PONTE DELLA SCAFA: BLOCCATO DAI PARERI NEGATIVI

IMG-20220923-WA0012Lo scandalo del Ponte della Scafa, progetto fermo da 15 anni, è stato evidenziato dall’ANAC quale “esempio di inefficienza e spreco” nella Delibera n.849 del 21 dicembre 2021  su esposto di LabUr.
La risposta del Comune di Roma all’ANAC, del 22 marzo 2022 (prot.n. QN/58300), è stata ancora più imbarazzante: “È tutto a posto, chiuderemo la Conferenza dei Servizi entro luglio” con il seguente cronoprogramma:

Luglio 2022 – Conclusione Conferenza di Servizi e avvio progettazione esecutiva;
Febbraio 2023 – Validazione e approvazione progetto esecutivo;
Marzo 2023 – Inizio del lavori;
Novembre 2024 – Ultimazione dei lavori.

La ‘Conferenza dei Servizi’ è un incontro tra diverse pubbliche amministrazioni (Regione, Comune, Ministeri, etc.) al fine di ottenere, da parte dell’Ente proponente (nel nostro caso, il Comune di Roma) il rilascio dei cosiddetti “atti di assenso” (autorizzazioni, nulla osta, pareri, ecc.) necessari, ad esempio, per la realizzazione di nuovi interventi, sia pubblici sua privati (nel nostro caso, il Nuovo Ponte della Scafa).
Ecco perché il Comune di Roma con nota prot. QN/94324 del 17/05/2022 ha di nuovo convocato una Conferenza di Servizi ‘decisoria’ fissandone i termini perentori al 18/07/2022.
Le amministrazioni coinvolte hanno reso i propri motivati pareri di assenso o dissenso, indicando le modifiche, prescrizioni o condizioni eventualmente necessarie anche ai fini del superamento del dissenso.
Gravi dunque i pareri negativi (vincolanti) espressi sia dalla Commissione della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano e sia dal Ministero della Cultura. Ciò implica che anche i due Enti Gestori della Riserva (i Comuni di Fiumicino e Roma), così come il Parco Archeologico di Ostia Antica, hanno espresso parere negativo al nuovo ponte. Le motivazioni sono state soprattutto incentrate sulla eccessiva altezza del ponte (da ridurre a 7,5 metri), la innaturale vicinanza a Tor Boacciana e il preoccupante impatto con il contesto archeologico ancora da indagare.

A questo punto sarà il Comune di Roma a decidere, non essendoci stata un’approvazione unanime. La determinazione (positiva o negativa) della chiusura della Conferenza dei Servizi non risulta però esser ancora stata comunicata e comunque dovrà essere motivata sulla base dei pareri di assenso prevalenti. L’efficacia di tale determinazione, in caso di approvazione, resterà sospesa per 10 giorni a decorrere dalla sua comunicazione per consentire istanze di opposizione.

Nel frattempo l’ANAS, che è subentrata alla Regione Lazio nella competenza della SS296, sta intervenendo sull’impalcato dell’esistente ponte della Scafa chiuso e interdetto al traffico pesante ad agosto 2018 , lavori avviati già dallo scorso novembre 2021. L’ANAS, che è stata convocata alla Conferenza dei Servizi, non ha espresso parere e dunque si ritiene ‘favorevole’ al nuovo ponte, sebbene a marzo 2022, proprio l’Ing. Paola Tripodi dell’ANAS, manifestò forti dubbi sull’opera.

“Quando si parla del Ponte della Scafa rimane solo una cosa da fare: tachipirina e vigile attesa”.

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