rischio dal Piano Straordinario di Bacino. Noi aspetteremo dunque giusto una settimana da oggi, quella promessa dal Presidente del XIII Municipio Vizzani alle famiglie di via Fasan per il loro ‘presunto’ rientro.

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