Alemanno taglia i servizi essenziali e spende altri milioni di euro per un impianto chiuso al pubblico e senza tutti i collaudi. Assente anche la copertura assicurativa ? Promesse non mantenute e incapacità che preoccupano in vista della candidatura alle Olimpiadi del 2020.
“Dopo le fandonie che campeggiano sui manifesti affissi abusivamente dal Sindaco Alemanno sui presunti ‘impegni mantenuti’, ancora non abbiamo visto quello sui tre impianti pubblici sorti per i Mondiali di Nuoto Roma ’09″” affermano Riccardo Corbucci e Paula De Jesus del Pd. “I cittadini attendono dopo un anno dalla fine dei Mondiali l’apertura al pubblico così come promesso dal Sindaco durante le finte inaugurazioni del 2009. Non è bastato l’abuso da parte della Protezione Civile dello strumento delle deroghe per i Grandi Eventi per avere tre impianti non terminati, chiusi al pubblico e costati complessivamente il doppio di quanto preventivato. Si è aggiunta anche la beffa per i cittadini romani: mentre Alemanno taglia servizi essenziali per la cittadinanza, al contempo stanzia milioni di euro a copertura di ulteriori spese per gli impianti natatori pubblici. Perché non ci pensa il Governo a saldare il conto visto che è stata la Presidenza del Consiglio a dichiarare Roma 2009 un’emergenza?” – continua Riccardo Corbucci, vicepresidente del consiglio del IV Municipio dove è sorto l’impianto abusivo del Salaria Sport Village.
“E’ davvero incredibile come il primo cittadino, a capo della Protezione Civile di Roma, la utilizzi come un gendarme per fare sgomberi spesso illegittimi come all’Idroscalo di Ostia con la scusa dell’incolumità pubblica, non preoccupandosi invece del fatto, ad esempio, che all’interno del Polo Natatorio di Ostia di proprietà comunale e ancora non collaudato, si tengano gare in presenza di pubblico senza alcun controllo da parte della concessionario FIN. Saremmo curiosi di sapere se esiste un’assicurazione a tutela del pubblico” spiega Paula De Jesus, fra i primi a denunciare gli abusi dei Mondiali di Nuoto e l’aumento dei costi degli impianti pubblici.
“Se lo stesso Castellucci, responsabile dell’impianto di Ostia, è costretto ad ammettere che non ha il permesso per fare entrare più di 200 persone, senza riuscire però a controllarne il numero effettivo, perché Alemanno nel luglio 2009 ha invece permesso che si svolgesse la serata inaugurale con 1.000 invitati, affidandone l’organizzazione al progettista Renato Papagni? Se i mondiali di nuoto sono stati il banco di prova per testare l’incapacità dell’attuale amministrazione, non osiamo immaginare cosa potrebbe succedere per le Olimpiadi 2020” concludono Corbucci e De Jesus.
Comunicato stampa LabUr – 19 agosto 2010