OSTIA, FALLIMENTO LITORALE: MARIO FALCONI, “FERO O PIUMA”?

falconi feroIl fallimento del PD nella gestione del litorale romano è a tutti noto: una stagione senza bagnini che ha lasciato nel degrado le spiagge libere e che ha visto la chiusura dei chioschi di Capocotta e Castelporziano. Alla guida di questo fallimento, il Presidente del Municipio X, Mario FALCONI, che, dopo la deliberazione di assemblea capitolina n.160 del 31 ottobre 2023, si vede scippare dalle mani tutte le deleghe sul demanio marittimo approvate 12 anni fa. ‘Mani’ che, ricordando la famosa scena del film “Bianco, rosso e Verdone” con l’attore Mario Brega (a cui Falconi assomiglia nel modo di parlare), dovevano essere ‘fero’ in campagna elettorale ma che si sono dimostrate ‘piuma’ (se non peggio) nella pratica. Non è solo una battuta:
Falconi è apparso infatti in un’intervista proprio con questa scritta dietro di lui: “Fero o piuma?”

In questa metamorfosi materiale, di certo una data, quella del 12 aprile 2022, rimarrà negli annali del Municipio X e verrà ricordata come la “giornata del timbro”. Ad apporre i sigilli capitolini in pochi minuti, tutti insieme appassionatamente, ben 4 uffici, quattro intrepidi moschettieri, che, su indicazione di un misterioso (ma non troppo) Cardinale Richelieu, hanno spento le velleità di Falconi. E’ grazie alla loro dedizione che il Municipio X non gestirà più il litorale romano.

Ma ecco il coup de théâtre. Dal 12 aprile 2022 al 31 ottobre 2023 (anche in fase di pubblicazione presso l’Albo Pretorio), il solerte Segretariato Generale e l’infaticabile Gabinetto del Sindaco non si accorgono di non aver richiesto il necessario parere di competenza alla Commissione capitolina delegata al Turismo, mettendo a serio rischio la validità della delibera con cui Roma si è ripresa la spiaggia romana.

Infatti l’articolo 13 abrogato dal decentramento amministrativo del 2011 attribuiva al Municipio X non solo la competenza dell’attuazione del Piano di Utilizzazione degli Arenili, ma anche l’esercizio di tutte le funzioni amministrative inerenti al demanio marittimo, che sono entrambe materia di Turismo. Colpa o dolo dei Quattro Moschettieri?
E’ il combinato degli articoli 50, 51 e 92 del Regolamento dell’Assemblea Capitolina a stabilirlo: le proposte di Deliberazione dell’Assemblea Capitolina provenienti dalla Giunta (il caso in questione) devono essere sottoposte alle commissioni competenti, in questo caso Decentramento e Turismo. Ma così non è stato.

Come per il Porto di Roma ad Ostia, così per i chioschi delle spiagge libere, per la dividente demaniale di Castel Fusano, per il Complesso Maresole, per le spiagge di Capocotta e Castelporziano, LabUr – Laboratorio di Urbanistica interesserà le autorità competenti su tale anomalia, che non è la sola. Per esempio, la proposta iniziale (Decisione di Giunta n.34 del 17 giugno 2022) non prevedeva di far sedere al Tavolo Tecnico istituito dall’attuale delibera per la gestione delle spiagge anche la Commissione della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano. Ricordiamo che tale Commissione, ormai decaduta da oltre un anno, sarà a breve costituita e avrà potere vincolante su tutte le decisioni da prendere lungo la costa, dal futuro dei chioschi di Capocotta fino alla realizzazione del mega porto turistico alla foce del Tevere in mano alla Royal Carribean.

Tra tante certezze, rimane solo un dubbio: di cosa sono fatte le mani di Mario Falconi? Perché un Presidente municipale con le mani di ‘piuma’ non è certo la soluzione giusta in un territorio contaminato dalla criminalità organizzata.

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