Gravi le dichiarazioni dell’Assessore all’Ambiente nonché Vice Presidente del Municipio X, Valentina Prodon rilasciate in diretta su Rai3 il 27 novembre 2024 (*).
Grave che nella battaglia portata avanti da Infernetto Sicuro, Ass. di Autorecupero Urbano il Macchione Nucleo 13.8 e Amici di Wolf Ferrari, con il supporto tecnico di LabUr – Laboratorio di Urbanistica, si siano infiltrati personaggi dell’estrema destra con l’obiettivo di far fallire i tavoli di lavoro tra cittadini e l’Amministrazione. Da queste persone politicizzate e incompetenti prendiamo fermamente e totalmente le distanze.
Roma Municipio X – Rimanendo aperti tutti i punti indicati nella richiesta di Commissione congiunta a Marco Belmonte, Leonardo Di Matteo e Valentina Scarfagna e in copia conoscenza a Pietro Malara – rispettivamente Presidenti di Commissione Urbanistica, Mobilità, Ambiente e Trasparenza del Municipio X – del 21 novembre scorso inviata da LabUr (**), in attesa che venga fissata la data, a seguito delle nuove dichiarazioni dell’Assessore all’Ambiente del Municipio X, Valentina Prodon, nella trasmissione Buongiorno Regione andata in onda il 27 mattina in replica al TgR serale, aggiungiamo un nuovo capitolo al scellerato progetto del Centro Raccolta Rifiuti all’Infernetto, oggi diventato Centro Servizi.
Il Comodato d’uso prevede chiaramente che l’area dell’Infernetto interessata sia destinata a Centro Servizi che, come tale, è definito dal Regolamento del Comune di Roma con AMA. Per servizi si intendono dalla raccolta, al trasbordo, agli uffici ecc. L’Assessore Prodon insiste però a dire che si tratta solo di 6 scarrabili (cassoni da caricare su apposita motrice per il trasporto), dunque raccolta (non ‘stoccaggio’, termine dalla Prodon impropriamente usato), ma non parla mai, ad esempio, del trasbordo e cioè di enormi mezzi parcheggiati adibiti a ricevere il materiale trasportato e raccolto sul territorio da mezzi leggeri con vasca ribaltabile, i cosiddetti “squaletti”.
Inoltre, non dice mai che la gestione di cosa si farà del “Centro Servizi” è in mano ad AMA che, come fa sempre, nei momenti di emergenza (e il Giubileo ad esempio lo sarà, ma vale anche quando scoppia l’ennesimo incendio in qualche impianto) modifica unilateralmente la destinazione d’uso dei centri portandoci qualunque rifiuto.
La Prodon quindi non solo non conosce le carte firmate, ma nemmeno si è mai preoccupata di proporre indicazioni tassative e/o di definire il perimetro gestionale con AMA. Alle mancate promesse su tutto il ciclo dei rifiuti del Municipio X – a partire dal tritovagliatore di Ostia Antica che ha dovuto sopperire all’ennesima emergenza causata da un incendio – la Prodon è arrivata ad affermare una cosa gravissima: il cambio finale di destinazione d’uso dell’area da Scuola a Centro Sanitario è avvenuto a novembre 2023 dopo nostro ricorso gerarchico e dunque tutta la conferenza dei servizi decisoria (a cui si appella l’Assessore Prodon) è da un punto di vista amministrativo nullo, cosa che chiederemo in Commissione Congiunta non appena sarà convocata. Siamo dunque in presenza di un falso in atto pubblico dichiato senza alcuna prudenza in diretta su RAI3.
Ci auguriamo che anche questo aspetto venga urgentemente chiarito prima dell’avvio del cantiere previsto per gennaio 2025. Altrimenti ci vedremo costretti a ricorrere ad un esposto ai Carabinieri contro l’Assesore all’Ambiente del Municipio X.
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(*) “C’è stato un iter amministrativo lungo. Dal 2019 ad oggi sono stati perfezionati tanti atti. A detta nostra non ci sono veri passaggi amministrativi che non potevano essere fatti. C’è stato un cambio di destinazione d’uso autorizzati con una determina del DPAU che permette la realizzazione di quello che viene equiparato ad un servizio” (testuale da: link)
(**) PREMESSO CHE
– Il 14/2/22 avevamo chiesto in Commissione Ambiente Municipio X la documentazione di progetto e di sapere se esistesse o meno un parere favorevole dell’ASL e della Polizia Municipale.
– L’Assessore all’Ambiente, Valentina Prodon, nonostante l’impegno preso, non ha mai fornito alcuna informazione in merito.
– A differenza di quanto previsto nel 2019, il progetto in discussione in Commissione NON chiude il ciclo dei rifiuti essendo stata cancellata l’area 1CRC di 1.000mq).
– Il Centro di Raccolta non è aperto ai soli cittadini, ma anche alle ditte.
– Nell’analisi fornita da AMA sulla viabilità, è stata fornito un dato palesemente falso: 12 auto/ora e 4/5 mezzi pesanti/ora su via Wolf Ferrari all’Infernetto.
– Il bacino di utenza dichiarato è di 70mila, cioè il doppio dei residenti dell’Infernetto.
VISTO CHE
– In Commissione sia Ambiente sia, successivamente, Trasparenza e Garanzia, non è stato mai chiarito come fosse possibile, in assenza di autorizzazione, un cambio di destinazione d’uso circa il comodato d’uso, essendo l’area un bene indisponibile a standard del quartiere e in assenza di passaggio a patrimonio, ceduto senza verbale di consegna e immissione in possesso.
Ricordiamo che il comodato d’uso non può variare la destinazione d’uso e che era autorizzato il Dipartimento Patrimonio e non quello del Ciclo dei Rifiuti a concedere ad AMA una temporanea consegna dell’area in attesa del progetto definitivo alla ditta privata, incaricata da AMA, di entrata per i sondaggi, per altro senza alcuna autorizzazione per il passo carrabile del cantiere, senza permesso di costruire rilasciato alla ditta e indicato nel cartello lavori che però aveva data antecedente all’individuazione dell’area, e concesso da un Dipartimento non titolato dalla delibera e in assenza di verbale di consegna, che lo stesso Dipartimento Patrimonio nega esistere. Dunque il cantiere non risulta mai essere stato autorizzato.
– La sedicente isola ecologica (di fatto discarica) nel quartiere “Infernetto” presso via Wolf Ferrari è stata oggetto anche di una Commissione Trasparenza Municipio X nella quale non si è presentato nessuno degli invitati a chiarire ANCHE il motivo per cui in una nota dell’Assessore all’Ambiente Sabrina ALFONSI risultava che il Municipio X, con nota del 10 febbraio 2022 (prot. QL 9635), aveva espresso il proprio assenso, valutando tale area come “fondamentale per poter fornire ai residenti un servizio adeguato al conferimento di tutte quelle tipologie di rifiuto che normalmente non possono essere conferiti e che spesso vengono abbandonati sui marciapiedi, lungo le strade e le aree verdi della zona”.
In realtà con DGC n. 469 del 29.12.2023 il progetto è stato mutato rispetto a quello del 2019, cosí come il finanziamento (da fondi PNRR al D.L. Aiuti).
Dunque gravi le assenze in Commissione Trasparenza e Garanzia visto che all’Infernetto è scaduta, proprio nel 2023, l’adozione del piano particolareggiato e viste le gravi irregolarità procedurali e contabili.
DATO CHE
L’area in questione era stata destinata a servizi pubblici LOCALI e non URBANI,con
specifica destinazione d’uso a “scuola materna”. Nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Particolareggiato di Zona “O” n.51 – “Infernetto-Macchione”, tra le previste
destinazioni dei servizi pubblici LOCALI, è ESCLUSI in maniera categorica la previsione di impianti ed attrezzature per la gestione del ciclo dei rifiuti. L’area è stata sin dall’inizio (2017) definita da AMA come ‘Centro Servizi’ per definire un “complesso costituito da strutture, attrezzature e attività funzionali al servizio di gestione dei rifiuti urbani compresa l’attività di prevenzione, quali CENTRO DI RACCOLTA, sede territoriale, officina, trasbordo, Centro del Riuso”.
– Nel Ricorso Gerarchico presentato alla Regione Lazio in data 27 settembre 2023 era stato osservato da LabUr – Laboratorio di Urbanistica il difetto del Comune di Roma nel variare contra legem la destinazione
d’uso dell’area non essendo appunto previsti i CENTRI DI RACCOLTA nei servizi pubblici
LOCALI ma in quelli URBANI, a cui non appartiene l’area in questione.
Tale distinzione è specificata con chiarezza dal combinato degli artt. 85 e 106 delle Norme
Tecniche di Attuazione del P.R.G. dove si prescrive che seppure aree destinate a servizi
pubblici LOCALI possano essere destinate per “Attrezzature per la raccolta dei rifiuti solidi urbani” (art.85, comma 1, lett.g) in realtà, qualora si tratti di CENTRI DI RACCOLTA (art.106, comma 2, ultimo capoverso), possono essere localizzati solo nelle aree a Servizi pubblici URBANI.
– Che con DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA CAPITOLINA DEL 29 DICEMBRE 2023, N.469, si è approvato il progetto definitivo per un CENTRO DI RACCOLTA nell’area in questione, cambiando la destinazione in ‘Servizi Sanitari’ mediante Determinazione Dirigenziale rep. Ql/2131/2023 del 28 novembre 2023 del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica – Direzione Trasformazione Urbana, dunque due mesi dopo la presentazione del Ricorso Gerarchico di LabUr. Nella stessa delibera è stato dato atto che un CENTRO DI RACCOLTA è opera pubblica comunale, confermando che trattasi di servizio pubblico URBANO e non LOCALE come ben specificato dall’art.83 delle NTA del P.R.G.
Il Comune di Roma ha dunque di fatto annullato il parere decisorio della Conferenza dei Servizi del 2019 mutando in maniera illegittima la destinazione dell’area da LOCALE a URBANA, addirittura dichiarando il CENTRO DI RACCOLTA “opera pubblica comunale” che consente di andare in deroga a tutte le autorizzazioni in ambito edilizio compreso il rilascio del permesso di costruire. Rispetto a quanto presentato alla iniziale Conferenza dei Servizi, è cambiato il progetto, l’importo di spesa è raddoppiato e si sono impegnati fondi PNRR prima mai previsti e discussi. Tutto ciò azzera ogni atto politico/amministrativo emesso in base all’esito della Conferenza dei Servizi del 2019 totalmente modificata.