Quanti posti barca ha, secondo l’Accordo di Programma, cioè lo strumento urbanistico che ne ha consentito la realizzazione, il Porto di Ostia? Il Comune di Roma non lo sa.
Sembra incredibile ma dai documenti in nostro possesso emerge una situazione grottesca di cui avevamo già accennato in un precedente articolo. Procediamo con ordine.
Il primo documento di riferimento è l’atto del Notaio Marina Fanfani (rep. 46322 racc. 12233 del 23/9/2002, registrato a Roma il 11/10/2002, n.15879 serie 1/T), il secondo
documento è invece l’Ordinanza n.20/2010 della Capitaneria di Porto di Roma (aggiornata con Ordinanza n.52/2012 del 27 giugno 2012), firmata dall’allora Comandante Pietro
Maradei. L’atto notarile riporta la tabella millesimale di tutte le unità immobiliari del Porto di Ostia (compresi i posti barca, con tanto di relativo riferimento catastale) e la tabella di quelle soggette a spese di utenza. E’ dunque il documento più affidabile. Dalla tabella in foto si capisce che qualcosa non torna: 794 posti barca iniziali contro gli 831 finali.
In pratica dal 2002 al 2010 aumentano di punto in bianco i posti barca: più 37 posti barca con quasi 1.500 mq in più di superficie d’acqua a disposizione dei diportisti. Per il
Comune di Roma invece (sempre nel 2010) i posti barca sono 808 perché i tecnici del Comune di Roma invece di ‘contare’ i posti barca prendono al posto di questi il numero più
alto del riferimento catastale. Addirittura nel documento di partecipazione per l’ampliamento del porto i posti barca diventano (sempre nel 2010) 850! Per non parlare del sito ufficiale del Porto di Ostia (http://www.portoturisticodiroma.it) dove ne risultano 840.
Non si capisce bene quali controlli abbia effettuato la Capitaneri di Porto che già con un precedente decreto (il 53/2000 del 12 dicembre 2000, Regolamento per l’esercizio e l’uso
del Porto Turistico di Roma) aveva dettagliato l’argomento ancor prima che il Porto di Ostia venisse inaugurato. Solo successivamente l’articolo 43 del Regolamento con
indicazione dei posti barca è stato modificato su istanza della società A.T.I. (concessionaria del porto) in data 20 settembre 2002 con entrata in vigore il 1 novembre 2002, mentre
l’indicazione degli 831 posti barca è stata modificata con istanza della società Porto Turistico di Roma il 5 dicembre 2007.
I posti barca, dentro un porto che è il porto di Roma, sono una miniera d’oro. Basti pensare che nel 2011 comprare il posto barca n.789 del riferimento catastale (idoneo per una barca fino a 40 metri) costava 700.000 euro (cessione del diritto di utilizzo fino al 2048) o che l’affitto del posto di una barca di 10 metri costava 4.260 euro all’anno (esclusi i consumi idrici: il 5% dell’importo di riferimento cioè 213 euro).
Neanche è chiaro per il Comune di Roma se il Porto di Ostia rispetti la disponibilità prevista dal Regolamento del 10% dei posti barca a favore delle navi in transito. Insomma un bel papocchio di cui da tempo si lamentano i diportisti del Porto di Ostia che, essendo titolari di posti barca e dunque delle unità immobiliari (art.53 del Regolamento) sono tenuti al pagamento delle quote di loro pertinenza per i servizi di cui all’art.10 tra cui il dragaggio per il mantenimento dei fondali, lettera o), opera non eseguita con correttezza p.es. all’imboccatura del porto. Per inciso: il consuntivo del 2014 per le spese di utenza è stato di 2.829.871, 45 di cui ben 200 mila euro per la manutenzione dei fondali (diventati 250 mila nel preventivo del 2015).