LE PINETE DEL MUNICIPIO X DISTRUTTE DAI COMITATI D’AFFARI

Con la morte colpevolmente dolosa delle pinete di Castelporziano e Castelfusano ci siamo giocati 450MLN di euro di patrimonio e fatto guadagnare 45MLN all’opaco, quando non criminale, business del cippato.

link https://youtu.be/xWJ4KMA-g_s?si=XaLa0pc17cynNJRx

 da TalkCity.it WebRadio JACOPA STINCHELLI ci parla delle PINETE di OSTIA… dal Paradiso all’Inferno, distrutte dai comitati d’affari. Sua ospite è PAULA FILIPE DE JESUS
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ANGIOLA ARMELLINI, DA IMPRENDITORE STRANIERO A IMPRENDITORE OCCULTO IN UNO STATO LATITANTE

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20241203_171040_0000Il 10 ottobre scorso si è tenuta una incredibile commissione municipale congiunta LL. PP. e Politiche Sociali e Abitative – dunque successivamente al nostro articolo del 18 settembre [1] – relativa ad alcune problematiche in alcune palazzine ERP in via Baffigo a Nuova Ostia di proprietà della Moreno Estate, popolarmente chiamate “case Armellini” o “case di ricotta”. La commissione è disponibile sul canale youtube del Municipio X e dura esattamente solo min. 15.01, poi si interrompe inspiegabilmente la registrazione, ma sufficienti per sentire lo scontro tra una impreparata e inadeguata Presidente della Commissione Politiche Abitative, Mirella Arcamone, e l’Avvocato Alba Torrese della Moreno Estate. Spocchiosamente, dopo 3 anni, la Arcamone insiste a non studiare il dossier di uno degli scandali più grandi d’Italia sotto molti profili.

 

Alba Torrese è da sempre l’Avvocato di Angiola Armellini. Le cronache raccontano ad esempio quando nel 1994, un anno dopo la morte di Renato Armellini, il suo studio fu lo scenario di uno scontro fisico fra Angiola, sorella maggiore, e Francesca, una delle altre due sorelle. Durante la Commissione l’Avv. Torrese ricorda alla Arcamone che le case ERP di Nuova Ostia non sono di Angiola Armellini, ma dalla Moreno Estate srl, di cui l’Armellini è solo un socio.

 

La Arcamone dovrebbe infatti conoscere che Angiola Armellini nel 2014, è finita nei pasticci sia per questioni tributarie (accusata di aver occultato al fisco due miliardi di euro) ma anche penali (accusata di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale). La vicenda si è conclusa nel 2017 mediante un accordo con l’Agenzia delle Entrate e il pagamento di 36 milioni e 127 mila euro, rispetto ai 39 milioni chiesti, più altri 10 milioni al Campidoglio per tasse evase (IMU, ICI). A seguito del pagamento, il l procedimento penale ha visto il decreto di archiviazione n.986/17 del Tribunale di Roma.

 

A creare i problemi nel 2013 alla Armellini, erano stati soprattutto i 1.042 locali di Nuova Ostia (note anche come “case di sabbia”), affittati al Comune di Roma per l’emergenza abitativa dalla Moreno Estate srl, avente per socio unico l’allora Grand Baie S.A. (costituita il 10 luglio 1997, con sede in Lussemburgo e capitale detenuto dalla Daedalus Overseas Inc. con sede a Panama e dalla Acca-Mba con sede nelle Isole Vergini britanniche, tutti paradisi fiscali).

Allarmata dalle indagini che erano partite nel 2012, la Armellini trasferì a Roma la sede della Grand Baie S.A., trasformata in Grand Baie srl, il 18 dicembre 2013, data dalla quale Angiola Armellini è divenuta socio unico per calmare le indagini, invece poi proseguite. Non era la prima volta, perché tra il 2008 e il 2009 aveva approfittato di ben 10 scudi fiscali al fine di far rientrare in Italia le società detenute all’estero, intestandole ad un trust.

Solo il 28 luglio 2020, subentra come socio unico della Moreno Estate srl la Società per Amministrazioni Fiduciarie SPAFID [2]. Con tale azione, la fiduciaria di Mediobanca, diventa di fatto gestore dei beni patrimoniali della Armellini che quindi diventa amministratore occulto. Infatti, dalle visure camerali, risultano amministratori della Grand Baie srl, Daniela Olivieri (2015), Luisella Palmieri (2017) e Dario Veronese (2023), mentre amministratori della Moreno Estate srl sono Daniela Olivieri (2014) e Luisella Palmieri (2017).

Sono esattamente gli stessi nomi che si ritrovano nella recentissima sentenza del Tribunale Ordinario di Roma – Sezione Sedicesima Civile (sentenza n. 9596/2023 pubbl. il 15/06/2023, RG n. 24463/2018), sezione specializzata in materia di impresa che la Arcamone non ha mai letto altrimenti saprebbe che Daniela Olivieri è stata amministratore unico della società Immobildieci srl (una delle tante della galassia di società della famiglia Armellini) dal 2014 al 2017, poi sostituita da Luisella Palmieri e che la gestione effettiva della società era rimasta in capo alla Armellini, la quale

operava quale amministratore. Dunque, prima con vestizione estera delle società, poi con il posizionamento delle c.d. “teste di legno” nella carica di amministratore unico, Angiola Armellini non ha mai inteso figurare in maniera trasparente nella gestione delle società che affitta i locali al Comune di Roma. Solo per un breve periodo (quello delle indagini) è risultata socio unico della Grand Baie srl (non amministratore), per poi affidare il tutto alla SPAFID, fiduciaria appunto di Mediobanca, che ha assunto l’impegno di amministrare i beni per conto della Armellini.

 

Questo ruolo di imprenditore occulto non è disciplinato in nessuna norma del Codice Civile, non svolge pubblicamente e in modo palese la sua attività, non è iscritto al Registro delle imprese e non soggiace all’obbligo di rispettare gli obblighi di pubblicità e trasparenza previsti dalla legge per gli imprenditori. Questa totale assenza di trasparenza può generare una serie di complicazioni legali, soprattutto in caso di controversie con terzi, come nell’attuale contenzioso in essere da 10 anni con il Comune di Roma.

Come è possibile che nessuno ponga questo problema, in primis proprio la Arcamone?

 

Ma non è tutto.

In Commissione l’Avv. Alba Torrese, di fronte alla minaccia di fare un intervento in danno nelle palazzine di Via Baffigo, inorridita (e lo siamo anche noi che da 10 anni ci occupiamo della vicenda) ricorda quello che da anni scriviamo e diciamo in ogni consesso, anche istituzionale e in cui era presente la Arcamone [3], la quale da 3 anni “ingenera confusione”, noi aggiungiamo anche illusioni dolose: “Esiste una sentenza passata in giudicato che ORDINA lo sgombero degli immobili di proprietà della Moreno Estate srl. Gli immobili NON sono in uso al Comune di Roma che li OCCUPA ABUSIVAMENTE. Si tratta di atto illecito che produce danno ingiusto e che costituisce reato perché il Comune di Roma sta occupando da 10 anni immobili privati nell’ambito dei quali non ha nessun diritto, facoltà o potere di eseguire i lavori, meno che mai lavori in danno. Ogni accesso di ditte in quei immobili costituisce INVASIONE di edifici privati. Tutti, dalla Arcamone, all’Assessore al Patrimonio Comunale e Municipale, Tobia Zevi e Giuseppe Sesa, ma soprattutto al Direttore del Dipartimento Patrimonio del Comune di Roma, Alberto Festa, conoscono (o dovrebbero conoscere) perfettamente la situazione vista l’enormità di diffide che gli sono state inviate e notificate così come le sentenze passate in giudicato”.

 

Troviamo gravissimo tutto quanto continua ad accadere sulla vicenda delle case ERP della Moreno Estate srl a Nuova Ostia, dove lo ricordiamo, vivono 5.000 persone, in case spesso fatiscenti e pericolanti e su cui pendono sentenze di sgombero anche per la precarietà in cui versano gli immobili.

 

Angiola Armellini, di fatto Sindaca di una città nella Capitale, specula sull’incapacità amministrativa di gestire il problema delle famiglie senzatetto, lasciando dal 1972 migliaia di persone dentro ‘case di ricotta’ che cadono letteralmente a pezzi e su cui l’Amministrazione Capitolina da 3 anni parla di rent-to-buy.

Da una parte abbiamo uno Stato (il Comune di Roma) che è il primo abusivo, che fa il forte con i deboli e il debole con i forti in un momento in cui si sono inasprite le pene per le occupazioni, che finge di non sapere quali siano i suoi obblighi e doveri illudendo i cittadini e comportandosi come un’ipocrita. Dall’altra un’im-prenditrice altrettanto ipocrita, Angiola Armellini, che siede, tra l’altro, nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Robert F. Kennedy Human Rights Italia dedicandosi al restauro di palazzi, ma non dei suoi, seguendo la “filosofia secondo cui sebbene il degrado sia contagioso, la bellezza lo è ancora di più”.

Peccato che allo Stato spettino doveri comportamentali superiori.

 

 

 

 

[1] https://www.labur.eu/public/blog/2024/09/18/ostia-erp-armellini-dopo-il-pignoramento-di-18mln-a-danno-del-comune-pagati-altri-29mln/

 

[2]

SPAFID ha il ruolo di amministratore di grandi patrimoni di famiglie e di aziende quotate a controllo familiare, come gli Armellini

 

[3] https://www.labur.eu/public/blog/2020/01/26/2141/

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PRODON SU RAI3: FALSO IN ATTO PUBBLICO

prodonGravi le dichiarazioni dell’Assessore all’Ambiente nonché Vice Presidente del Municipio X, Valentina Prodon rilasciate in diretta su Rai3 il 27 novembre 2024 (*).

Grave che nella battaglia portata avanti da Infernetto Sicuro, Ass. di Autorecupero Urbano il Macchione Nucleo 13.8 e Amici di Wolf Ferrari, con il supporto tecnico di LabUr – Laboratorio di Urbanistica, si siano infiltrati personaggi dell’estrema destra con l’obiettivo di far fallire i tavoli di lavoro tra cittadini e l’Amministrazione. Da queste persone politicizzate e incompetenti prendiamo fermamente e totalmente le distanze. 

Roma Municipio X – Rimanendo aperti tutti i punti indicati nella richiesta di Commissione congiunta a Marco Belmonte, Leonardo Di Matteo e Valentina Scarfagna e in copia conoscenza a Pietro Malara – rispettivamente Presidenti di Commissione Urbanistica, Mobilità, Ambiente e Trasparenza del Municipio X – del 21 novembre scorso inviata da LabUr (**), in attesa che venga fissata la data, a seguito delle nuove dichiarazioni dell’Assessore all’Ambiente del Municipio X, Valentina Prodon, nella trasmissione Buongiorno Regione andata in onda il 27 mattina in replica al TgR serale, aggiungiamo un nuovo capitolo al scellerato progetto del Centro Raccolta Rifiuti all’Infernetto, oggi diventato Centro Servizi.

Il Comodato d’uso prevede chiaramente che l’area dell’Infernetto interessata sia destinata a Centro Servizi che, come tale, è definito dal Regolamento del Comune di Roma con AMA. Per servizi si intendono dalla raccolta, al trasbordo, agli uffici ecc. L’Assessore Prodon insiste però a dire che si tratta solo di 6 scarrabili (cassoni da caricare su apposita motrice per il trasporto), dunque raccolta (non ‘stoccaggio’, termine dalla Prodon impropriamente usato), ma non parla mai, ad esempio, del trasbordo e cioè di enormi mezzi parcheggiati adibiti a ricevere il materiale trasportato e raccolto sul territorio da mezzi leggeri con vasca ribaltabile, i cosiddetti “squaletti”.

Inoltre, non dice mai che la gestione di cosa si farà del “Centro Servizi” è in mano ad AMA che, come fa sempre, nei momenti di emergenza (e il Giubileo ad esempio lo sarà, ma vale anche quando scoppia l’ennesimo incendio in qualche impianto) modifica unilateralmente la destinazione d’uso dei centri portandoci qualunque rifiuto. 

La Prodon quindi non solo non conosce le carte firmate, ma nemmeno si è mai preoccupata di proporre indicazioni tassative e/o di definire il perimetro gestionale con AMA. Alle mancate promesse su tutto il ciclo dei rifiuti del Municipio X – a partire dal tritovagliatore di Ostia Antica che ha dovuto sopperire all’ennesima emergenza causata da un incendio – la Prodon è arrivata ad affermare una cosa gravissima: il cambio finale di destinazione d’uso dell’area da Scuola a Centro Sanitario è avvenuto a novembre 2023 dopo nostro ricorso gerarchico e dunque tutta la conferenza dei servizi decisoria (a cui si appella l’Assessore Prodon) è da un punto di vista amministrativo nullo, cosa che chiederemo in Commissione Congiunta non appena sarà convocata. Siamo dunque in presenza di un falso in atto pubblico dichiato senza alcuna prudenza in diretta su RAI3. 

Ci auguriamo che anche questo aspetto venga urgentemente chiarito prima dell’avvio del cantiere previsto per gennaio 2025. Altrimenti ci vedremo costretti a ricorrere ad un esposto ai Carabinieri contro l’Assesore all’Ambiente del Municipio X. 

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(*) “C’è stato un iter amministrativo lungo. Dal 2019 ad oggi sono stati perfezionati tanti atti. A detta nostra non ci sono veri passaggi amministrativi che non potevano essere fatti. C’è stato un cambio di destinazione d’uso autorizzati con una determina del DPAU che permette la realizzazione di quello che viene equiparato ad un servizio” (testuale da: link)

 

 

(**) PREMESSO CHE

– Il 14/2/22 avevamo chiesto in Commissione Ambiente Municipio X la documentazione di progetto e di sapere se esistesse o meno un parere favorevole dell’ASL e della Polizia Municipale. 

– L’Assessore all’Ambiente, Valentina Prodon, nonostante l’impegno preso, non ha mai fornito alcuna informazione in merito. 

– A differenza di quanto previsto nel 2019, il progetto in discussione in Commissione NON chiude il ciclo dei rifiuti essendo stata cancellata l’area 1CRC di 1.000mq). 

– Il Centro di Raccolta non è aperto ai soli cittadini, ma anche alle ditte. 

– Nell’analisi fornita da AMA sulla viabilità, è stata fornito un dato palesemente falso: 12 auto/ora e 4/5 mezzi pesanti/ora su via Wolf Ferrari all’Infernetto. 

– Il bacino di utenza dichiarato è di 70mila, cioè il doppio dei residenti dell’Infernetto.

 

VISTO CHE

– In Commissione sia Ambiente sia, successivamente, Trasparenza e Garanzia, non è stato mai chiarito come fosse possibile, in assenza di autorizzazione, un cambio di destinazione d’uso circa il comodato d’uso, essendo l’area un bene indisponibile a standard del quartiere e in assenza di passaggio a patrimonio, ceduto senza verbale di consegna e immissione in possesso. 

Ricordiamo che il comodato d’uso non può variare la destinazione d’uso e che era autorizzato il Dipartimento Patrimonio e non quello del Ciclo dei Rifiuti a concedere ad AMA una temporanea consegna dell’area in attesa del progetto definitivo alla ditta privata, incaricata da AMA, di entrata per i sondaggi, per altro senza alcuna autorizzazione per il passo carrabile del cantiere, senza permesso di costruire rilasciato alla ditta e indicato nel cartello lavori che però aveva data antecedente all’individuazione dell’area, e concesso da un Dipartimento non titolato dalla delibera e in assenza di verbale di consegna, che lo stesso Dipartimento Patrimonio nega esistere. Dunque il cantiere non risulta mai essere stato autorizzato. 

– La sedicente isola ecologica (di fatto discarica) nel quartiere “Infernetto” presso via Wolf Ferrari è stata oggetto anche di una Commissione Trasparenza Municipio X nella quale non si è presentato nessuno degli invitati a chiarire ANCHE il motivo per cui in una nota dell’Assessore all’Ambiente Sabrina ALFONSI risultava che il Municipio X, con nota del 10 febbraio 2022 (prot. QL 9635), aveva espresso il proprio assenso, valutando tale area come “fondamentale per poter fornire ai residenti un servizio adeguato al conferimento di tutte quelle tipologie di rifiuto che normalmente non possono essere conferiti e che spesso vengono abbandonati sui marciapiedi, lungo le strade e le aree verdi della zona”.
In realtà con DGC n. 469 del 29.12.2023 il progetto è stato mutato rispetto a quello del 2019, così come il finanziamento (da fondi PNRR al D.L. Aiuti). Dunque gravi le assenze in Commissione Trasparenza e Garanzia visto che all’Infernetto è scaduta, proprio nel 2023, l’adozione del piano particolareggiato e viste le gravi irregolarità procedurali e contabili. 

DATO CHE 

  • L’area in questione era stata destinata a servizi pubblici LOCALI e non URBANI,con specifica destinazione d’uso a “scuola materna”. Nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Particolareggiato di Zona “O” n.51 – “Infernetto-Macchione”, tra le previste destinazioni dei servizi pubblici LOCALI, è ESCLUSO in maniera categorica la previsione di impianti ed attrezzature per la gestione del ciclo dei rifiuti. L’area è stata sin dall’inizio (2017) definita da AMA come ‘Centro Servizi’ per definire un “complesso costituito da strutture, attrezzature e attività funzionali al servizio di gestione dei rifiuti urbani compresa l’attività di prevenzione, quali CENTRO DI RACCOLTA, sede territoriale, officina, trasbordo, Centro del Riuso”.

– Nel Ricorso Gerarchico presentato alla Regione Lazio in data 27 settembre 2023 era stato osservato da LabUr – Laboratorio di Urbanistica il difetto del Comune di Roma nel variare contra legem la destinazione d’uso dell’area non essendo appunto previsti i CENTRI DI RACCOLTA nei servizi pubblici LOCALI ma in quelli URBANI, a cui non appartiene l’area in questione. Tale distinzione è specificata con chiarezza dal combinato degli artt. 85 e 106 delle Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G. dove si prescrive che seppure aree destinate a servizi pubblici LOCALI possano essere destinate per “Attrezzature per la raccolta dei rifiuti solidi urbani” (art.85, comma 1, lett.g) in realtà, qualora si tratti di CENTRI DI RACCOLTA (art.106, comma 2, ultimo capoverso), possono essere localizzati solo nelle aree a Servizi pubblici URBANI.

– Che con DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA CAPITOLINA DEL 29 DICEMBRE 2023, N.469, si è approvato il progetto definitivo per un CENTRO DI RACCOLTA nell’area in questione, cambiando la destinazione in ‘Servizi Sanitari’ mediante Determinazione Dirigenziale rep. Ql/2131/2023 del 28 novembre 2023 del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica – Direzione Trasformazione Urbana, dunque due mesi dopo la presentazione del Ricorso Gerarchico di LabUr. Nella stessa delibera è stato dato atto che un CENTRO DI RACCOLTA è opera pubblica comunale, confermando che trattasi di servizio pubblico URBANO e non LOCALE come ben specificato dall’art.83 delle NTA del P.R.G. Il Comune di Roma ha dunque di fatto annullato il parere decisorio della Conferenza dei Servizi del 2019 mutando in maniera illegittima la destinazione dell’area da LOCALE a URBANA, addirittura dichiarando il CENTRO DI RACCOLTA “opera pubblica comunale” che consente di andare in deroga a tutte le autorizzazioni in ambito edilizio compreso il rilascio del permesso di costruire. Rispetto a quanto presentato alla iniziale Conferenza dei Servizi, è cambiato il progetto, l’importo di spesa è raddoppiato e si sono impegnati fondi PNRR prima mai previsti e discussi. Tutto ciò azzera ogni atto politico/amministrativo emesso in base all’esito della Conferenza dei Servizi del 2019 totalmente modificata.

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8° CANCELLO CASTELPORZIANO: RICORSO GERARCHICO CONTRO AGENZIA DELLE DOGANE E MONOPOLI

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20241012_104005_0000A seguito dell’articolo pubblicato ieri, 11 ottobre 2024 in cronaca di Ostia pag. 31 del quotidiano Il Messaggero a firma di Mirko Polisano (*), LabUr – Laboratorio di Urbanistica ha presentato RICORSO GERARCHICO contro l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per l’annullamento previa sospensione del Nulla Osta rilasciato in data 10.06.2024 ai sensi dell’art. 19 del decreto legislativo 8.11.1990, n. 374 e ai sensi dell’art. 14 del d.P.R. 15.02.1952, n. 328 (Regolamento per l’esecuzione del Codice della Navigazione), relativamente alla variazione dell’intestazione a favore di Roma Capitale della concessione demaniale marittima n. 1 del registro concessioni della Capitaneria di Porto di Roma, con contestuale ampliamento dell’area in concessione, da intendersi quale inclusione della restante porzione della fascia costiera della tenuta presidenziale di Castelporziano (area “ottavo cancello”, ex Jumbo Village)

 

Premesso che:

– dal “Verbale di conferenza di servizi: rilascio concessione demaniale marittima di mq. 385,884 in favore del Municipio X – località Castelporziano – Ostia” redatto, firmato e approvato in data 06.06.2023 risulta esser stata presente per l’Agenzia delle Dogane il Dott. Enrico GUARNA che ha assunto, nel rilasciare parere favorevole, senza alcuna integrativa istruttoria, “che la descrizione degli immobili sia conforme allo stato dei luoghi” autorizzando ai sensi dell’art. 19 del decreto legislativo 8.11.1990, n. 374 gli immobili elencati nella concessione rilasciata a favore del Municipio X;

– la concessione di cui sopra, così riporta:

“Si concede al Presidente del Municipio X, per conto di Roma Capitale, un litorale demaniale marittimo comprensivo di n° 5 immobili preesistenti ed aree asservite – della superficie di complessivi mq. 385.884 (di cui mq. 66 per ciascuno degli immobili con complessivi mq. 7.790 di area asservita) situato nel Comune di Roma, Litorale sud, in località Castel Porziano ubicato tra la foce del Canale del Tellinaro e la foce del Canale Palocco — F.M n. 1143 particelle nn° 17, 19, 21, 22, 31, 38, 39, 40, 41, 42, 74, 76, 79, 80, 82 e 83, F.M. n. 1146, particelle nn. 33, 34, 35, 97, 172, 173, 174, 358 e 359 identificato al S.I.D. come Demanio dello Stato — ramo Marina Mercantile)”;

– nel Nulla Osta rilasciato il 10.06.2024 si dichiara (testualmente) “PRESO ATTO dell’assenza di variazioni, ampliamenti o ristrutturazioni della concessione demaniale marittima in essere; ASSUNTO che la descrizione degli immobili sia conforme allo stato dei luoghi; VALUTATA la completezza della documentazione agli atti di questo Ufficio e l’assenza di motivi ostativi”;

 

Visto che:

– la concessione poteva essere esclusivamente rilasciata in conformità a quanto previsto nella convenzione stipulata in data 14.07.1965 tra la Presidenza della Repubblica e il Comune di Roma, con la quale il Capo dello Stato rendeva disponibile il tratto di litorale antistante la tenuta di Castelporziano al fine di consentire la costituzione di un tratto di spiaggia libera per uso pubblico, mediante concessione demaniale marittima da rilasciarsi al Comune di Roma dalla Autorità marittima competente;

– in tale originaria convenzione risultava ben distinto il Demanio dello Stato dal Demanio Marittimo, aree separate dalla c.d. “dividente demaniale” da sempre indicata nel SID (Servizio Informatico Demaniale marittimo), corrispondente (in assenza di un verbale di delimitazione) alla morfologia dei luoghi in quanto demarcante la presenza di vegetazione dunale non compatibile con le mareggiate ordinarie invernali e dunque indicante con chiarezza la demarcazione tra le aree del Demanio dello Stato e quelle del Demanio Pubblico dello Stato (in questo caso, Ramo Marina Mercantile), differendo nei diritti d’uso degli enti utilizzatori, gestori, concessionari dei beni;

 

Preso atto che:

– la Capitaneria di Porto di Roma in data 05.07.2023 (dunque dopo la conferenza dei servizi sopra indicata) inviava a LabUr la “documentazione della vigente dividente demaniale” in cui risultava ben delimitata l’area del Demanio Marittimo ed i manufatti ivi insistenti;

– i manufatti interessati dall’ art. 19 del decreto legislativo 08.11.1990, n. 374 sono quelli in prossimità della linea doganale e nel mare territoriale;

– non esistendo un concreto ed esatto dato metrico, in quanto la norma stessa si correla all’espressione “in prossimità della linea doganale”, tale zona non è necessariamente coincidente con il Demanio Marittimo, ma si estende verso l’interno nella zona di vigilanza doganale terrestre, per una distanza variabile in considerazione dell’incidenza di elementi oggettivi quali: l’osservabilità, la controllabilità e la transitabilità;

– per tali motivi, detta area si intende, per prassi, ordinariamente estesa sino al punto di transito della prima strada carrabile ad uso pubblico che corre parallelamente alla costa e dalla quale sia agevolmente possibile effettuare l’ordinaria attività di vigilanza;

– nel caso in questione tale strada risulta la ex strada statale 601 Ostia-Anzio (SS 601), ora strada provinciale 601 litoranea Ostia-Anzio (SP 601),

 

Osservato che:

– i manufatti presenti nell’area di Castelporziano sono i 5 chioschi più quelli descritti p.es. nell’ultima concessione rilasciata al Comune di Roma prima di quella del 2023

– dalla cartografia del SID inviata a luglio 2023 dalla Capitaneria di Porto di Roma solo alcuni manufatti ricadono su Demanio Marittimo mentre tutti ricadono nell’area di ispezione doganale così come sopra descritta;

– dunque il Nulla Osta impugnato e fondato su l’autorizzazione ex art. 19 risulta incompleto ed errato perchè doveva estendersi non solo ai manufatti indicati nella concessione del 2023 (che ne riporta solo 5), ma a tutti gli immobili esistenti (non citati in concessione) e comunque doveva essere fondato sulla esplicita indicazione della linea doganale;

– in ogni caso, anche se ciò non influisce sulle precedenti considerazioni, deve essere legittimata l’attuale concessione rilasciata nel 2023 rispetto alle prescrizioni della originaria convenzione del 1965, indicando con esattezza la vigente linea demaniale che, non essendo intercorse nuove variazioni per assenza da luglio 2023 a oggi di una nuova perimetrazione mediante redazione ed approvazione di nuovo verbale di delimitazione, non può essere diversa da quella comunicata a luglio 2023 dalla Capitaneria di Porto di Roma;

– nell’attuale versione del SID non viene riportata la dividente demaniale per l’area interessata (ma solo in parte, linea rossa);

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Per i seguenti motivi di illegittimità si ravvisa ECCESSO DI POTERE: il provvedimento impugnato è un atto vincolato che non risulta conforme all’interesse pubblico e disapplica il criterio-guida della più proficua utilizzazione del bene per finalità di pubblico interesse, manifestandosi tramite le seguenti figure sintomatiche:

a) FALSITÀ DEL PRESUPPOSTO

Per omessa indicazione della linea doganale da cui doveva discernere l’individuazione degli immobili presenti nell’area di concessione (che si estende dalla linea di costa fino alla via litoranea) soggetti ad autorizzazione ex art.19;

b) SVIAMENTO DI POTERE

il parere impugnato non persegue un interesse pubblico ma un fine diverso da quanto stabilito dalla legge, ravvisabile nell’assecondare un vantaggio per il Municipio X e comunque per il Comune di Roma che non ha rispettato dal 2001 al 2023 quanto previsto dal Codice della Navigazione (a cui si riferisce l’art.14 del d.P.R. 15.02.1952, n. 328) e dalla normativa vigente e cioè il pagamento di un canone concessorio e la regolarità autorizzativa delle strutture esistenti all’interno della concessione,

c) DIFETTO DI ISTRUTTORIA

nell’affermare che si è (in sottolineato, quanto invece non verificato) PRESO ATTO dell’assenza di variazioni, ampliamenti o ristrutturazioni della concessione demaniale marittima in essere;

ASSUNTO che la descrizione degli immobili sia conforme allo stato dei luoghi;

VALUTATA la completezza della documentazione agli atti di questo Ufficio e l’assenza di motivi ostativi;

 

LabUr – Laboratorio di Urbanistica, ricordando la gravità di tali omissioni in quanto la autorizzazione ex art.19 “condiziona il rilascio di ogni eventuale altra autorizzazione, nella quale della stessa deve essere fatta comunque espressa menzione”, ha chiesto all’AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI IN VIA PRELIMINARE di sospendere il Nulla Osta rilasciato alla Capitaneria di Porto di Roma in modalità di autotutela ricorrendo gli estremi dell’art.181 del d.lgs. 42/2004 per tutti i motivi addotti in narrativa, stante la sussistenza dei presupposti di cui all’art. 3 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 1199 del 24 novembre 1971, nonché avviare una ricognizione amministrativa circa i titoli edilizi rilasciati per gli immobili insistenti nell’area in concessione;

NEL MERITO, dichiarare nullo, inefficace, e/o privo di qualsivoglia effetto e validità e/o annullare e/o revocare il Nulla Osta rilasciato alla Capitaneria di Porto di Roma e ogni titolo edilizio rilasciato senza autorizzazione ex art.19 nell’area della concessione 2023.

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Screenshot_2024-10-12-10-30-09-38_cd3ee25a9cfb6183a2f205cb3c56ca70Castel Porziano nel caos: «Ora i chioschi a bando»

La gestione delle spiagge dei Cancelli sotto la lente della Capitaneria di Porto Nel mirino la convenzione firmata dal Municipio: «Presto, nuova assegnazione»

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LA SITUAZIONE

Castel Porziano, scoppia il caos per la gestione delle spiagge libere. La data del 20 ottobre prossimo infatti non segna solo la fine della stagione estiva per i Cancelli ma anche il termine ultimo dell’attuale gestione dei chioschi nonostante la convenzione che per essere rinnovata (seppur la sua validità di sei anni) dovrà passare attraverso una «assegnazione a evidenza pubblica», come tiene a specificare la Capitaneria di Porto di Roma. In una parola: bando. E la gara dovrà essere avviata in tempi rapidi. Alla selezione potranno partecipare sia gli attuali gestori ma anche altri soggetti imprenditoriali interessati secondo le norme di «trasparenza e libera concorrenza», sottolineano ancora dalla Capitaneria. A sollevare il caso che sta scuotendo gli animi dei “chioscari” è proprio la Guardia Costiera di Roma e Fiumicino che ha messo sotto la lente al convenzione stipulata nel luglio del 2023 tra il X Municipio – a firma del presidente Falconi – e i gestori dei chioschi. Le spiagge libere dei Cancelli – due chilometri di costa selvaggia lungo la via Litoranea – restano non solo le più amate dai romani ma ora anche ambite dagli inevitabili interessi economici e di business. «La convenzione – spiegano dagli uffici di viale Traiano – prevede una durata di sei anni è vero ma il rinnovo con i gestori deve avvenire attraverso un procedimento a evidenza pubblica al termine di ogni stagione». Eppure il X Municipio un anno fa aveva rassicurato gli assegnatari delle strutture che avrebbero potuto dormire sonni tranquilli per i prossimi sei anni (più altri sei di rinnovo). E invece ieri è arrivata la doccia fredda. Anche per l’amministrazione locale che ora si vedrà passare al setaccio tutti gli atti amministrativi legati alle spiagge di Castel Porziano. Il “pezzo di carta” firmato e sottoscritto potrebbe non avere effetti e validità. E non si esclude una possibile revoca. «Al fine di assicurare la pubblica fruizione per finalità balneari e l’esercizio delle attività strettamente funzionali alla destinazione pubblica dell’area, il Comune di Roma ha praticamente operato un subentro ai 5 chioschi per tutte le attività a lui dovute: custodia e tutela ambientale, pulizia dell’arenile e delle aree di transito pedonale, servizio di salvamento, servizi igienico-sanitari, prima assistenza sanitaria, somministrazione di alimenti e bevande anche da asporto – denuncia in una nota l’associazione Labur -. Lo strumento è stato quello dell’art. 45 bis del Codice della Navigazione, che però prevede la gestione in affidamento solo delle attività secondarie nell’ambito della concessione e non tutte quelle che dovrebbero essere esercitate dal concessionario. La cosa più grave è che dall’8 maggio scorso, ai sensi dell’art. 24 del regolamento per l’esecuzione del codice della navigazione, il titolo concessorio, già rilasciato al Presidente del Municipio X, sarebbe stato variato a favore del Sindaco di Roma capitale, anche se non se ne è data evidenza. Non era il Campidoglio a dichiarare trasparenza e legalità su Castel Porziano e Capocotta?».

Mirko Polisano

 

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A CAPOCOTTA NIENTE CAPO-DANNO DELLA LEGALITÀ, SOLO IL DANNO

capocottaL’entusiasmo manifestato il 23 maggio 2024 dal Sindaco di Roma, Roberto GUALTIERI, e dall’Assessore Comunale all’Ambiente, Sabrina ALFONSI, così veniva narrato dalla stampa: “Oggi è una giornata storica perché si finalizza il primo tassello di un lavoro molto importante per ricondurre alla legalità amministrativa la gestione del mare di Roma”.
A quale legalità il Sindaco della Capitale d’Italia si stesse riferendo rimane un mistero.

In data 6 settembre 2024 (Prot. QL/2024/0069981 del Dipartimento Tutela Ambientale) veniva comunicato a LabUr che “… al momento, il contratto di concessione e successiva aggiudicazione definitiva dei chioschi di Capocotta, lotti A, B e D, non sono stati ancora perfezionati, in quanto, in attesa della conclusione delle operazioni di verifica dei requisiti di legge di cui agli artt. 94 e 98 del D. Lgs 36/2023”. In pratica, per tutta la stagione balneare, non è stata svolta la verifica della esclusione automatica dalla partecipazione alla procedura d’appalto prevista dal Codice dei contratti pubblici. Alla faccia della “legalità amministrativa”!

Non solo.
Il Comune di Roma ha sempre sostenuto che i chioschi esistenti sui lotti A, B, e D di Capocotta sono di sua proprietà. Tuttavia si legge nelle singole sottoscrizioni redatte in data 8 gennaio 2024, chiosco per chiosco, di una “reimmissione in possesso” dei chioschi, evidenziando la importante differenza tra i due termini (proprietà e possesso): il proprietario è il titolare del diritto di proprietà, mentre il possessore è colui che utilizza un bene come ne fosse il proprietario.

La risposta è pervenuta a LabUr il 3 luglio 2024 (Prot. QC/2024/0037092 dell’Ufficio Tenuta Banche Dati e Accertamenti Patrimoniale) in cui è stato confermato che i tre chioschi sui lotti A, B e D, non risultano essere, a livello di inventariazione, beni del patrimonio comunale. Allora di chi sono? Hanno un regolare titolo edilizio? Come è stato possibile autorizzare il loro affidamento in concessione per i servizi di balneazione considerando il fatto che i 3 lotti (i terreni) dove insistono sono identificati come ‘spiagge libere’ e non come ‘spiagge attrezzate’?

Se ciò non bastasse, per mettere in dubbio la raggiunta “legalità amministrativa” sbandierata da Gualtieri il 23 maggio, ecco arrivare il 18 settembre 2024 la risposta (Prot. QL/2024/0073546) del Dipartimento Tutela Ambientale a confermare che non ci sarebbe stata la turbativa d’asta denunciata da LabUr il 29 maggio.
Nella denuncia, tra le altre cose, si era segnalata l’offerta anomala della Lu.Ma. srl, pari a € 156.000,00 (rispetto alla media oscillante sui 40mila euro) che aveva finito per inicdere sul punteggio economico dei singoli operatori del Lotto A e sul fatto che la aggiudicataria del Lotto A (la Pianelli srl) aveva inviato offerta sostitutiva della precedente appena dopo l’invio dell’offerta della Lu.Ma. srl, costituendo l’ultima offerta valida pervenuta per il Lotto A.
Così lo storico concessionario del chiosco del lotto A (“Dar Zagaia”) veniva scalzato (oggi il chiosco si chiama “Riserva Beach Experience”).

La risposta è stata imbarazzante: secondo il Dipartimento “non si ritengono integrati i presupposti richiesti” e inoltre la questione sarebbe già stata scrutinata “dal TAR per il Lazio e dal Consiglio di Stato, in qualità di supremi organi della giustizia amministrativa, attraverso ben quattro provvedimenti” che avrebbero confermato “l’interesse pubblico prevalente alla prosecuzione delle attività che si svolgono all’interno dei chioschi”. In altre parole, la “legalità amministrativa” di GUALTIERI non sarebbe stata quella di verificare tutte le eventuali cause di automatica esclusione dalla gara dei partecipanti o di chiarire l’esistenza o meno di una turbativa d’asta, ma quella di creare (a questo punto e a qualunque costo) un presidio per tutelare l’ambiente circostante. Se così fosse, non capiamo però perché limitare gli eventi di carattere musicale per proteggere la nidificazione sulle dune dell’uccello Fratino e nello stesso tempo autorizzare la totale balneazione del litorale di Capocotta senza alcuna sorveglianza.

Il problema più grande resta infine quello della dividente demaniale cioè della individuazione della linea che separa il demanio marittimo da aree con diversa destinazione urbanistica. La questione è di fondamentale importanza anche per il neo comandante della Capitaneria di Porto. Ricordiamo che LabUr aveva inviato un esposto proprio alla Capitaneria di Porto il 29 marzo 2024  rimarcando che in assenza di una precisa individuazione geografica o comunque referenziata della linea della dividente demaniale, i tre chioschi risulterebbero insistenti sul demanio marittimo, senza concessione, in quanto posizionati oltre la linea dunale che rappresenta la dividente naturale. In tal caso, il bando risulterebbe irregolare.
La risposta ricevuta dalla Capitaneria è stata allora solo dilazionatoria: “… le Amministrazioni, aventi titolo nella tutela degli interessi demaniali marittimi di quella porzione di litorale, sono attualmente coinvolte nel procedimento di verifica dell’attuale ampiezza della fascia del demanio marittimo”.

In conclusione, dopo 5 mesi, a Capocotta non si intravede alcuna “legalità amministrativa” ma solo il protrarsi di una gestione dell’area da parte del Comune di Roma mediante atti che aumentano ogni volta la confusione.
LabUr, che ha avuto accesso a tutti gli atti, presenterà un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale e ambientale

 

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TERMOVALORIZZATORE DI ROMA: DALL’URBANISTICA DELL’ “ORA PER ALLORA” A QUELLA DELL’ORA PER DOMANI”

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20241004_125808_0000Gli urbanisti sostituiti da faccendieri affiancati da studi legali. Dal metodo “ora per allora” usato dai Commissari straordinari per i Mondiali di Nuoto  Roma ’09, all’ “ora per domani” del Sindaco-Commissario Roberto Gualtieri sul Termovalorizzatore di Roma Capitale.
LabUr-Laboratorio di Urbanistica, apre un nuovo capitolo su quanto è accaduto urbanisticamente nell’area in cui sorgerà l’impianto a Santa Palomba, nel silenzio di tutti, nessuno escluso. (di Paula Filipe de Jesus) Continua a leggere

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OSTIA, ERP ARMELLINI: DOPO IL PIGNORAMENTO DI 18MLN A DANNO DEL COMUNE, PAGATI ALTRI 29MLN

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20240918_113208_0000Il disegno di legge intitolato “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”, in questi giorni all’attenzione del Parlamento, introduce un nuovo reato, quello di occupazione abusiva delle case (da 2 a 7 anni). Il reato sarà riconosciuto anche verso la Pubblica Amministrazione? Perché ad Ostia, nel più grande quartiere in Italia di edilizia residenziale pubblica (ERP, le “case popolari”), dove vivono più di 5.000 persone in una situazione di disagio economico, il più grande abusivo è proprio il Comune di Roma. Dal pignoramento esecutivo del 2017, nessun nuovo contratto è stato stipulato con la famiglia Armellini proprietaria delle 1.041 “case popolari”, a cui il Comune paga dal 2012 un’indennità di occupazione di oltre 4MLN di euro all’anno, mettendosi di fatto alla guida del racket delle case, inteso come monopolio intransigente e spietato.

Angiola Armellini, di fatto Sindaca di una città nella Capitale, specula sull’incapacità amministrativa di gestire il problema delle famiglie senzatetto, lasciando dal 1972 migliaia di persone dentro case di ricotta che cadono letteralmente a pezzi.
Se lo Stato è il primo abusivo, l’imprenditrice è la prima ipocrita: Angiola Armellini siede, tra l’altro, nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Robert F. Kennedy Human Rights Italia dedicandosi al restauro di palazzi, ma non dei suoi, seguendo la “filosofia secondo cui sebbene il degrado sia contagioso, la bellezza lo è ancora di più”. La sua ipocrita filantropia arriva a finanziare programmi di Educazione Civica in tutte le scuole italiane, dimenticando che uno dei diritti umani fondamentali è il diritto all’abitare e il pagamento delle tasse, milioni di euro sembra mai versati.
Vediamo cosa è successo nelle “case di sabbia” a Nuova Ostia dal 2014, anno in cui Angiola Armellini è stata accusata di aver frodato il fisco per circa 2 miliardi di euro, perché come dice Kerry Kennedy, bisogna dire la verità al potere.

IL CASO
Di questo mostro urbanistico, in mano alle sorelle Armellini, dato in affitto al Comune di Roma per l’emergenza abitativa (ben 1.041 unità abitative), abbiamo ampiamente parlato negli ultimi 10 anni. Abbiamo anche rilevato l’insana volontà del Comune (affittuario dal 1972) di acquisire a patrimonio tali immobili, anche se dal 1998 ne contesta vizi di costruzione e pessima manutenzione. Non solo. Gli immobili che si affacciano sul lungomare insistono completamente nella fascia di inedificabilità prevista dall’articolo 55 del Codice della Navigazione e dunque sono di fatto abusivi.

I contenziosi tra gli Armellini e il Comune di Roma si protraggono da 50 anni e hanno arricchito le tasche di una delle più potenti famiglie di ‘palazzinari’ della Capitale, risultata, nell’affitto per emergenza abitativa di queste fatiscenti ‘case di sabbia’, sempre vincente fino addirittura allo sfregio del pignoramento a suo favore a danno delle casse del Comune di Roma.

Infatti con Deliberazione n. 15 dell’Assemblea Capitolina in data 17 gennaio 2023 è stata riconosciuta la legittimità del debito fuori bilancio a sanatoria del pagamento senza mandato di € 18.412.024,48 eseguito dalla Tesoreria Comunale a favore della Moreno Estate srl (società della galassia Armellini) a seguito di sentenza del Tribunale di Roma Sez. VI Civile n. 17487 del 14 settembre 2017, e successivo atto di pignoramento presso terzi n. 2018-021241 (Procedimento Esecutivo R.G.E. n. 6171/2018), “per il risarcimento del danno causato dal mancato rilascio, dall’1 gennaio 2013 al 14 settembre 2017, degli immobili di Ostia Lido, Lotti B/D/F/G/H/N/P per complessive n. 1.041 unità abitative e relative pertinenze, oltre n. 15 locali ad uso diverso, il cui contratto di locazione è stato disdetto”.

Tutto concluso, tutto chiarito? No, la brutta storia degli Armellini a Ostia va avanti ma, per capirla, occorre fissare alcuni passaggi.

LA STORIA DEL DEBITO
Nel 2001 il Comune di Roma ha stipulato un contratto per la locazione degli immobili Armellini (Lotti B/D/F/G/H/N/P, 1. 041 unità) più altri 15 locali ad uso diverso gestiti dalla Pelopia S.p.A. per conto della Goldstreak LTD, con decorrenza dal 1 gennaio 2001 e durata convenuta in anni 6+6, contratto nel quale è subentrata dal 1 gennaio 2002 la Eurolux Real Estate Company S.A. a seguito di atto di compravendita degli immobili dalla Goldstreak LTD. Infine gli immobili sono divenuti proprietà della Moreno Estate S.à.r.l. (trasformata nel 2014 in srl). Passaggi che comunque hanno conservato il tutto in mano agli Armellini.

Si arriva così, dopo diversi contenziosi, al 28 giugno 2012, quando il Giudice del Tribunale Ordinario di Roma dispone il rilascio degli immobili in questione alla data del 10 maggio 2013, a seguito di disdetta inviata il 17 ottobre 2011 dalla Moreno Estate S.à.r.l.

Nel frattempo, la Moreno Estate S.à.r.l. aveva comunicato la propria disponibilità alla stipula di un nuovo contratto di locazione al canone annuo di € 12.500.000 che invece il Comune riteneva da ridursi a €9.400.000 costringendo la Moreno Estate S.à.r.l. a formulare una nuova proposta di locazione al canone annuo di €11.500.000,00 oltre €300.000,00 annui per canone di manutenzione ordinaria degli immobili in questione.
Solo ad inizio 2014 interviene l’Ufficio Gestione Stime del Dipartimento Patrimonio che stima congruo un canone locativo di €6.698.000, poco più della metà di quello inizialmente proposto dalla Moreno Estate srl, che rinnova la disponibilità pur non condividendo tale stima.

Passano gli anni e nel 2017 arriva, munita di formula esecutiva, la suddetta condanna per Roma Capitale al risarcimento del danno per mancato rilascio degli immobili quantificato per il periodo 1 gennaio 2013 – 14 settembre 2017 in € 18.332.903,46 oltre interessi legali dalla data di pubblicazione della sentenza a quella di effettivo pagamento.
Con delibera 234 del 14 dicembre 2018 la Giunta Capitolina delibera infine di effettuare il prelevamento dal fondo di riserva ordinario di € 18.412.024,48, sbloccato poi solo nel 2023.

IL PROBLEMA
Ad oggi gli edifici sono ancora occupati, il nuovo contratto non c’è e gli immobili sono sempre più pericolanti e fatiscenti per assenza dei necessari interventi di ristrutturazione (che la Moreno Estate srl dice di non poter fare fino a quando gli immobili sono occupati). In sostanza si rischia un nuovo pignoramento di importo maggiore rispetto al precedente essendo trascorsi 7 anni dalla prima condanna che valutava un periodo di 4 anni.

I conti sono presto fatti. Dalla pagina del sito del Comune di Roma dedicata (e aggiornata al 9 gennaio 2024) risulta, nella tabella dei canoni relativi a immobili destinati a ERP, che il Comune di Roma (senza contratto) continua a pagare le “case di sabbia”, o di “ricotta che dir di voglia, degli Armellini sotto forma di indennità di occupazione per €3.729.963,91 ad uso abitativo e per €423.670,73 ad uso diverso, pari a €4.153.634.64 all’anno, dunque da settembre 2017 a settembre 2024, il Comune deve agli Armellini ben €29.075.442,48.

IL PARADOSSO
A seguito dell’ultimo avviso pubblico finalizzato all’acquisto dal libero mercato di unità immobiliari da destinare ad alloggi per le “case popolari” da parte di Roma Capitale, si è presentata come operatore proprio la Moreno Estate srl proponendo le stesse ‘case di sabbia’ di Nuova Ostia. Peccato che sia stata esclusa dal Dipartimento Patrimonio per non aver presentato la documentazione richiesta. Assurdo che dopo oltre 50 anni di affitto passivo il Comune di Roma non conosca la documentazione relativa agli immobili Armellini, mentre invece ritenga conforme la documentazione pervenuta da parte dei restanti operatori. In questo modo, l’indennità di occupazione continua.

Avremo modo nelle prossime settimane di approfondire altri aspetti di questa vergognosa vicenda che affonda le radici nella più grave lottizzazione urbanistica (abusiva) mai avvenuta all’interno del Comune di Roma.

 

 

 

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TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SULL’ATO I-12 BORGO DEI PESCATORI TARGATO MEZZAROMA

mezzaroma-barbara-labur-Il 31 luglio 2024 è andato in onda il secondo e ultimo appuntamento del processo di partecipazione relativo all’ATO I-12 targato IBIS (Barbara Mezzaroma). È seguito un altro evento, a parole “aperto alla cittadinanza”, il giorno seguente presso la Casa del Mare ad Ostia di fronte al Borghetto dei Pescatori in cui è stato ripresentato il Progetto ATO I-12 con finalità poco chiare. 

Il contributo urbanistico di LabUr – Laboratorio Urbanistico (che ha già trattato in passato l’argomentopassa necessariamente dall’analisi di chi sia il proponente, i fatti di cronaca nera e amministrativi e tutte le incongruenze da noi rilevate affinché siano di aiuto a tutti. A nostro giudizio si tratta dell’ennesimo opaco e triste episodio urbanistico che coinvolge il territorio del Municipio X. 

(di Paula Filipe de Jesus)

INDICE

  1. PREMESSA
  2. SOCIETÀ PROPONENTE
  3. CONFERENZA DEI SERVIZI
  4. I FATTI CRIMINALI
  5. CONCLUSIONI
  6. CRONOLOGIA

 

PREMESSA

La Conferenza dei Servizi relativa all’ATO I-12 è durata 16 anni (2007-2013), guidata da imprenditori locali (le famiglie balneari PETRINI e PAPAGNI, che dobbiamo ritenere appartenere alle “persone che sono nel bianco ad Ostia. Non solo si sono fatte vive, non solo le ho riscoperte, non solo hanno detto quel come, quel quando… quando era cominciato, come era incominciato, perché lo Stato non c’era stato”, si riferisce ai fatti di mafia ad Ostia n.d.r.  – così Barbara Mezzaroma intervistata a Piazza Pulita su La7) e il gruppo MEZZAROMA (le sorelle Barbara e Alessandra). Durante la fase amministrativa, in estrema sintesi (il dettaglio è riportato nell’ultimo paragrafo) sono accaduti questi fatti:

14 ottobre 2021, riapertura della Conferenza dei Servizi iniziata nel 2007

21 ottobre 2021, elezione del Sindaco di Roma, Roberto GUALTIERI

27 gennaio 2022, arresto di Paolo PAPAGNI e Roberto DE SANCTIS per tentata estorsione a Barbara MEZZAROMA aggravata dal metodo mafioso.

21 marzo e 4 novembre 2022 (articolo de L’Espresso, articolo sul quotidiano Domani e il servizio di Piazza Pulita): Barbara MEZZAROMA, parlando dell’episodio criminale, affermerà che il progetto è in essere e che esistono problemi con il ‘vicinato’. Non ha mai specificato quali, perché l’unico vicinato è proprio quello coinvolto nel groviglio urbanistico che riguarda il Polo Natatorio, il Borghetto dei Pescatori (B-43) e proprio Mezzaroma e dove sparisce persino una strada.

30 novembre 2023, chiusura positiva della Conferenza dei Servizi.

SOCIETÀ PROPONENTE

La società proponente (che risulta ancora ad oggi, 31 luglio 2023, ‘inattiva’ e con ‘zero dipendenti’) è la:

I.B.I.S. – SOCIETA’ A RESPONSABILITÀ LIMITATA con sede legale in ROMA (RM) PIAZZA GIULIANO DELLA ROVERE 4 CAP 00122 presso lo STUDIO della DOTT.SSA ILARIA INVITTI (Partita IVA 04299291007, atto di costituzione 27/11/1941). 

Qui la prima particolarità. Si tratta di una società cooperativa edilizia costituitasi il 27/11/1941 trasformata in S.r.l. il 14/10/2022. Nella lunga storia di società inattiva, riteniamo di segnalare che, con D.D. N. 54/SCG/2020 del 24/11/2020, il Ministero dello Sviluppo Economico proroga la gestione commissariale della “I.B.I.S. SOCIETA’ COOPERATIVA EDILIZIA” fino AL 15/01/2021, confermando l’Avv. LEONE Giuseppe quale Commissario Governativo della Cooperativa. Leone è stato nominato più volte in questo incarico nel corso degli anni a partire dal 21/8/2015. Dopo di che nel consiglio di amministrazione, a 02/2019, risultano le sorelle Mezzaroma e Annarumma Francesco. Quest’ultimo presente, anche prima di luglio 2019 (nominato consigliere ad aprile 2010, iscritto all’ordine degli avvocati di Nola, opera su Roma nella sede di Piazza San Lorenzo in Lucina 26, stesso stabile del famoso avvocato e politico Giulia Buongiorno), insieme a CAUCCI Massimo e LEGGERI Antonino in particolare, ma non solo. La famiglia PETRINI compare fino al 2014 per ricomparire poi nel 2022.

soci ibisMEZZAROMA Barbara, rappresentante della IBIS S.r.l., è il Presidente del Consiglio di Amministrazione. La composizione societaria e degli altri titolari di diritti su azioni o quote sociali al 10/01/2023 è riportata qui di lato.

Tenuto conto che risulta la “Pontina S.r.l. 2000” (che secondo quanto riferisce Il Sole 24Ore è una “società riconducibile al gruppo IMPREME Spa della famiglia Mezzaroma finita nello scandalo ‘MPS e quella plusvalenza da 25 MLN per il brand del Siena Calcio’”), deve considerarsi appartenere alla famiglia Mezzaroma anche il Colonnello dei Carabinieri Alessandro CHERCHI, operante presso la Direzione Investigativa Antimafia, sposato con Barbara MEZZAROMA il 14/02/2022. Non sappiamo se sia ancora in servizio, certo che sotto il profilo dell’opportunità troviamo la cosa opinabile. Sottolineiamo però che l’articolo 894, n. 2, del decreto legislativo n. 66 del 2010 (Codice dell’ordinamento militare) sancisce che la professione di militare è incompatibile con la carica di amministratore, consigliere, sindaco o altra consimile, retribuita o meno, in società costituite a scopo di lucro. Per altro, anche l’articolo 60 del decreto legislativo n. 165 del 2001 (norma sulle incompatibilità ed incarichi extraistituzionali dei dipendenti pubblici in generale) stabilisce che l’impiegato pubblico non può, tra le altre, accettare cariche in società costituite a fini di lucro. In base a queste norme, quindi, essere semplicemente socio di una S.r.l., che ha ovviamente scopi di lucro, non è di per sé incompatibile con la professione di militare. Vi sarebbe assoluta incompatibilità (e l’attività non potrebbe nemmeno essere autorizzabile dalla gerarchia) se il socio di una società avente scopo di lucro svolgesse anche attività di gestione (remunerata o meno) all’interno della società.

Ma andiamo oltre. Nell’elenco al 31/7/2023 compaiono la nota famiglia dei concessionari balneari PETRINI (Franco e Paolo) che, come anticipato, sono stati consiglieri fino a luglio del 2014 e poi rientrati proprio nel 2022. 

Compare però anche Renato PAPAGNI, fratello di Paolo Riccardo PAPAGNI (ex propietario del lido balneare “Tibidabo” e manager di diverse squadre di calcio come “Ostia Mare” e “Pescatori”, coinvolte proprio nel progetto ATO I-12).
Paolo Papagni viene arrestato assieme a Roberto DE SANTIS (detto Er Nasca) il 27 gennaio 2022 per il reato di tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso nei confronti di Barbara MEZZAROMA. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma (Mario PALAZZI). I due sono stati condannati in primo grado a maggio 2023.

CONFERENZA DEI SERVIZI

Durata ben 16 anni, ancora con molti dubbi circa l’approvazione degli elaborati presentati dalla proponente, si è ‘sbloccata’ (con pareri più volte contraddittori rispetto a quelli in precedenza emessi) dopo i fatti criminali di seguito narrati.
La prima Conferenza dei Servizi è stata convocata in data 12/09/2007 e si è conclusa l’8/01/2008 in prossimità dei Mondiali di Nuoto di Roma 2009, risultando inserita nella progettualità e sistemazione dell’area prevista per l’erigendo Polo Natatorio, oggetto di molte irregolarità amministrative sanate ‘ora per allora’, dove il progettista era proprio l’Ing. Renato PAPAGNI.
Il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica-Direzione Trasformazione Urbana, ha ritenuto però necessario convocare, per il giorno 22/09/2015, una nuova Conferenza dei Servizi avente il medesimo oggetto della precedente essendo stati introdotti dalla proponente nuovi elaborati relativi alla Valutazione Ambientale Strategica in ambito Regione Lazio.
In tale fase è risultato che l’intervento ricadeva in zona soggetta ad un Rischio Potenziale classificata a “Rischio R4/fascia A” ai sensi dell’art. 31 del PAI. Pertanto la proponente in data 1/02/2018 ha richiesto la sospensione della Conferenza dei Servizi così come avvenuto in data 28/03/2018.

La Conferenza è stata riaperta solo tre anni dopo, in data 14/10/2021, con nota prot. QI/175169/2021.

Infine, con Determinazione Dirigenziale QI/2144/2023 del 30/11/2023 si è conclusa positivamente la Conferenza dei Servizi approvando gli elaborati progettuali alcuni di dubbia validità come, ad esempio: 

  • Elaborato “E” studio del traffico, basato su rilevazioni del 2015 e senza alcun aggiornamento delle problematiche introdotte, ad esempio, dalla pista ciclabile sul lungomare ritenuta irregolare da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporto, con conseguenze anche sul piano parcheggi, su cui ha mediato proprio Renato Papagni in Municipio X.
  • Studi di invarianza idraulica, che hanno la necessità di ottemperare a quanto previsto dall’Ordine di Servizio del DPAU n. 36/2014 (“Azioni volte ad un migliore utilizzo e risparmio delle risorse idriche nonché accorgimenti e dispositivi da realizzare per il recupero delle acque meteoriche”) sostituendolo con interpretazioni discrezionali di terze parti, tutti argomenti essenziali per la VAS con prescrizioni passata in Regione Lazio.

I FATTI CRIMINALI

Secondo quanto hanno riportato i media, dopo il 21/10/2021, cioè dopo una settimana dalla riapertura della Conferenza dei Servizi, eletto Sindaco di Roma Roberto GUALTIERI, Paolo PAPAGNI (già responsabile vendite per conto del’IBIS, dunque persona conosciuta) inizia a contattare Barbara MEZZAROMA (che in un lapsus nell’intervista su La7 usa inspiegabilmente il plurale) con cui, secondo quanto riferisce l’imprenditrice, non aveva più contatti da anni. Il primo incontro avviene a fine 2021 presso un bar dell’EUR durante il quale Paolo PAPAGNI, informatosi dello stato di avanzamento del progetto che si doveva realizzare appunto nei pressi del Borghetto dei Pescatori e davanti al Polo Natatorio, le dice di esser stato socio di Roberto DE SANTIS venti anni prima, un soggetto dominante nella criminalità di Ostia (“il capo dei capi“) che ha appoggi nel mondo politico e rapporti con i servizi segreti. Se lei si affida alla sua ‘protezione’, saranno sufficienti solo 500mila euro (in 5 rate), lo 0,5% dell’importo stimato del progetto (100MLN). Il resto, Roberto DE SANTIS, lo otterrà chiedendo il 5% alle ditte a lui collegate che lavoreranno per realizzare appartamenti, servizi commerciali e alberghi. A De Sanctis interessa gestire il movimento terra e i parcheggi.

Paolo PAPAGNI rassicura Barbara MEZZAROMA. Roberto DE SANTIS vuole solo dimostrare, ai 2-3 personaggi sopra di lui (sic!), che è lui a controllare gli appalti di Ostia. Dalle carte processuali, emerge anche una scena esilarante in cui “Paolo PAPAGNI, per rassicurarla sul fatto che si trattava di un soggetto inserito e presentabile, riferisce che Roberto DE SANTIS era intervenuto ad un recente comizio pubblico del candidato Sindaco Roberto GUALTIERI tenutosi ad Ostia nel corso del quale Roberto DE SANTIS era anche salito sul palco per rivolgere delle domande sul programma elettorale di Roberto GUALTIERI“. Il fatto di cui si parla, avvenuto il 29 agosto 2021 in piena campagna elettorale, era un semplice incontro con i cittadini senza alcun palco e comizio, ed è stato documentato dallo staff del candidato a Sindaco con foto pubblicate proprio sulla pagina Facebook di Roberto GUALTIERI. Presente anche Giovanni ZANNOLA, esponente PD di Ostia, oggi consigliere comunale, che pur dichiarandosi esperto di mafia ostiense “non ha riconosciuto” Roberto DE SANTIS. Tornata a casa, Barbara MEZZAROMA, informatasi su Roberto DE SANTIS, sarebbe corsa a riferire il fatto alla Polizia, decidendo di dare il proprio contributo “visto che da tempo gli inquirenti inseguivano quel boss senza successo“. Incontra così nuovamente Paolo PAPAGNI, che cambia all’ultimo il luogo dell’appuntamento, e poi, confrontandosi con gli inquirenti (il PM Mario PALAZZI, da anni nella Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma) decide di parlare con Roberto DE SANTIS. L’incontro avviene all’aperto, in pieno giorno su una panchina. L’estorsione non verrà ‘imbeccata’, per cui rimarrà ‘tentata’. 

Paolo PAPAGNI e Roberto DE SANTIS vengono arrestati il 27 gennaio 2022 per il reato appunto di tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma (Mario PALAZZI). Condannati a 5 anni a maggio 2023.

CONCLUSIONI

Il Sindaco Roberto GUALTIERI, in data 8 novembre 2022, ad un anno dal suo insediamento, presso l’Auditorium Parco della Musica, ha presentato il primo Rapporto alla Città, dichiarando: “Voglio poi lanciare un messaggio chiaro: saremo inflessibili nel monitoraggio della messa a terra degli investimenti del PNRR e del Giubileo: non un euro deve finire in tasca alla criminalità, non un euro deve essere distratto dai fini di pubblica utilità per cui è stato stanziato. Ci avvarremo della preziosa collaborazione della Guardia di Finanza e degli altri soggetti istituzionali preposti al contrasto alle infiltrazioni” e, rivolgendosi a Barbara MEZZAROMA presente, ha aggiunto “voglio ringraziarla per il suo coraggio e il suo senso civico che l’hanno spinta a denunciare e far arrestare un pericoloso criminale”.

Siamo certi che il presente contributo, che a seguire mette TUTTI I FATTI in modo cronologico, aiuti il Sindaco e tutti a comprendere come la questione degli appalti e della realizzazione delle opere a Roma e ad Ostia in particolare, sia cosa ben più complessa che un semplice schieramento tra buoni e cattivi. Al di là della questione giudiziaria che avrà il suo lungo corso, sono 15 anni che Ostia attende opere di pubblico interesse che non possono essere per l’ennesima volta sacrificate agli interessi privati o privatistici. Il progetto infatti ha forti implicazioni anche sul Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA).
Sul progetto Mezzaroma occorre che l’Amministrazione dia la massima trasparenza amministrativa, cosa che evidentemente ad oggi non c’è stata. Perché, come dice Barbara MEZZAROMA, non esiste qualcosa di diverso dal fare qualcosa che sia giusto. Nell’interesse collettivo, aggiungiamo noi. Senza però raccontare, come è avvenuto tutto il 2022 sulla stampa, che a marzo di quell’anno il progetto IBIS (su cui è stata chiamata a partecipare la cittadinanza il 31/07/2024, cosa che non si dovrebbe fare mai), fosse in procinto di essere cantierizzato visto che la conclusione della Conferenza dei Servizi è arrivata un anno dopo. E fingendo, per di più, che il problema della relazione trasportistica del 2015 o la questione della particella 62 Foglio 1102 (*) su cui ci sono pendenze legali, non siano rilevanti o che le difficoltà finanziarie di Barbara Mezzaroma non esistano. Il rischio, cronico in questo Municipio, è di trovarci solo appartamenti e zero servizi con abbassamento ulteriore di standard urbanistici. Fare un processo di partecipazione per presentare l’edificazione di 155 appartamenti più un centro commerciale e spacciarlo per riqualificazione del Lungomare di Ostia, dove si “riempiono vuoti urbani per sottrarli alla criminalità”, come ha detto  MEZZAROMA Barbara e l’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale Maurizio VELOCCIA, è davvero deplorevole. 

N.B.

Ricordiamo che “il Piano di Lottizzazione convenzionata è uno strumento urbanistico di iniziativa prevalentemente privata che ha per ambito una porzione del territorio comunale destinata all’edificazione; è necessario per legge ogni qualvolta, indipendentemente dalle prescrizioni del piano con finalità programmatiche, si intenda realizzare un intervento edilizio che comporti nuove opere di urbanizzazione o aggravi la situazione di quelle esistenti; costituisce specificazione delle scelte operate dallo strumento urbanistico programmatico. Il piano di lottizzazione è accompagnato da una convenzione mediante la quale il lottizzante si impegna a realizzare le opere di urbanizzazione indotte dall’intervento e a cedere le relative aree, nonché a corrispondere pro quota gli oneri inerenti. Una volta ottenuto il nulla osta alla lottizzazione, l’edificazione successiva deve essere preventivamente assentita con concessione edilizia”.

Buona lettura!

CRONOLOGIA

01/02/2018 L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale aveva fornito parere negativo già con nota Prot. 4216 del 2/10/2015 e confermata con nota Prot. QI 73624 del 26/04/2017) perché l’intervento ricadeva per buona parte in zona soggetta ad un rischio R4/fascia A del PAI. A seguito della rivisitazione del Piano Stralcio IBIS chiede la sospensione della CDS per poter rispondere alle osservazioni avanzate dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale. 

2019 IBIS insieme alla “BARBARA MEZZAROMA & SISTERS SRL” conferiscono un incarico alla “Open Door Architetti” per una consulenza circa le procedure urbanistiche per la progettazione delle opere pubbliche. Erano gli anni bui del Gruppo Mezzaroma, sprofondato in forti difficoltà finanziarie nel 2010. Solo ImpreMe Spa, corazzata del gruppo, era in rosso di 14MLN di euro nel bilancio 2012 e ben 20MLN nel 2013. Il gruppo cerca di recuperare nel 2014 affidando pieni poteri a Barbara MEZZAROMA. Una crisi lunga che ha visto la svolta nel 2017 quando il fondo statunitense VARDE si è dichiarato pronto a rilevare le esposizioni di Monte Paschi di Siena (per un importo di 221MLN) e di Unicredit (per un valore di 142,3MLN) nei confronti del Gruppo MEZZAROMA, che al tempo aveva un patrimonio di 542MLN e debiti per 444,8MLN di euro.

5/2021 Nuovo PTPR TAV. A: le aree Z2 e Z4 ricadono nel paesaggio naturale di continuità. Nonostante ciò, IBIS non ritiene di essere propositiva e rivedere il progetto. 

3/8/2021 

  • Ministero della Cultura conferma pareri precedenti (QI 142074), ma la CDS non è riaperta (!)
  • ACEA ATO2 conferma parere negativo (QI 142177), ma la CDS non è stata ancora riaperta (!)

5/8/2021 IBIS presenta nuovi elaborati (QI 143244)


29/08/21 Foto sul Lungomare di Ostia, in cui Roberto GUALTIERI viene immortalato, assieme al consigliere del PD Giovanni ZANNOLA, con il pregiudicato Roberto DE SANTIS. La foto viene pubblicata sui social del candidato Sindaco, ma nessuno dice nulla per mesi.

21/10/2021 Eletto Sindaco Roberto Gualtieri. Paolo PAPAGNI (già responsabile vendite per conto dell’IBIS) inizia a contattare Barbara MEZZAROMA con cui, secondo quanto riferisce l’imprenditrice, non aveva più contatti da anni. Il primo incontro avviene poco dopo il 21/10/2021 presso un bar dell’EUR durante il quale Paolo PAPAGNI, informatosi dello stato di avanzamento del progetto che si dovrebbe realizzare appunto nei pressi del Borghetto dei Pescatori e davanti al Polo Natatorio, le dice di esser stato socio di Roberto DE SANTIS venti anni prima, un soggetto dominante nella criminalità di Ostia (“il capo dei capi“) che ha appoggi nel mondo politico e rapporti con i servizi segreti. Se lei si affida alla sua ‘protezione’, saranno sufficienti solo 500mila euro (in 5 rate), lo 0,5% dell’importo stimato del progetto (100MLN). Il resto, Roberto DE SANTIS, lo otterrà chiedendo il 5% alle ditte a lui collegate che lavoreranno per realizzare appartamenti, servizi commerciali e alberghi.

Paolo PAPAGNI rassicura Barbara MEZZAROMA che Roberto DE SANTIS vuole solo dimostrare, ai 2-3 personaggi sopra di lui, che è lui a controllare gli appalti di Ostia. “Paolo PAPAGNI, per rassicurarla sul fatto che si trattava di un soggetto inserito e presentabile, riferisce che Roberto DE SANTIS era intervenuto ad un recente comizio pubblico del candidato Sindaco Roberto GUALTIERI (che si era tenuto ad Ostia) nel corso del quale Roberto DE SANTIS era anche salito sul palco per rivolgere delle domande sul programma elettorale di Roberto GUALTIERI“.
Il fatto di cui si parla, avvenuto il 29 agosto 2021, in piena campagna elettorale, era un semplice incontro con i cittadini senza alcun palco e comizio, ed è stato documentato dallo staff con foto pubblicate proprio sulla pagina Facebook di Roberto GUALTIERI. Presente Giovanni ZANNOLA, esponente PD di Ostia, oggi consigliere comunale, che pur dichiarandosi esperto di mafia ostiense “non ha riconosciuto” Roberto DE SANTIS. Tornata a casa, Barbara MEZZAROMA, informatasi su Roberto DE SANTIS, sarebbe corsa a riferire il fatto alla Polizia, decidendo di dare il proprio contributo “visto che da tempo gli inquirenti inseguivano quel boss senza successo“. Incontra così nuovamente Paolo PAPAGNI, che cambia all’ultimo il luogo dell’appuntamento, e poi, confrontandosi con gli inquirenti (il PM Mario PALAZZI, da anni nella Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma) decide di parlare con Roberto DE SANTIS. L’incontro avviene all’aperto, in pieno giorno su una panchina.

26/10/2021 ASL Roma 2 dà parere favorevole (QI 181636)

11/2021 La ImpreME Spa, è ormai controllata dal fondo VARDE attraverso la catena Wert Bob Sarl – Mv srl. Chiude il bilancio 2020 con una perdita di quasi 29MLN di euro, il doppio della perdita dell’anno precedente, con un indebitamento finanziario di 204MLN. Nella primavera 2022, il fondo VARDE rivede gli accordi strutturali con il Gruppo MEZZAROMA per il business di sviluppo real estate.

2/11/2021 

  • Il Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano chiede documentazione integrativa (QI 185202)
  • Regione Lazio Risorse Idriche e Difesa del Suolo Area Tutela del Territorio chiede completamento elaborati e chiarimenti (QI 185045)

5/11/2021 Dip. Sport conferma parere favorevole (QI 187662)

8/11/2021 Areti Spa dà parere favorevole con condizioni (QI 188514)

11/11/2021 Dip. Scuola dà parere favorevole

16/11/2021 Sovrintendenza Capitolina comunica la non necessità di rilasciare parere (QI 193329)

12/01/2022 

  • ABDAC (Autorità di Bacino Distrettuale Apennino Centrale) chiede integrazione dello Studio Idraulico e Piano Sicurezza Allerta (QI 4195)
  • Dip. Tutela Ambientale Gestione Patrimonio Immobiliare, Processi e Convenzioni Dip. e parcheggi, parere Favorevole (QI 4279)
  • Dip. Mobilità Sostenibile e Trasporti: parere favorevole con condizioni (QI 4405)

21/01/2022 Min. Cultura – Soprintendenza: parere favorevole di massima con condizioni (QI 10268)

26/01/2022 ACEA ATO 2 parere di massima favorevole con richiesta di documentazione integrativa (QI 12632)

27/01/22 Arrestati Paolo Papagni (“imprenditore balneare e anche dirigente di alcune società di calcio dilettantistico a Ostia come “Ostiamare” e “Pescatori” su cui verte lo spostamento del campo di calcio del Borghetto dei Pescatori” da Il Messaggero) e Roberto De Santis (alias Er Nasca) per tentata estorsione nei confronti dell’imprenditrice Barbara MEZZAROMA con l’aggravante del metodo mafioso.

31/01/2022 Dip. IV Pianificazione e Sviluppo e Governo del Territorio: conferma parere già espresso (QI 15863)

7/2/2022 SIMU Serv. III Opere Idrauliche: parere favorevole con prescrizioni (QI 19872)

10/2/2022 SIMU Serv. II Nuove opere d’arte stradali: parere favorevole con indicazioni e prescrizioni (QI 22695)

21/3/2022

  • L’Espresso esce con la notizia: “La protagonista è un’imprenditrice di 49 anni che ha rifiutato di sottostare al ricatto mafioso: le veniva offerta protezione per un grande cantiere che sta per aprire a Ostia in cambio del pagamento di 500mila euro”. Si aggiunge che la sup. commerciale è di 15mila mq, parte commerciale di 3.500 mq e 3.000 mq a servizi con una parte turistico ricettiva. “Sto per realizzare 155 appartamenti e migliaia di m3 con destinazione commerciale e ricettiva per 100 MLN”. Papagni si attiva subito in favore del suo amico De Santis e fa in modo di parlare con Barbara Mezzaroma. Riesce a strapparle un appuntamento e i due si vedono in un bar all’Eur. L’imprenditore di Ostia chiede informazioni sul progetto, sulle autorizzazioni presentate al Comune, sul valore dell’appalto complessivo e sui prezzi di vendita degli immobili che sarebbero stati realizzati. Lui è un fiume in piena. È euforico per la grossa somma di denaro che si riverserà con questi lavori su Ostia. E a quel punto Papagni cala la maschera e le dice che per questo lavoro deve «assolutamente» incontrare «un soggetto» che lui descrive come «l’uomo degli equilibri di Ostia» e le rivela che si tratta di una persona legata alla criminalità locale.
    Papagni le dice che “non avrebbe subìto estorsioni o danneggiamenti. Facendo degli esempi concreti, le ha detto che “nasca” era in grado di risolverle eventuali problemi con i proprietari degli appezzamenti di terreno limitrofi”.

    N.B.
    Affari Italiani, 8/5/2023 Nella seconda metà del 2021 l’imprenditore e il boss avevano avvicinato Barbara Mezzaroma, che in quel periodo stava per avviare il cantiere per la costruzione di un complesso residenziale in via delle Quinqueremi a Ostia. L’imprenditore e il boss che, secondo la condanna, erano in società, le hanno chiesto una somma di 500mila euro, da pagare in cinque rate in cambio di una certa “protezione”. Quel che offrivano in cambio i due era di poter eseguire il lavoro senza avere problemi né dagli altri clan malavitosi della zona né problemi burocratici da parte degli uffici del Municipio X.
    Sempre 8/5/2023 Il Messaggero (a seguito della sentenza di condanna) scrive: “In quel periodo l’imprenditrice romana stava per avviare i lavori per la costruzione di un complesso residenziale in via delle Quinqueremi, a Ostia. E cosa offrivano in cambio i due? Protezione. Garantivano dunque che non ci sarebbero stati problemi né con gli altri clan malavitosi della zona, né problemi burocratici da parte degli uffici del Municipio X”. 

21/3/2022

Regione Lazio Politiche Abitative e Pianificazione scrive che “a seguito di riformulazione del PTPR esprime parere negativo con richiesta di “ridefinizione dello strumento attuativo proposto eliminando le previsioni edificatorie progettate nello Z2 e Z4 essendo paesaggio naturale di continuità approvato con DCR 5/2021)” (QI 45679)

7/7/2022 IBIS invia i nuovi elaborati (QI 116317)

11/7/2022 IBIS invia un nuovo Rapporto Preliminare per la verifica a VAS (QI 117963)

22/7/2022 Il Presidente del Municipio X, FALCONI Mariodenuncia, in consiglio municipale, la pressione dei “poteri forti” che hanno portato a restituire le deleghe sulle spiagge (OSTIA, TRA MAFIA E PALAZZI)

4/8/2022 IBIS trasmette lettera di incarico al nuovo progettista Arch. Roberto SANTORI (QI 133944)

11/08/2022 IBIS presenta nuovi elaborati progettuali integrativi e sostitutivi (QI 137167)

8/9/2022 CBLN (Consorzio di Bonifica Litorale Nord) chiede documentazione ed elaborati integrativi (QI 147879)

10/10/2022 

  • IBIS risponde al CBLN (QI 167705, QI 167834 e QI 167839).
  • Dip. Mobilità dà parere favorevole subordinato al recepimento, con nuovi elaborati, delle valutazioni e prescrizioni rappresentate (QI 168157)

14/10/2022 IBIS Coop. Edilizia si trasforma in S.r.l., ma questo, stranamente, non inficia l’iter.

20/10/2022 Il Dip. Scuola esprime parere favorevole (QI 175402)

27/10/2022 ABDAC esprime parere di compatibilità con prescrizioni (QI 181974)

31/10/2022 

  • Dip. Coord. Svil. Infrastrutt. e Manutenzione Urbana – Dissesto idrogeologico scrive che “l’intervento ricade in un’area a rischio alluvioni con pericolosità bassa ma non nulla”. Fornisce prescrizioni per la mitigazione del rischio idraulico (QI 184415). 
  • Il Servizio Opere Idrauliche rinnova parere favorevole già espresso con Prot. QN/2022/23634 confermando prescrizioni e parere stradale espresso con Prot. QN/2022/24919

01/11/2022 Viene nominato nuovo Presidente di Federbalneari Roma, Massimo MUZZARELLI che prende il posto di Renato PAPAGNI.

4/11/2022

  1. Sul quotidiano Domani, a firma di Nello Trocchia: Er Nasca “voleva la gestione dei parcheggi, vigilanza e movimenti terra” e poi “Paolo Papagni…. Sapeva del mio progetto edilizio in corso ad Ostia” e sul progetto edilizio dice “Lo abbiamo proposto nel 2007… circa 15 anni fa, ma forse ci siamo”. Un progetto a impatto zero. Io non mi sento una palazzinara, alcuni colleghi a Roma hanno costruito pezzi della città di cui vergognarsi che attirano illegalità e crimine. Proviamo a lavorare diversamente. Per la cronaca: (20/05/2020 – Corsera – Con la sola autorizzazione a demolire una scala, avrebbe proceduto a far abbattere l’80 per cento di un palazzo dell’ex Residence Bravetta. E’ l’accusa contestata a Barbara Mezzaroma, 46 anni, figlia del patron Pietro, fondatore dell’impero Mezzaroma, che ora rischia un anno di reclusione dopo la richiesta di condanna avanzata dalla procura. I reati contestati all’amministratore delegato di «Impreme»: abuso in zona sottoposta a vincolo paesaggistico in violazione del testo unico sull’edilizia e del codice dei beni culturali e del paesaggio. Secondo il pm, lo scopo della demolizione sarebbe stato impedire l’occupazione abusiva del palazzo. I fatti risalgono al periodo tra il 2015 e il 2017. Il residence è stato realizzato dal gruppo Mezzaroma negli anni Settanta. Il Comune l’ha in seguito utilizzato per accogliere famiglie in emergenza abitativa. Nel 2007 il Campidoglio si è accordato con i costruttori per la riqualificazione dell’area. «Per la demolizione è stata fatta una Scia, poi recepita dal Comune nel permesso a costruire che non è in sanatoria. Quindi è tutto regolare». dice l’avvocato Pierpaolo Dell’Anno, difensore di Barbara Mezzaroma. La sentenza è prevista per il 27 maggio 2022).
  2. Piazza Pulita (La7): Mezzaroma intervistata da Formigli parla di “recuperare il Litorale” che incontra Paolo Papagni e Er Nasca pensando che fosse “una mera questione di vicinato” (il B-43? n.d.r ) e dell’importanza di “riempire i luoghi per sottrarli alla criminalità”. Dice che il progetto è pronto per partire, ma nessuno sa nulla, e che il Sindaco Roberto GUALTIERI, incontrato a febbraio 2022 dopo gli arresti, le ha promesso pieno sostegno. Di certo c’è il sostegno che ha dato Barbara Mezzaroma a Gualtieri in campagna elettorale, avendo la società “Barbara Mezzaroma & Sisters” versato 10.000 euro per la corsa di GUALTIERI a Sindaco di Roma. “Paolo Papagni è un soggetto che ha sempre girato per Ostia, una famiglia conosciuta ad Ostia, erano anni che non lo incontravo … dopo mesi di messaggi ossessivi lo incontro … pensavo che fosse una mera questione di vicinato… e che mi avrebbe tutelato dal sistema di criminalità collaterale”.
  3. Il Dip. Tutela Ambiente dà parere favorevole di massimo con osservazioni e prescrizioni (QI 186963)

7/11/2022 CBLN rilascia parere favorevole ai soli fini idraulici, esclusivamente per le opere di urbanizzazione con condizioni.

8/11/2022 Gualtieri, un anno dal suo insediamento, presso l’Auditorium Parco della Musica, presenta il primo Rapporto alla Città, dichiarando: “Voglio poi lanciare un messaggio chiaro: saremo inflessibili nel monitoraggio della messa a terra degli investimenti del PNRR e del Giubileo: non un euro deve finire in tasca alla criminalità, non un euro deve essere distratto dai fini di pubblica utilità per cui è stato stanziato. Ci avvarremo della preziosa collaborazione della Guardia di Finanza e degli altri soggetti istituzionali preposti al contrasto alle infiltrazioni” e, rivolgendosi a Barbara MEZZAROMA presente, ha aggiunto “voglio ringraziarla per il suo coraggio e il suo senso civico che l’hanno spinta a denunciare e far arrestare un pericoloso criminale”.

9/11/2022 Areti Spa conferma parere di massima favorevole con condizioni (QI 190227)

17/11/2022 Dip. Mobilità scrive che gli ultimi aggiornamenti progettuali di IBIS non la riguardano. Il parere rimane lo stesso (QI 195968)


19/11/2022 (MonitorImmobiliare Anno IV – n.372 del 19/25 nov. 2022) scrive: “Se l’articolo de l’Espresso del 21 marzo non ha suscitato manifestazioni di solidarietà, pensavamo che l’intervista pubblicata il 4 novembre dal Domani, a firma di Nello Trocchia, potesse portare l’argomento alla ribalta. Spiace che fino ad oggi non spicchino prese di posizione da parte del settore”. “Richiesta di denaro per proteggere un cantiere in corso ad Ostia alla quale l’azienda risponde denunciando i fatti ai Carabinieri…. L’imprenditrice è Barbara Mezzaroma e il progetto che si sta realizzando ad Ostia le costa 100 milioni”

20/11/2022 Il PAU risponde a LabUr: “In relazione alla richiesta prot. QI 02034413 del 20 novembre 2022 e a parziale soddisfacimento della medesima, la Struttura del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica informa che non è stata stipulata alcuna convenzione riguardo quanto forma oggetto dell’istanza e ad oggi non risulta avviato alcun iter a ciò finalizzato”.

24/11/2022 Regione Lazio, Risorse Idriche e Difesa del Suolo chiede completamento elaborati e chiarimenti per esprimere parere idrogeologico che ancora non gli sono stati forniti. (QI 200907)


2/12/2022 Viene richiesto al Municipio X l’attivazione del Processo di Partecipazione (QI 206907) , cioè più di un anno e mezzo fa. 

27/01/2023 IBIS ancora non presenta gli elaborati richiesti dal Dipartimento Mobilità Sostenibile e Trasporti del Comune di Roma. Il 3/2/ 2023 la Regione Lazio ha chiesto ulteriori nuovi chiarimenti sul progetto.

3/2/2023 Regione Lazio Risorse Idriche e Difesa del Suolo richiede elaborati integrativi e chiarimenti sulla documentazione IBIS del 13/01/2023 che vengono inviati il 24/02/2023.(QI 20355)

16/2/23 Il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica del Comune di Roma  (nota QI/2023/0028795 del 16 febbraio 2023) scrive a LabUr che non esiste ancora la Convenzione e neanche sono definiti i progetti delle opere di urbanizzazione primarie e secondarie perché è necessaria l’approvazione di vari enti, competenti in materia di ambiente, trasporti, etc.

7/3/2023 Regione Lazio Direz. Reg. per le Politiche Abitative, Pianificazione Territoriale, Paesistica e Urbanistica supera il dissenso del 18/3/2022 e fornisce parere favorevole ai fini paesaggistici e assenso ai fini urbanistici per la sottoscrizione dell’Acc. Di Programma. (QI 40155)

21/3/2023 Regione Lazio, Direz. LL.PP. parere favorevole con Det. N. G03477 del 15/3/2023 (QI 52495)

18/4/2023 Dip. Mobilità dà parere favorevole subordinato al recepimento delle valutazioni e prescrizioni. Segue anche quello della ciclabilità (QI 69828)

18/5/2023 Regione Lazio Dir. Reg. Ambiente sulla compatibilità urbanistica comunica che non è necessario attivare la procedura della Valutazione di Incidenza (QI 88886)

31/5/2023 ACEA ATO2 richiede documentazione progettuale integrativa e scrive: “si prende atto che la progettazione definitiva delle reti pubbliche non è oggetto di valutazione e approvazione nell’ambito della presente CdS urbanistica” e riepiloga le prescrizione con il parere favorevole. (QI 98227)

19/6/2023 Dip. Tutela Ambienge conferma parere favorevole e prescrizioni del 4/11/2022 (QI 108709)

22/6/2023 Ministero della Cultura conferma parere favorevole con condizioni date nel 2015 e 2017 (QI 110566)

28/6/2023 IBIS manda documentazione adeguata alle prescrizioni (QI 114560)

27/7/2023 Dip. Mobilità Sostenibile e Trasporti trasmette parere favorevole subordinato alle valutazioni e prescrizioni già presentate. (QI134301)

7/8/2023 IBIS invia nuovi elaborati in risposta al Dip. Mobilità (QI 140299)

8/8/2023 ABDAC conferma parere favorevole del 27/10/2022 (QI 141281)

11/08/2023  

  • Dip. Tutela Ambiente Uff. Gestione del Patrim. Imm. Uff. Parcheggi – PUP conferma pareri precedenti e chiede chiarimenti (QI 143026)
  • Dip. Mobilità Uff. Ciclabilità conferma parere favorevole subordinato al recepimento delle indicazioni e prescrizioni precedenti (QI 143381)


17/08/2023 

  • Regione Lazio Dir. Reg. Politiche Abitative, Pian. Paesaggistica e Urb. Conferma le sue valutazioni (QI 144068)
  • ARETI Spa parere interlocutorio con indicazioni per la progettazione dell’intervento (QI 144089)

14/09/2023 IBIS manda la documentazione con le prescrizione del Dip. Mob. (QI 156051)

25/09/2023 Dip. Mobilità – Uff. Ciclabilità esprime parere favorevole subordinato al recepimento delle indicazioni e prescrizioni che potranno essere prodotti anche nel progetto definitivo perché gli elaborati non recepiscono in parte le indicazioni e prescrizioni (QI 162418 e QI 163145)

29/09/2023 Il Dip. Tutela Ambientale Uff. Gestione del Patrimonio Imm. – Piano Parcheggi – PUP dichiara che nella documentazione ricevuta non si trova riscontro a quanto chiesto nei precedenti pareri che dovrà essere recepito nel Prog. Definitivo.

 

_______________

(*) 

Come riportato nell’elaborato C4 “Piano particellare su base catastale”, il Programma d’intervento di Trasformazione Urbanistica comprende aree identificate in catasto al Foglio 1102: particelle 15, 16, 17, 18, 19, e 20 di proprietà del Soggetto Proponente, particelle 218 e 60 di proprietà di Roma Capitale, particelle 24, 25, 39, 40, 41, 42, 43, 54, 55 e 64 di altri intestatari ma già edificate e al Foglio 1090: particelle 18, 60, 76, 83, 84, 85, 86, 87, 97, 253, 254, 255 e 287 anch’esse di altri intestatari ma già edificate, rimane sospesa, come premesso, l’esatta attribuzione patrimoniale della particella 62 del Foglio 1102 di 41 mq circa;

con nota prot. QI 181656 del 19.10.2023, l’ufficio procedente ha richiesto al Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative – Direzione Acquisizioni – Consegne e Conservatoria Ufficio tenuta banche dati e accertamenti patrimoniali, l’accertamento patrimoniale del terreno distinto al catasto al F. 1102 part.62, facente parte della più vasta area di Verde Pubblico indicata nel progetto come V2;

con nota prot. QC 107165 del 19.10.2023, il Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative, rilevando che detta particella dopo esser pervenuta al Patrimonio di Roma Capitale con Atto di permuta a rogito Segretariato Generale in data

02.12.1967 rep. 54064, era stata oggetto di Domanda Giudiziale del 29.09.2003 a favore di Europa Immobiliare S.r.L., ha richiesto all’Avvocatura lo stato attuale del procedimento de quo;

con nota prot. RF/95322 del 13.11.2023, acquisita al prot. QI 199456 del 14.11.2023, l’Avvocatura di Roma nel riscontrare la precedente nota del Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative, comunica che: “Europa Immobiliare S.r.L. ha incardinato il giudizio di cui all’allegato atto di citazione, definito con sentenza n. 19073/2007 resa in R.G. n. 72586/2003 oggetto di impugnativa innanzi alla Corte d’Appello (giudizio definito con sentenza n. 7186/2014 resa R.G. 9534/2008)…(omissis)…Si ribadisce che a fronte della considerevole entità del contenzioso pendente, la ricerca sul gestionale potrebbe non avere margini di certa e sicura attendibilità in relazione alla pendenza di altri giudizi…(omissis)…”;

nelle more che gli ulteriori accertamenti patrimoniali sulla particella n. 62, di cui al capoverso precedente, che il competente Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative sta ponendo in essere anche attraverso l’interessamento dell’Avvocatura Capitolina, possano definitivamente fare chiarezza sulla proprietà della stessa, il Soggetto Proponente, rientrando l’immobile di che trattasi nelle aree a destinazione pubblica da cedere a Roma Capitale, con il successivo Atto d’Obbligo, già previsto nella Delibera di Indirizzi al Sindaco, prima della stipula della convenzione, si dovrà obbligare a farsi carico degli oneri derivanti dall’eventuale procedura di esproprio per l’acquisizione della medesima particella;

 

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LA SORTE DI CAPOCOTTA DECISA DALL’AGCOM

Arancione e Nero Foto Palestra Poster_20240704_102319_0000Di recente sul più importante quotidiano della Capitale, il Comune di Roma ha sbandierato come successo la nota dell’AGCOM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, prot.0064954 del.28-06-2024) nella quale si evidenziavano possibili criticità concorrenziali in materia di concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo nel Comune di Roma. È stato in particolare Tobia ZEVI, Assessore al Patrimonio capitolino, ad interpretare la nota dell’Antitrust come un riconoscimento del nuovo percorso avviato da mesi dopo la restituzione delle deleghe sul Demanio Marittimo al Dipartimento Patrimonio da parte del Municipio Roma X. Per Zevi, si starebbe procedendo “all’insegna della buona amministrazione, della trasparenza e della legalità” mediante bandi scritti “sulla base di una conoscenza reale di ciò che esiste sul litorale”.
Peccato solo che ciò non valga per i 2,3km di Capocotta il cui recente bando per l’affidamento dei chioschi è stato impugnato da LabUr-Laboratorio di Urbanistica per presunta turbativa d’asta, esposto a seguito del quale LabUr è stata chiamata a discuterne con il responsabile di procedimento, motivo per cui sono in essere gli accertamenti finalizzati all’aggiudicazione definitiva dei chioschi (ad oggi, nessuna convenzione è stata infatti firmata).
Non solo. Con nota n.prot. QC/2024/0037092 del 03/07/2024 proprio il Dipartimento Patrimonio ha confermato a LabUr che “a livello di inventariazione non esiste nessun bene corrispondente ai tre chioschi in questione”.
Come può dunque il Comune di Roma affidare tre chioschi non inventariati, non accatastati e senza titolo edilizio applicando la “buona amministrazione, trasparenza e legalità” sbandierata dall’Assessore Zevi?
Due pesi e due misure che non sembrano rivolgersi ad un interesse collettivo, ma piuttosto ad avvalersi di una esagerata discrezionalità amministrativa considerata fuori legge. Altra nota stonata: per i chioschi di Capocotta si insiste a parlare di PUA (Piano Utilizzazione Arenili), strumento rivolto alla pianificazione turistica del litorale, dimenticando che Capocotta non ha nulla di turistico (in quanto ricade nella Riserva Naturale Statale del Litorale Romano) e che i chioschi non insistono sul demanio marittimo.
Insomma, se qualcosa c’è di turistico fai-da-te è l’improvvisazione amministrativa del Comune, altrimenti dovremmo pensare che ci sia dolo.
Per quanto sopra, LabUr interesserà l’AGCOM ad esprimersi anche su Capocotta.
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OSTIA, SPIAGGE LIBERE: ESPOSTO GARA BAGNINI

ostia bagnini

Un esposto di LabUr e una segnalazione della CGIL (riportati a fondo pagina): scoppia il caso della gara dei bagnini a Ostia per la stagione balneare 2024.

Non solo. Oggi si è tenuta la Commissione Trasparenza e Garanzia del Municipio X sulla questione del bando di salvamento sulle spiagge libere del litorale romano. Come avevamo preannunciato ieri nell’esposto inviato ad Enti ed Autorità preposte, nessuno degli Uffici si è presentato. Un’assenza cronica specialmente quando si parla delle spiagge di Roma Capitale e particolarmente inquietante visti anche i recenti fatti di cronaca che testimoniano il perdurare di un controllo territoriale da parte della criminalità rivolto in forma intimidatoria verso le attività quotidiane.

Sia LabUr, sotto il profilo amministrativo, sia la CGIL, sotto il profilo del lavoro, denunciano opacità intollerabili sulle spiagge libere del litorale romano. La preoccupazione è che si stia replicando quanto anni fa presente all’interno dei servizi di balneazione sulle spiagge libere soprattutto di Ostia Ponente, cioè un controllo territoriale che ha sfruttato non solo i ‘chioschi’ (oggi assenti dopo nostro esposto), ma anche le postazioni di salvamento, che hanno garantito dal semplice preposizionamento di ombrelloni e lettini sull’arenile (vietato dalla legge), al traffico di sostanze stupefacenti sfruttando anche i bagni.
La poca trasparenza amministrativa, aggravata dall’assenza di chiarimenti in merito da parte degli uffici del Municipio Roma X e da quello del Gabinetto del Sindaco – a cui quest’anno sono demandate le competenze sulle spiagge libere del mare di Roma – rafforzano le inquietanti parole pronunciate in consiglio municipale dal presidente Mario FALCONI circa la presenza di “poteri forti” sulle spiagge.

ESPOSTO LABUR

SEGNALAZIONE CGIL

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