In data odierna è stato inviato il seguente esposto indirizzato alla Corte dei Conti, alla Guardia di Finanza, alla Prefettura di Roma, all’ANAC e all’Agenzia del Demanio ed in conoscenza alla Italiana Costruzioni Spa, al Comune di Roma e alla Regione Lazio, corredato da allegati.
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Roma, 24 maggio 2019
OGGETTO: Realizzazione Nuovo Ponte della Scafa località Municipio Roma X – segnalazione di presunto danno erariale ed illegittimo esproprio di aree del Demanio dello Stato (tot.pagg.14)
LabUr, Laboratorio di Urbanistica (http://www.labur.eu) intende esporre i seguenti fatti, relativi alla realizzazione del Nuovo ponte della Scafa sul fiume Tevere in località Municipio X di Roma Capitale, a seguito di documentazione ricevuta dall’Agenzia del Demanio, Direzione Regionale Lazio.
I FATTI
Con Ordinanza Commissariale di Protezione Civile n. 186 del 30.06.2009, il Comune di Roma ha approvato il progetto definitivo, la variante urbanistica e la dichiarazione di pubblica utilità, dell’intervento codice C2.1-05 “Ponte della Scafa e della relativa viabilità” (attraversamento del fiume Tevere in località Municipio X di Roma) originato dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri n.3543 del 04.08.2006 con il quale era stato dichiarato lo stato di emergenza per la situazione determinatasi nel settore del traffico e della mobilità a Roma. In 12 anni nulla è stato fatto ma in data 05.09.2018, alle ore 14.10, si è riunita, presso la Stazione della Roma-Lido fermata Ostia Antica, la III Commissione Capitolina, che ha dichiarato quanto segue:
l’impresa vincitrice del bando in oggetto, sta redigendo il progetto esecutivo che dovrà essere consegnato entro sessanta giorni. Seguiranno i sondaggi per determinare la portanza che il terreno dovrà sopportare secondo la nuova legge antisismica per opere ed infrastrutture in classe di uso 3 e 4 come nel caso in questione, nonché la bonifica degli ordigni bellici. Tali attività avranno durata di circa 4 mesi, a partire dal prossimo, quindi è prevista una perizia di variante per le nuove attività da svolgere, che sarà approvata entro il mese di settembre. I lavori del nuovo ponte inizieranno tra marzo ed aprile 2019 e si concluderanno, come certificato dall’impresa aggiudicatrice, dopo 441 giorni lavorativi, ipotizzando l’apertura dello stesso, in assenza di problematiche ostative, nel mese di ottobre 2020
Ad oggi (24 .05.2019) ancora non è stato fatto nulla di quanto dichiarato ma è stata solo recintata un’area all’interno del Comune di Fiumicino che sarà una delle tre aree cantiere previste (due, per ogni piede arco del ponte, la terza, lato Comune di Roma, presso la spalla del nuovo ponte). All’interno di questa area, proprio dove dovrà esser realizzato il piede arco del ponte (lato Comune di Fiumicino) esistono particelle del Demanio dello Stato che non possono essere espropriate se non dopo regolare processo di sdemanializzazione, mai avviato. Ciò non solo costituisce una gravissima negligenza da parte del Comune di Roma (ente appaltante) ma anche un grave danno erariale nonché una illegale occupazione dell’area ad uso cantiere vigendo invece un regime di esproprio decretato.
PREMESSO
1. che in data 31.03.2009 l’Agenzia del Demanio comunicava al Comune di Roma questa situazione;
2. che in data 23.04.2019 l’Agenzia del Demanio ha confermata il mancata avvio della sdemanializzazione;
3. che in data 09.05.2019 quanto sopra è stato confermato dal Comune di Roma che è ricorso ad una occupazione temporanea dell’area in questione, autorizzato dalla Regione Lazio;
4. che, secondo il verbale del 05.09.2018, la cantierizzazione dell’area in questione non è orientata all’avvio dei lavori ma all’acquisizione dei sondaggi da parte della ditta esecutrice;
5. che non risulterebbe alcuna autorizzazione o comunicazione di tali fatti all’Agenzia del Demanio;
6. che avviare i sondaggi su un’area non sdemanializzata per eseguire il piede arco del ponte è un’attività inutile e dispendiosa (4 mesi);
7. che il decreto di esproprio che include tali particelle del Demanio dello Stato è illegale e dunque deve essere annullato e nuovamente bandito nella sua complessità, anche per tutte le altre particelle,
SI CHIEDE
la verifica della regolarità di apertura del cantiere in oggetto e del progetto definitivo andato in gara che insiste, non solo per i piedi arco del ponte, ma anche per le altre opere di viabilità accessoria, su particelle del Demanio dello Stato, per legge inespropriabile. LabUr si riserva ogni ulteriore integrazione del presente esposto affinché sia tutelato l’interesse pubblico
N.B.: ad esito dell’esposto, l’ANAC ha deliberato in data 21 dicembre 2021 (n.849) dopo 2 anni di istruttoria