Discutibile la relazione del consulente tecnico della Procura sull’impianto Babel all’Infernetto sorto per i Mondiali di Nuoto Roma ’09. Il conto, salato, lo pagheranno i cittadini, mentre il privato ha già decuplicato il valore del suo terreno.
L’impianto sportivo Babel all’Infernetto (Roma), è uno di quelli impianti natatori sorti per i Mondiali di Nuoto, sequestrato ad ottobre 2009, poi riaperto e lasciato da 2 anni indisturbato alle sue fortune senza che ne sia stata chiarita la situazione processuale.
Ex-impianto sportivo abusivo e fatiscente, a ridosso della tenuta presidenziale di Castel Porziano, rinasce in 10 mesi in un’area senza infrastrutture e servizi, dov’è in corso da 20 anni un complicato recupero urbanistico. Perché è stata scelta quest’area? Primo tra tutti, un motivo c’è: la rendita fondiaria. A qualcuno infatti ha fatto gola che un terreno agricolo di 4 ettari, che negli anni ’90 valeva sì e no 25 euro al mq, potesse valerne almeno 1.500, grazie ai Mondiali di Nuoto.
Varianti di destinazione d’uso, riduzioni della fascia di inedificabilità, aumenti esagerati delle cubature consentite, mancati controlli, interessi politici e una totale indifferenza per l’integrità della tenuta presidenziale di Castel Porziano, hanno regalato alla comunità un altro abuso edilizio autorizzato, non del tutto illegale, ma sicuramente illegittimo.
L’impianto sportivo di Babel oggi ospita asili nido convenzionati, un ristorante, locali per corsi di ballo e di decoupage, campi da calcetto e molto altro, nulla a che vedere con l’iniziale esigenza funzionale di un impianto natatorio per i Mondiali di Nuoto (visto che non c’è più neanche la foresteria). Si tratta dunque dell’ennesimo uso degli strumenti urbanistici per fini privati senza alcun vantaggio per la collettività.
L’impianto neppure viene utilizzato dalla Federazione Italiana Nuoto (FIN), ma l’affare economico per i privati è stato enorme.
Le fasi decisionali per l’approvazione del’impianto sono avvenute dalla data in cui il Sindaco Veltroni ha rassegnato le dimissioni (lo stesso giorno in cui il PTPR è stato pubblicato) fino alla istituzione della nuova Giunta Comunale (nominata il 16.05.2008) e delle nuove Commissioni Consiliari (16.06.2008). In tale frangente il Commissario Delegato ha agito indisturbato. Ciò che lascia però sconcertati è che non ci sia stato alcun sequestro definitivo almeno delle aree riconosciute dalla Procura di Roma come “inedificabili”; e che il consulente tecnico nominato dalla Procura abbia consegnato una relazione molto discutibile nelle sue conclusioni e cioè che “l’opera è compatibile con il sistema di tutela paesistico”, per altro omettendo completamente dall’analisi la fascia di rispetto della tenuta presidenziale di Castel Porziano.
LabUr pertanto ha ritenuto opportuno svolgere un’analisi tecnica approfondita, augurandosi che possa fare chiarezza su una vicenda che è l’ennesimo esempio di malcostume urbanistico, quanto di più lontano dagli interessi della collettività che alla fine sarà l’unica a pagare il conto, salato.
La relazione tecnica completa a questo LINK
dr. Ing. Andrea Schiavone, Presidente LabUr