Forte con i deboli e debole con i forti. L’amministrazione Municipale dovrebbe tutelare gli abitanti del XIII Municipio ed invece il Presidente Vizzani dichiara che i residenti di Via Fasan 15, a Nuova Ostia, devono uscire dalle loro abitazioni e farsene una ragione. “Ci lasciassero lavorare!”. Neppure una parola spesa contro la Larex Spa, oggi assente e mai intervenuta sulla questione. E’ la Larex Spa che deve fare chiarezza sulla vicenda della staticità dello stabile. Ricordiamo che questa palazzina, assieme ad altre 42 su Via Fasan (13), via Picchio (9), Via Vincon (7), Via Ingrao (7), Lungomare Duca degli Abruzzi (2), Via Forni (3) e Via Baffigo (3) è stata inserita nel Programma di Riqualificazione Urbana (PRU) di Ostia Ponente (datato 1998). L’intervento denominato A1 prevedeva il risanamento delle parti comuni di queste palazzine, per un totale di 28,52 milioni euro, di cui 7,13 come contributo pubblico, pari al 25% del costo documentato. Erano gli anni 2002-2003. Quindi stiamo parlando, in media, di circa 650 mila euro a palazzina (ma di 6 anni fa). Sappiamo che analoghi lavori sono stati svolti sempre sul Lungomare degli Abruzzi ma direttamente dagli inquilini, per costi oscillanti tra 250 e 300 mila euro. La metà. Ma mentre i lavori dei privati hanno avuto il loro effetto, quelli eseguiti all’interno del PRU sembra proprio di no. E’ impossibile che in 6 anni ci sia stato un degrado così forte degli elementi portanti. Ciò potrebbe far intendere che i lavori non sono stati affatto eseguiti dalla proprietà (la Larex Spa). Al contrario le palazzine (tutte e 43), da fuori, sembrano in buono stato (nessuna crepa, nessuna flessione dei solai, nessun distacco dei balconi). Sempre su Via Fasan, ai civici successivi, i lavori delle fondamenta sono stati fatti o almeno non cadono pezzi di intonaco dalle strutture portanti. Le cose da fare sono allora due. Primo, chiedere immediatamente alla Larex Spa la documentazione dei lavori eseguiti 6 anni fa (e noi lo faremo). Secondo, accertarsi (tramite carotaggi) della qualità del cemento armato impiegato nelle costruzioni (operazione che non comporta assolutamente lo sgombero dei locali). Infatti se dovesse risultare che la qualità del cemento non è quella prevista per Legge, si dovrebbe estendere il controllo anche alle altre palazzine perché le maestranze che qui edificarono sono state le stesse di quelle di Via Fasan 15. Infine, mentre è risultata esagerata la relazione dei Vigili del Fuoco e di buon senso quanto asserito dall’Ufficio Tecnico del Municipio (cioè che si può lavorare con gli inquilini dentro), altrettanto non è stata adeguata la reazione politica del Presidente Vizzani. Lui sapeva ben prima del 19 agosto l’esistenza di questa realtà, ma ha preferito tacere e rifugiarsi dietro l’inappellabilità dell’ordinanza del Sindaco Alemanno. Non poteva andare a parlare con gli inquilini subito senza aspettare i riflettori della stampa e cercando di organizzare qualcosa di meglio per la loro (eventuale) sistemazione ? In fondo il suo ruolo è quello di essere il Presidente di tutti e non di presenziare alle inaugurazioni degli impianti sportivi dei suoi ‘amici’, come è stato per Babel all’Infernetto e per il Polo Natatorio (entrambi sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Roma).
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Il Presidente
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