Il TAR del Lazio decide che lo sgombero è concluso. Dunque, terminato il pericolo le persone dovrebbero rientrare nelle proprie case. Ma dove , se sono state illegittimamente demolite ? Si attende la decisione sull’annullamento dell’ordinanza.
9 Giugno 2010, Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, II Sezione, va in onda la fine delle bugie di Alemanno sull’Idroscalo di Ostia. Con una memoria depositata il 3 Giugno, a seguito del ricorso da noi presentato, il Comune di Roma, difeso dall’Avvocato Rodolfo Murra, ha dovuto ammettere che lo sgombero del 23 Febbraio 2010 è stato completato in data 5 marzo. “Allora perché fino ad oggi il Comune ha tenuto tavoli di concertazione a partire dal 24 Febbraio sostenendo con gli abitanti dell’Idroscalo nuove demolizioni ?” – dichiara Paula de Jesus, urbanista – “Addirittura il TAR ha dovuto respingere la nostra domanda cautelare di sospensione proprio perché l’ordinanza nr.43 non ha più effetto da Marzo”. Resta comunque in piedi la richiesta di totale annullamento dell’ordinanza stessa, su cui il TAR entrerà nel merito però tra non meno di 7 mesi. “Il significato di quanto deciso dal TAR è fondamentale: il Comune di Roma ha ammesso di essere intervenuto per motivi di ‘protezione civile’. Peccato che in quei giorni non ci fosse alcun pericolo e che per ‘proteggere’ i residenti il Comune di Roma ha abbattuto loro le case senza alcuna ingiunzione di demolizione.” – continua Andrea Schiavone, Presidente di LabUr – “E’ come se dopo il terremoto de L’Aquila, Bertolaso avesse comandato di radere al suolo la città. Inoltre, se si trattava, come sostiene il Comune di Roma, di un’ordinanza di protezione civile e il pericolo (inesistente) è finito il 5 Marzo, la prassi vorrebbe che le persone rientrassero nelle loro case, che invece sono state illegittimamente abbattute.” Cosa accadrà dunque alle famiglie alloggiate dal 23 Febbraio a 40 km dall’Idroscalo, in un residence sulla Via Ardeatina ? Quando torneranno in possesso dei loro beni, ad oggi ancora chiusi nei container, ammassati su un terreno privato che non è un deposito giudiziario ? Quando verranno a loro assegnate nuove case, visto che quelle promesse da Gianluca Viggiano, Resp. del III U.O. Ufficio Extradipartimentale Politiche Abitative, non ci sono ancora ? Sono due mesi che si trincera dietro a un imbarazzante silenzio, malgrado i nostri fax. Eppure il 23 Febbraio aveva rilasciato queste dichiarazioni: “Prima dell’estate sarà pronta la graduatoria del bando speciale per l’assegnazione di case popolari che, per una determinata quota, riguarda le famiglie che vivono nei residence. In questo bando saranno incluse le 45 famiglie dell’Idroscalo che ne hanno diritto”.
Ad oggi, non c’è nulla neppure di questo bando e mancano solo 10 giorni all’inizio dell’estate. “Così come non si sono più tenuti i tavoli di concertazione che il Presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani, aveva promesso ai residenti dell’Idroscalo. Non solo sono stati violati illegittimamente nel loro bene più caro, la casa, ma continuano ad essere presi in giro da politici irresponsabili che sulla loro pelle giocano come a Monopoli, compresi tutti quelli che sapevano cosa stava per accadere e nulla hanno fatto per impedirlo. Neppure Alemanno ha avuto il coraggio di venire all’Idroscalo, come invece aveva promesso, a fine Maggio. Per fortuna che il TAR ha ristabilito un inizio di verità.”, conclude Paula de Jesus.
Comunicato stampa LabUr – 11 Giugno 2010