Italia Nostra, CdQ, associazioni e politici: “protesta atleti funzionale ad interessi privati e non a quelli dei cittadini”

Roma, 15 settembre 2010 – “I Comitati, le Associazioni, i rappresentanti del mondo politico e i cittadini che da oltre 3 anni hanno portato avanti una durissima battaglia di legalità e trasparenza sugli impianti pubblici e privati sorti per i Mondiali di Nuoto Roma ’09, leggono con stupore le dichiarazioni di Federica Pellegrini, campionessa mondiale di nuoto, ma non di rispetto per il lavoro della magistratura e per il fiume di soldi pubblici pagati dai cittadini” – dichiara Mirella Belvisi di Italia Nostra – “Federica Pellegrini infatti, si indigna solo per il sequestro del nuovo impianto del circolo Aquaniene, si dice persino informata delle vicende giudiziarie sui Mondiali di Nuoto, ma non ha nulla da dire sul fatto che ben 3 impianti pubblici a Roma siano ancora chiusi e che siano stati compiuti abusi e illeciti gravissimi, a danno del patrimonio ambientale, in quelli privati come ad esempio al Salaria Sport Village e a Babel all’Infernetto”.
Gli fa eco Paula de Jesus, urbanista di LabUr: “E’ singolare che la Pellegrini non si interessi ad esempio del Polo Natatorio di Ostia, il futuro Centro Federale della FIN che doveva sostituire quello di Verona in cui proprio lei e Massimiliano Rosolino sono cresciuti, mentre entrambi inscenano un sit-in di protesta per chiedere il dissequestro dell’Aquaniene. Il Centro Federale di Verona, tra le altre cose, neppure chiuderà per cedere il passo a quello di Ostia, come invece aveva dichiarato l’Assessore alle Attività Produttive con delega al Litorale per il Comune di Roma, Davide Bordoni, molto vicino al Sen. Paolo Barelli, Presidente della FIN”.
Il Centro Federale di Verona, intitolato ad Alberto Castagnetti, ct della nazionale scomparso ad ottobre del 2009, era destinato infatti a chiudere i battenti per problemi di costi, ma il 23 marzo 2010 è arrivato il “salva impianto”: un milione di euro per la sua ristrutturazione. La stessa Pellegrini, che ha sempre snobbato Ostia, affermò, in quell’occasione, «resto a Verona, sono qui da anni ed ho intenzione di rimanerci fino a Londra 2012».
“Questo spiegherebbe perché la FIN non ha fretta di terminare i lavori della foresteria del Polo Natatorio di Ostia, su cui gravano grossi problemi economici e, secondo quanto dichiarato dallo stesso Sen. Barelli, pressioni di poteri forti, forse la stessa malavita” – aggiunge Andrea Schiavone, del Comitato CC2013- “Così gli impianti pubblici a Roma, Ostia, Valco San Paolo e Pietralata, restano chiusi nell’indifferenza degli sportivi e anche di un’amministrazione capitolina che ha promesso l’apertura al pubblico durante le finte inaugurazioni. Le foresterie previste e pagate con i soldi dei contribuenti o non sono state costruite o come quella di Ostia sono ancora un cantiere. Per l’Aquaniene invece, che è a gestione privata, e il cui Presidente è G. Malagò, si mobilitano persino i campioni come la Pellegrini che è socia per meriti sportivi del circolo”.
“Rimango perplessa nell’apprendere le parole della Pellegrini che dice di conoscere le vicende dei Mondiali di Nuoto non sapendo forse che la Commissione Europea ha risposto recentemente all’interrogazione di Niccolo’ Rinaldi, europarlamentare Idv, riconoscendo la necessità di intervenire per la trasparenza di tutti quegli appalti sui grandi eventi attribuiti alla Protezione civile del governo italiano, compreso il Polo Natatorio di Ostia” dichiara Simona Mignozzi referente Idv XIII Municipio.
“I valori dello sport però sono altro” – conclude Riccardo Corbucci, Vice Presidente del Consiglio del IV Municipio – “Considero l’iniziativa della Pellegrini e degli altri atleti strumentale agli interessi dei privati e non del pubblico che non usufruisce realmente di questi impianti. L’impegno, prima che come atleti, dovrebbe essere come cittadini, cioè appoggiare l’iniziativa della Procura, che sta cercando di fare luce sullo scandalo dei Mondiali di Nuoto in cui sono stati compiuti abusi, gravi irregolarità e speculazioni a danno del territorio e del patrimonio pubblico come nel caso del Salaria Sport Village”.

Comunicato stampa congiunto – 15 settembre 2010
Comunicato Stampa – Arch. Mirella Belvisi Consigliere Nazionale Italia Nostra

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Alla foce del Tevere, nuove scogliere e nuovi argini, ma incombe la speculazione alberghiera

Aggiudicata la gara per la scogliera a mare a difesa dell’abitato dell’Idroscalo di Ostia, ma l’Autorità di Bacino dimentica l’abitato di Passo della Sentinella sul lato opposto del Tevere. Gli affari dei nuovi porti, le pressioni delle catene alberghiere e gli interessi politici locali.

Ieri, 13 settembre 2010, è stata aggiudicata la gara per l’affidamento dei lavori di rafforzamento e potenziamento della scogliera a mare posta a difesa dell’abitato dell’Idroscalo di Ostia. La ditta vincitrice è la Impre.Dor. srl, con sede legale in Via Capanne di Marino n.2/C, Ciampino (Roma), lo stesso indirizzo della società Idra.Mar. srl, esperta in lavori di difesa e sistemazione idraulica, fluviale e marittima, di cui la Impre.Dor. si servirà secondo la forma giuridica dell’avvalimento. I tempi di realizzazione sono di 200 giorni naturali e consecutivi (7 mesi) a decorrere dalla consegna dei lavori, che avverrà dopo tutta una serie di passaggi burocratici da parte delle autorità marittime. L’aggiudicazione è stata ottenuta grazie al miglior punteggio tecnico e con un ribasso del 34,890% sull’importo a base di gara di 1.120.202,02 euro, ai quali vanno sommati i 20.317,66 per gli oneri per la sicurezza. L’ente appaltante è la Direzione Regionale della Protezione Civile e i lavori sono finanziati con i fondi a disposizione del Commissario delegato di cui all’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3734 del 16.01.2009 “Primi interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare i danni conseguenti agli eventi atmosferici che hanno colpito il territorio nazionale nei mesi di novembre e dicembre 2008”. Fino a qui tutto regolare, anche se dall’apertura delle offerte (avvenuta il giorno 8 aprile) ci sono voluti 5 mesi per l’aggiudicazione.

Quello che non va bene è che il 23 febbraio sempre del 2010, con un’illegittima ordinanza del sindaco Alemanno, proprio nell’area retrostante la futura scogliera, sono state demolite le abitazioni dei residenti senza interpellare la Protezione Civile della Regione Lazio. In altre parole, Alemanno si è sbrigato ad abbattere le abitazioni mentre la Regione Lazio si adoperava a difenderle con una scogliera. Addirittura, il 23 febbraio non c’era alcuna urgenza, così come dichiarato alla stampa anche dal Presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani. Bisognava però dare un segnale forte da parte di Alemanno ai poteri forti che in questa area vogliono investire in ricettività alberghiera. Così come sta accadendo sul lato opposto della Foce del Tevere, con la costruzione del nuovo porto turistico di Fiumicino.

Secondo la comunicazione ufficiale dell’Autorità di Bacino del fiume Tevere del 28 luglio 2010, sono “sbloccate” di fatto le edificazioni sull’Isola Sacra. Un documento molto importante, non solo per le opere di difesa idraulica sulla parte finale del Canale di Fiumicino, ma anche per quelle inserite nel piano del Corridoio Fluviale del Tevere (PS5), che sarà ridelimitato in base alla progettazione definitiva della viabilità di accesso proprio verso il futuro porto turistico de la Concordia. A fine agosto Fiumicino e l’Autorità di Bacino hanno quindi raggiunto un impegno per rivedere e riclassificare le aree a rischio idraulico legate al fiume. Tutto ruoterà intorno alla nuova strada del porto, che sarà realizzata lungo via Monte Candria e che sarà in pratica il nuovo argine, oggi mancante. Questo però creerà un problema perché le abitazioni di Passo della Sentinella, tagliate fuori dall’argine, saranno ancora più a rischio. Nessuna soluzione è stata presentata per Passo della Sentinella, mentre invece si sono preoccupati dei cantieri navali di Fiumara Grande, lato Fiumicino, che verranno spostati sui terreni regionali adiacenti al nuovo porto turistico.

Passo della Sentinella come l’Idroscalo di Ostia ? Il sindaco di Fiumicino, Canapini, come quello di Roma, Alemanno ? Nuove demolizioni in corso ? Il problema è che la politica locale è fortemente compatta a volere sia il porto di Fiumicino sia l’ampliamento di quello di Ostia, a discapito degli abitati sia dell’Idroscalo sia di Passo della Sentinella.

Tecnicamente, come dimostra l’assegnazione della gara della scogliera a mare, il problema delle mareggiate è risolvibile, così come quello della protezione dal Tevere. La stessa ordinanza del 23 febbraio prevedeva opere di difesa a fiume, mai realizzate, optando per le demolizioni. Quando però si ritrovano dentro l’elenco degli imprenditori del nuovo porto di Fiumicino ‘parenti’ di un noto consigliere del PD, del confinante XIII Municipio; quando un sindaco demolitore come Alemanno ricorre ai poteri di Protezione Civile comunale, scavalcando la Regione Lazio; quando i cantieri navali di Ostia premono perché siano approvati i loro progetti da tempo presentati alla Regione Lazio all’interno dei Patti Territoriali, vuol dire che gli interessi, anche quelli della malavita ormai infiltratasi lungo la costa laziale, sono molto elevati. Vigileremo perché questo non accada.

Comunicato stampa LabUr – 14 settembre 2010

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“Nuova Ostia” a rischio alluvioni. Il PD XIII ha la soluzione: una nuova Chiesa dove pregare

Metà Ostia a rischio Tevere. Dal 1998 si sarebbe dovuto realizzare un argine di contenimento per eventuali esondazioni del fiume. Nulla è stato fatto. Oggi, mentre la giunta di centro-destra temporeggia, il PD incalza non per veder realizzata questa opera pubblica, ma per costruire nell’area una nuova Chiesa .

Giovedì scorso, nel XIII Municipio, si è tenuto un consiglio straordinario su ‘Nuova Ostia’, su richiesta del PD XIII. Tra gli 11 punti della mozione presentata dall’opposizione del parlamentino lidense non solo, come abbiamo già avuto modo di scrivere, il PD si perde i 500.000 euro della riqualificazione di Via della Corazzata, ma inserisce la richiesta (addirittura con mozione popolare) di liberare il campo da calcio del Morandi per far erigere la nuova Chiesa di San Vincenzo de’ Paoli.
In effetti è dal novembre del 1998 che, grazie ad un accordo tra Comune e Regione, si è promessa una nuova parrocchia ai cittadini di ‘Nuova Ostia’, ospitata da 37 anni nei locali comunali a livello strada su Via Baffigo.
Il 1998 è l’anno in cui si da inizio al Programma di Riqualificazione Urbana (P.R.U.), che si avvale dei finanziamenti di cui all’Art.2, secondo comma, della legge 17 febbraio 1992, n. 179 (Norme per l’edilizia residenziale pubblica). Cosa c’entra una Chiesa ? Nulla, però nel 1998 viene definita l’Opera Pubblica nr.14, il Parco Sportivo di via dell’Idroscalo (alle spalle della scuola Amendola), in seguito ampliato, solo sulla carta, con l’obiettivo di realizzare un nuovo argine da via C. Avegno all’arginatura principale del Tevere, all’altezza dell’impianto di sollevamento del Consorzio di Bonifica. Tale opera era necessaria per la messa in salvaguardia idraulica di Ostia, dichiarata ad alto rischio dal Piano Straordinario di Bacino. Con tale modifica il costo del Parco levitava così di circa 2.350.000 euro nel 2002. Ma l’opera non fu mai realizzata.
Il PD XIII dunque fa una scelta politica alquanto discutibile: privilegiare la costruzione di una nuova chiesa piuttosto che mettere in sicurezza 40.000 abitanti di Ostia. Perché ?

Nel 1998, Presidente del XIII Municipio, era il compianto Massimo di Somma (PDS) e Sindaco di Roma, Francesco Rutelli. Di promesse ad Ostia se ne fecero molte. Difficile mantenerle tutte. Si iniziò con un protocollo d’intesa tra i sindacati confederali e la società ATI, che progetterà e realizzerà il Porto Turistico di Roma ad Ostia, con l’obiettivo di dare lavoro a 600 persone. Partirono anche i lavori di Cineland (14 sale per film, 14 da bowling, bar, un anfiteatro e un parcheggio) e si misero le basi per il decentramento amministrativo di Ostia, che verrà presentato il 20 novembre 1998 da Massimo Salvatori, consulente del sindaco Rutelli, in aula municipale.

Dal 1998 però sono andati avanti solo gli affari del Porto e Cineland. Della Chiesa, dell’argine, dell’impianto sportivo e del decentramento promesso nulla di fatto.

Dunque oggi il PD XIII chiede a gran voce la Chiesa, tramite il consigliere Paolo Orneli, da sempre vicino agli ambienti cattolici di Ostia, che gli permisero nel 2000, alla morte di Massimo Di Somma, di diventare Presidente del XIII Municipio, e nel 2001 di essere eletto consigliere comunale con delega al Litorale fino al 2006, e infine di essere rieletto nel 2006 come Presidente del XIII Municipio, fino ad aprile del 2008. Orneli, che siede nel parlamentino ostiense dal novembre 1997, pur avendo sempre promesso, nei suoi programmi elettorali, di interessarsi della ‘sicurezza idraulica del territorio’ ha sempre dimenticato l’argine del Tevere, opera fondamentale per salvare Ostia dalle alluvioni. Neppure si è mai preoccupato di verificare che l’opera venisse inserita tra quelle pubbliche nei vari programmi triennali che si sono susseguiti, consentendo, senza battere ciglio, all’attuale Assessore all’Urbanistica, Renzo Pallotta dell’inconcludente giunta PdL, di affermare che il suo mancato inserimento era dovuto solo ad un ‘problema burocratico’ e che l’amministrazione di centro-destra ostiense si metterà presto in moto per realizzare l’impianto sportivo (uno dei più grandi di Roma), liberare il campo del Morandi e iniziare i lavori della Chiesa.

L’argine ? L’Assessore ha parlato di 18 mesi per realizzarlo, non appena sarà pronto il progetto esecutivo che ancora non c’è.

E il problema alluvioni, che tocca Ostia così come l’Idroscalo ? Non si sa, ma Orneli e il PD XIII hanno proposto una soluzione: pregare nella nuova Chiesa per scongiurarne il pericolo.

I numeri del Programma di Riqualificazione di Ostia Ponente (Ostia Nuova)

– Stipula Accordo di programma: 28/12/1998
– Conclusione lavori: in corso richiesta di proroga (al 2009)
– Costo complessivo delle opere pubbliche: €. 27.520.408
– Finanziamenti pubblici agli interventi pubblici: €. 4.725.218 (17,17%) di cui €. 2.604.492 statali e €. 2.120.726 comunali
– Finanziamenti privati agli interventi pubblici: €. 22.795.190 (82,83%)
– Costo complessivo degli interventi privati: €. 84.641.568
– Finanziamenti pubblici agli interventi privati: €. 7.133.852 (8,43%)
– Finanziamenti privati: €. 77.507.716 (91,57%) 

Comunicato stampa LabUr – 06 settembre 2010

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Nuova Ostia: scompaiono 500.000 euro ed il PD XIII non se ne accorge.

1.223.000 euro per la riqualificazione di Via Baffigo e Via della Corazzata. Il Municipio non giustifica dove sono finiti i 500 mila euro di Via della Corazzata, l’opposizione (PD) chiede un consiglio straordinario, ma se ne dimentica. I lavori a Nuova Ostia, allo sbando.

XIII Municipio, consiglio straordinario su Nuova Ostia, richiesto dal PD XIII e risoltosi nel nulla di fatto per i cittadini. Un teatrino di secondo ordine: il responsabile tecnico del Municipio, Ing. Papalini, senza documentazione, il relatore della mozione, nonché ex Presidente del XIII Municipio ed ex capogruppo PD, Paolo Orneli, che consegna il documento alla maggioranza solo 5 minuti prima dell’inizio del Consiglio, senza averne discusso prima nelle Commissioni preposte. Un documento di 3 pagine, su 11 punti, uno zibaldone più che una mozione, superficiale e impreciso in molte sue parti, che lo stesso autore sa che non verrà mai votato. Un caso su tutti, la riqualificazione urbana di via Baffigo e la scomparsa di 500 mila euro per via della Corazzata, di cui il PD XIII però non si accorge.
La cronistoria: il XIII Municipio ha partecipato con 3 progetti (tra cui appunto quello unitario per la riqualificazione di Via della Corazzata e di Via Baffigo di 1.223.000 euro, progetto redatto dall’Ufficio tecnico del XIII Municipio) all’Avviso Pubblico per l’individuazione degli “Interventi straordinari per lo sviluppo economico del Litorale Laziale” (che ricadeva nella L.R. 28 dicembre 2007 n.26 – articolo 41, approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione del 31 Ottobre 2008 n.799 e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n.47 del 20 Dicembre 2008).
Con delibera n.6 della Giunta Municipale, il 2 febbraio 2010 è stato approvato il progetto esecutivo, dopo che la DGR n.758 del 2 ottobre 2009 aveva inserito nell’elenco dei progetti finanziati l’intervento complessivo, di Via Baffigo e di Via della Corazzata.
Il responsabile del procedimento è Valter Berruto, l’importo per Via della Corazzata è di 500 mila euro e altrettanti per Via Baffigo, il finanziamento regionale complessivo è di 1.100.700 euro, mentre quello comunale è di 122.300 (il 10%). Addirittura già è stato dato mandato al Dirigente dell’Ufficio Tecnico del XIII Municipio di impegnare le risorse nel bilancio 2010 sul centro di costo OMC dello stesso ufficio. Quindi è già da tempo noto tutto a tutti, nessuno escluso.
Nel caso particolare di Via Baffigo il progetto prevede la ristrutturazione della viabilità pedonale e carrabile, sul lato mare da Via Storelli a Via Avegno, comprendendo lo slargo centrale, per un totale di 445 metri, sul lato opposto da Via Avegno fino al secondo accesso carrabile dopo Via Mastrangelo per 560 metri. La relazione tecnica è del 28 gennaio 2010, redatta dall’Arch. Gaetano di Gesu e prevede, tra le altre cose, la piantumazione di nuove alberature di Ginko Bilboa, panchine in pietra, rampe di accesso per i disabili, riseghe per i cassonetti e le fermate dell’autobus. Le aree per la raccolta differenziata sono nascoste da vasche in travertino con piante di alloro, mentre gli attraversamenti sono realizzati con masselli autobloccanti che inglobano fasce trasversali di colore diverso nei punti di attraversamento. Insomma, un lavoro tradizionale, senza alcuna pretesa, semplice e funzionale, già finanziato. Dunque,dopo 7 mesi dalla delibera, il PD XIII chiede di accelerare l’iter di realizzazione solo per Via Baffigo e che il Comune garantisca il suo impegno economico, ma si scorda di far visionare ai Cittadini il progetto e di interessarsi del bando di gara, di cui avrebbe dovuto controllare gli importi e chiedere perché sono scomparsi i lavori su Via della Corazzata sempre a Nuova Ostia. Negli altri 10 punti della mozione non si fa mai riferimento ad un episodio gravissimo denunciato nei mesi scorsi: la messa in sicurezza delle palazzine di Via Fasan.
Se per stessa ammissione del consigliere Sesa l’accusa al PD XIII è quella di non saper fare opposizione, assistere a questi consigli straordinari significa averne la conferma.

Comunicato stampa LabUr – 03 settembre 2010

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L’ennesima vampa d’agosto su Roma Capitale

Quanti Municipi avrà “Roma Capitale” ? Il valzer del numero (prima 12, poi 15, poi ‘si vedrà’) dimostra il caos in cui viaggia l’ammistrazione capitolina. Ma a preoccupare di più è la mancanza di un criterio nel disegnarne i confini. Resta infatti un mistero come Alemanno sappia legare tra di loro le esigenze funzionali, amministrative e urbanistiche dei singoli Municipi.

Questa amministrazione viaggia nel caos più assoluto, mostrando tutta la sua incapacità.
Il 7 maggio 2009 Berlusconi ed Alemanno hanno presentato la bozza dell’ordinamento di Roma Capitale all’interno della Carta delle Autonomie locali, un colpo al cerchio della Lega e uno alla botte di AN, finito in un bel spezzatino politico. Il 20 Luglio 2010 il Comune di Roma all’unanimità ha presentato la proposta che modifica la bozza del primo decreto attuativo per la riforma dello status del Comune nell’ottica di ridurre i costi della politica: meno consiglieri, meno assessori, meno municipi. Secondo il testo governativo i Municipi infatti dovevano passare da 19 a 12, ma il Comune di Roma ha proposto che “il numero, comunque inferiore a quello attuale, viene individuato dallo statuto di Roma Capitale in modo da garantire l’efficace ed efficiente espletamento delle funzioni di loro competenza, nonché una conseguente riduzione dei costi”. Ora, il buon funzionamento della pubblica amministrazione non è un obiettivo bipartisan, ma è strettamente correlato all’impostazione politica complessiva di chi governa. Come un problema di “finanza” si sposi con l’urbanistica rimane però un mistero.
Gli accorpamenti proposti modificano di fatto i cardini del piano regolatore, a partire ad esempio dalle Centralità, che andrebbero ricalibrate, ma soprattutto salta il concetto di ‘periferia’ che Alemanno, con i suoi architetti compiacenti, vuole demolire, delocalizzare, densificare, verticalizzare … ma anche no. Alcuni Municipi oggi sono ‘periferia’, ma se uniti ad altri interni alla cinta del GRA non manterrebbero più la stessa vocazione urbanistica, a meno di creare un secondo livello all’interno del medesimo Municipio. Per fare un esempio concreto il Municipio XIII, che ad oggi non riesce nemmeno a ricucire urbanisticamente Ostia con il suo entroterra, avrebbe dei nuovi e più ampi confini sulla base di un progetto turistico, quello del Secondo Polo, cioè un’”unità di misura” che non si applicherebbe però per tutti i Municipi. Con lo stesso principio allora non si capisce a questo punto perché non creare un solo Municipio del Fiume lungo tutta l’asse del Tevere da Castel Giubileo ad Ostia per coerenza e vocazione turistica, con grandi risparmi di costi.
Rimane dunque un mistero come si sposino esigenze funzionali, amministrative e urbanistiche tra di loro. In tutti i workshop (presunti) urbanistici che questa amministrazione ha svolto in questi due anni e mezzo non si è mai parlato del ridisegno della città secondo questa ‘innovazione’. Più che amministratori sembrano imbanditori di tavole d’affari o sarebbe meglio dire un modo per rimanere in sella altri 5 anni dopo la scadenza. Più che amministratori sembrano dei contabili creativi. La città è un luogo della vita umana, non una partita doppia.

Paula de Jesus – Urbanista
Comunicato stampa LabUr – 02 settembre 2010

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Corbucci – De Jesus (PD): il Governo dovrà rispondere alla UE sui Mondiali di Nuoto Roma ’09

Mentre si attende che il Governo risponda all’interrogazione dell’On. Sarubbi (PD) del luglio 2009, Barnier, Vice Presidente dell’Esecutivo Ue, prenderà contatto con le autorità italiane per avere chiarimenti circa ”tutti gli appalti pubblici recentemente attribuiti dalla Protezione civile del Governo Italiano”

“Mentre il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non risponde all’interrogazione dell’On. Andrea Sarubbi (PD) del 21 luglio 2009, sollecitata anche l’11 febbraio 2010, per conoscere i costi esatti di costruzione degli impianti sorti per i Mondiali di Nuoto Roma ’09 e i finanziamenti pubblici ricevuti; mentre il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, chiamato dalla Procura di Roma a spiegare come mai gli impianti dei Mondiali di Nuoto non abbiano pagato centinaia di milioni di euro in oneri concessori e tradisce la promessa di aprire questi impianti ai cittadini, Bruxelles, attraverso Michel Barnier, Vice Presidente dell’Esecutivo Ue, prenderà contatto con le autorità italiane per avere chiarimenti circa ”le procedure di aggiudicazione seguite per il Polo Natatorio di Ostia, in preparazione dei Mondiali di Nuoto 2009, non soltanto per l’attribuzione dei relativi appalti, ma più in generale, per tutti gli appalti pubblici recentemente attribuiti dalla Protezione civile del Governo Italiano” – dichiara Riccardo Corbucci, Vice Presidente del IV Municipio – “E’ l’ennesima dimostrazione di come un partito che osa chiamarsi “della libertà” intenda questo valore solo come libertà di fare come gli pare, come nei regimi, senza dover dar conto del suo operato”

“E’ scandalosa la mancata pubblicazione ad oggi dell’aggiudicazione della gara del Polo Natatorio di Ostia sulle Gazzette Ufficiali Italiane ed Europee, che per esempio impedisce la possibilità di ricorrere alla giustizia amministrativa (TAR) qualora vengano riscontrate irregolarità procedurali” – prosegue Paula de Jesus, urbanista di LabUr – “Nulla compare neppure sul sito internet del Commissario Delegato ai Mondiali di Nuoto, come invece previsto dalla procedura all’interno del disciplinare di gara. In altre parole, della gara di un impianto pubblico come quello di Ostia, che doveva costare meno di 15 milioni di euro e che ad oggi ha superato i 30, ancora chiuso e non terminato, non si sa nulla. Adesso l’Europa tira le orecchie all’Italia grazie all’interrogazione di Niccolò Rinaldi, capo delegazione dell’Italia dei Valori al Parlamento europeo su nostra sollecitazione. Barnier ha infatti confermato che ”la mancata pubblicazione dei risultati di una procedura di aggiudicazione di appalti pubblici, non è compatibile con le norme europee in materia di appalti e concessioni”. Dal Polo al dolo natatorio”

Comunicato stampa LabUr – 01 settembre 2010

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Mondiali di Nuoto, Corbucci-De Jesus (Pd): ” Pericoloso l’utilizzo del Polo Natatorio di Ostia in assenza di collaudo e assicurazione”

Alemanno taglia i servizi essenziali e spende altri milioni di euro per un impianto chiuso al pubblico e senza tutti i collaudi. Assente anche la copertura assicurativa ? Promesse non mantenute e incapacità che preoccupano in vista della candidatura alle Olimpiadi del 2020.

“Dopo le fandonie che campeggiano sui manifesti affissi abusivamente dal Sindaco Alemanno sui presunti ‘impegni mantenuti’, ancora non abbiamo visto quello sui tre impianti pubblici sorti per i Mondiali di Nuoto Roma ’09″” affermano Riccardo Corbucci e Paula De Jesus del Pd. “I cittadini attendono dopo un anno dalla fine dei Mondiali l’apertura al pubblico così come promesso dal Sindaco durante le finte inaugurazioni del 2009. Non è bastato l’abuso da parte della Protezione Civile dello strumento delle deroghe per i Grandi Eventi per avere tre impianti non terminati, chiusi al pubblico e costati complessivamente il doppio di quanto preventivato. Si è aggiunta anche la beffa per i cittadini romani: mentre Alemanno taglia servizi essenziali per la cittadinanza, al contempo stanzia milioni di euro a copertura di ulteriori spese per gli impianti natatori pubblici. Perché non ci pensa il Governo a saldare il conto visto che è stata la Presidenza del Consiglio a dichiarare Roma 2009 un’emergenza?” – continua Riccardo Corbucci, vicepresidente del consiglio del IV Municipio dove è sorto l’impianto abusivo del Salaria Sport Village.

“E’ davvero incredibile come il primo cittadino, a capo della Protezione Civile di Roma, la utilizzi come un gendarme per fare sgomberi spesso illegittimi come all’Idroscalo di Ostia con la scusa dell’incolumità pubblica, non preoccupandosi invece del fatto, ad esempio, che all’interno del Polo Natatorio di Ostia di proprietà comunale e ancora non collaudato, si tengano gare in presenza di pubblico senza alcun controllo da parte della concessionario FIN. Saremmo curiosi di sapere se esiste un’assicurazione a tutela del pubblico” spiega Paula De Jesus, fra i primi a denunciare gli abusi dei Mondiali di Nuoto e l’aumento dei costi degli impianti pubblici.

“Se lo stesso Castellucci, responsabile dell’impianto di Ostia, è costretto ad ammettere che non ha il permesso per fare entrare più di 200 persone, senza riuscire però a controllarne il numero effettivo, perché Alemanno nel luglio 2009 ha invece permesso che si svolgesse la serata inaugurale con 1.000 invitati, affidandone l’organizzazione al progettista Renato Papagni? Se i mondiali di nuoto sono stati il banco di prova per testare l’incapacità dell’attuale amministrazione, non osiamo immaginare cosa potrebbe succedere per le Olimpiadi 2020” concludono Corbucci e De Jesus.

Comunicato stampa LabUr – 19 agosto 2010

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Mondiali di Nuoto Roma ’09 – Polo Natatorio di Ostia. Lavori fermi da più di un anno per presunte pressioni sulla F.I.N.

Fax inviato alla Procura della Repubblica, al Comune di Roma, alla Commissione Impianti Sportivi del C.O.N.I., all’Istituto del Credito Sportivo e alla F.I.N., chiedendo spiegazioni se il fermo dei lavori sia da “imputarsi a pressioni che s’intendono esercitare sulla F.I.N. al fine di farla recedere dalla concessione ottenuta a favori di ‘gruppi di potere’ allo stato non identificati”, come sostentuto dal Presidente della F.I.N., Paolo Barelli.

Comunicato stampa LabUr – 18 agosto 2010

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Mondiali di Nuoto: LabUr valuta azioni contro il silenzio della Procura di Roma e presenta una nuova denuncia.

Inspiegabile silenzio delle Procura di Roma sugli impianti pubblici dei Mondiali di Nuoto Roma ‘09. Presentata oggi un’altra denuncia dopo le dichiarazioni di Barelli. L’ombra della malavita organizzata ?

Mentre infuria la bufera sugli impianti privati sorti per i Mondiali di Nuoto, la Procura di Roma inspiegabilmente non informa sullo stato delle indagini sugli impianti pubblici, in particolare di quello del Polo Natatorio di Ostia, ancora in fase di cantiere dopo più di un anno dall’inaugurazione del Sindaco Alemanno. Addirittura il Sostituto Procuratore, Maria Letizia Golfieri della Procura di Roma, titolare del nostro esposto datato Novembre 2008 (174/09K) parte per le ferie senza degnarsi di adempiere a quanto previsto dal Codice di Procedura Penale che, all’articolo 407, recita testualmente (comma 1): “Salvo quanto previsto dall’articolo 393 comma 4, la durata delle indagini preliminari non può comunque superare diciotto mesi”. “Stiamo valutando quali azioni intraprendere verso la Procura di Roma” – dichiara Andrea Schiavone, presidente di LabUr – “In 20 mesi non è mai stato richiesto l’incidente probatorio (art. 393), né mai siamo stati informati di eventuali richieste di proroga delle indagini preliminari e/o dell’eventuale richiesta di archiviazione dell’esposto presentato”.
“E’ imbarazzante tutto questo silenzio sull’impianto di Ostia. Abbiamo presentato proprio oggi una denuncia contro ignoti vista l’omertà generale da dicembre 2009 circa le pesanti e gravi affermazioni del Presidente della FIN Paolo Barelli” – dichiara Paula de Jesus, urbanista di LabUr ed esponente del Pd – “L’11 dicembre 2009, infatti, presso il Tribunale di Ostia, il senatore Barelli fece un esplicito atto di denuncia perché era stato informato dal Commissario Straordinario, Claudio Rinaldi, circa “pressioni che s’intendevano esercitare sulla F.I.N. al fine di farla recedere dalla concessione ottenuta a favore di ‘gruppi di potere’ allo stato, non identificati”. Sul Polo Natatorio, costato il doppio, non ancora terminato e non aperto alla cittadinanza come promesso da Alemanno, grava l’inquietante ombra della malavita organizzata come denunciato recentemente anche dalla stampa nazionale”.

Comunicato stampa LabUr – 06 agosto 2010

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Il mare di Ostia è inquinato ? Valori sopra i limiti di Legge

Da novembre 2009, esposto fermo in Procura,mentre quest’anno già superati 3 volte i valori previsti per Legge. Nei prossimi giorni LabUr renderà pubblico un dossier.

“Sosteniamo l’iniziativa del Consigliere Regionale, Claudio Bucci (IDV) per fare chiarezza sulla non applicazione del divieto di balneazione alla foce del Canale dello Stagno (o dei Pescatori), ad Ostia” dichiara Paula de Jesus, urbanista di LabUr. “Era il 30 Novembre 2009 quando presentammo un esposto alla Procura di Roma denunciando che si erano superati di ben 10 volte i valori dei coliformi e degli streptococchi fecali proprio alla foce del canale, dove è previsto uno dei punti di prelievo per stabilire la balneazione delle acque marine di Ostia (nr.416)”. L’Arpalazio ha infatti classificato la foce del Canale dello Stagno, in termini di inquinamento di tipo civile e agricolo, di qualità ‘scadente’, utilizzando come indicatore il Livello di Inquinamento Macrodescrittori (LIM). Addirittura, fino a pochi anni fa la foce era l’unico punto del litorale vietato alla balneazione. Ciò confermava quanto già esistente dal 1971, quando un’ordinanza del Sindaco di Roma, n.48435, 16/07/1971, imponeva il divieto di balneazione allo sbocco a mare del Canale dello Stagno per una estensione di mt. 200 a destra a e a sinistra dello sbocco stesso. Il cartello con la scritta ‘Divieto di Balneazione’ ancora è presente sul lungomare ma le distanze sono scomparse. “Anche quest’anno, il 4 aprile, il 22 maggio e il 26 giugno, i valori sono andati ben oltre i limiti consentiti per Legge (dati resi pubblici dall’Arpalazio). Nessuno interviene, neppure Alemanno, che dovrebbe tutelare la salute dei romani. Ad Ostia si discute solo virtualmente del libero accesso alla spiaggia e della riqualificazione del lungomare, trascurando completamente la risorsa primaria, cioè la salute del mare”, conclude Paula de Jesus. LabUr presenterà nei prossimi giorni un dossier sull’argomento che verrà reso pubblico su internet.

Comunicato stampa LabUr – 03 agosto 2010

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