La fretta gioca brutti scherzi all’Assessore all’Urbanistica della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani (PD), che non molto competente della materia, presenta a sua firma un maxi emendamento al PTPR (Piano Territoriale Paesaggistico Regionale, proposta di deliberazione consiliare n.26/2019) che stasera ad oltranza dalle 18 verrà presentato in aula (Lega e M5S promettono battaglia).
Tanti gli errori all’interno ma uno in particolare, per la zona di Ostia e Fiumicino, salta agli occhi.
Si tratta del realizzando nuovo Ponte della Scafa, di cui si è ancora in attesa (dopo 13 anni) del progetto esecutivo. Appena il nuovo PTPR sarà vigente, i Comuni di Roma e Fiumicino (che il ponte in questione unirà) avranno due anni di tempo per adeguarsi e applicare le regole chiare e univoche per la gestione del territorio dettate dal PTPR, con definitivo superamento dei vecchi Piani Territoriali Paesistici.
E’ in particolare l’articolo 37 (salvaguardia delle visuali) che, ai sensi dell’articolo 136, comma 1, lettera d) del ‘Codice dei beni culturali e del paesaggio’ (D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42) costringerà a verificare la conformità del progetto del nuovo Ponte della Scafa alla nuova normativa.
Deve infatti prevedersi per entrambe le sponde del Tevere (come specificato nella Tavola A, n.28, foglio 386) la salvaguardia delle visuali e cioè la possibilità di potersi godere lo spettacolo delle bellezze panoramiche senza le interposizioni di ogni ostacolo visivo con il quadro paesaggistico, evitando dunque ogni modifica dello stato dei luoghi.
Non sarà contento di questo regalo l’ex Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, attuale Procuratore della FIGC e dal 9 novembre 2015 Amministratore Delegato di Italiana Costruzioni SpA del Gruppo Navarra, società che dovrà realizzare il nuovo Ponte della Scafa.