Dopo il fuori onda di Tommaso Profeta, capo della Protezione Civile della Capitale, secondo il quale all’Infernetto “sono tutte case abusive … qui è tutto abusivo, Roma è stata costruita abusivamente” (v. video a questo link) si susseguono comunicati strampalati sopratutto da parte dei partiti. Evidentemente non conoscono il significato dei termini “abusivo” e “abusivismo”.
Politica, amministratori e tecnici comunali a servizio dei costruttori non possono far ricadere sui cittadini il fallimento in fase attuativa del nuovo Piano Regolatore. L’impiego della moneta urbanistica con cui il Comune di Roma risana da anni il suo bilancio, usando i soldi destinati alle opere di urbanizzazione per garantire la copertura delle spese ordinarie, deve terminare. Zone residenziali di pregio come l’Infernetto, regolarmente costruite, a dispetto di quanto afferma Profeta, sono diventate a rischio idraulico per l’assoluta carenza di opere pubbliche attese da 20 anni. Non ci sono cantieri sequestrati o case senza licenza edilizia. Se un abuso c’è è urbanistico. I sermoni di partiti non vergini o le dichiarazioni in libertà del capo della protezione civile sono invece dei veri e propri abusi morali. Dove sono finiti i 640 milioni di euro previsti da Alemanno un anno fa per il risanamento idrogeologico del XIII Municipio?
paula de jesus, urbanista per LabUr