Come già denunciato pubblicamente, non c’era l’autorizzazione per il passo carrabile del cantiere tenutosi a luglio sull’area del futuro centro di raccolta AMA all’Infernetto in via Soffredini (angolo via Wolf Ferrari). Attendiamo dunque, anche per i gravi danni creati al traffico, la prevista sanzione in termini di legge, considerato che il Gruppo X Mare della Polizia Locale di Roma Capitale, in data 25 luglio 2023, ha redatto apposito verbale di sopralluogo.
Per quanto riguarda l’area in questione, essendo pervenuta tutta la documentazione da parte degli uffici, possiamo affermare che ad oggi esiste solo una sua ‘indicazione‘ come possibile centro AMA per la raccolta differenziata, ma non esiste alcuna consegna dell’area ad AMA. L’azienda municipalizzata ha potuto effettuare i lavori di cui sopra solo grazie ad un permesso di accesso rilasciato il 14 giugno 2023 dal Dipartimento comunale Ciclo dei Rifiuti, in funzione del “punto 4 della Delibera di Assemblea Capitolina n.19 del 19 marzo 2021“. Resta pertanto il ‘mistero’ (o la violazione di legge) del permesso di costruire rilasciato alla ditta, indicato sul cartello lavori come Det. G09974 del 30 agosto 2020, cioè precedente alla individuazione dell’area in questione. Si precisa che né AMA, né il Comune, nè il Municipio sono a conoscenza di tale autorizzazione.
Tornando poi al permesso di accesso, quest’ultimo è stato rilasciato solo in funzione della delibera sopra citata che, al punto 4, così recita: “[l’Assemblea Capitolina delibera] di autorizzare [il Dipartimento Patrimonio], nelle more della sottoscrizione dell’Atto di comodato di cui al punto 3, la consegna dei beni ad AMA SpA, al fine di accelerare quanto più possibile le attività propedeutiche alla progettazione e delle strutture“. Doveva pertanto essere il Dipartimento Patrimonio e non quello del Ciclo dei Rifiuti a rilasciare il permesso di accesso in assenza di un verbale di consegna, visto che è lo stesso Dipartimento Patrimonio a comunicare che ad oggi non esiste alcun verbale di consegna per quell’area.
Quindi il cantiere non era autorizzato in alcun modo ad operare.
Come in un gioco di scatole cinesi, da un’irregolarità se ne scopre un’altra. Il Comune ha previsto che l’area sarà un domani consegnata ad AMA in comodato d’uso (cioè gratuitamente) per soddisfare (l’eterno) piano emergenziale della raccolta dei rifiuti, pur rimanendo di proprietà del Comune di Roma che l’ha ricevuta mediante atto di cessione dal “Comparto soggetto a convenzione n. 24 del Piano particolareggiato di Zona O n. 51 – Infernetto – Macchione”. Senza scendere nei dettagli tecnici dell’avvenuto o meno perfezionamento della cessione (su cui esistono molti dubbi), resta il fatto che il comodato d’uso non può variare la destinazione d’uso dell’area, prevista come ricreativa, assistenziale e scolastica materna, dunque non una ‘discarica’.
Tale problematica, che era già emersa in sede di commissione municipale del 23 maggio 2023, risulta ad oggi aggravata da recenti sentenze amministrative che rinnegano il carattere ‘descrittivo’ e non ‘prescrittivo’ della destinazione d’uso, cardine su cui invece il Comune si fa forte per consentire di realizzare una discarica laddove era prevista una scuola.
Del futuro Centro di Raccolta esiste per ora solo l’approvazione di un progetto preliminare, cioè una bozza, che dovrà essere adeguato, secondo le indicazioni pervenute dai vari enti competenti, in un progetto definitivo. Dovrà pertanto chiudersi, a fronte del nuovo progetto di AMA, la Conferenza dei Servizi decisoria indetta l’11 settembre 2019 dal Dipartimento Tutela Ambientale (responsabile del procedimento, Alessandra TRIGARI).
Ricordiamo che una Conferenza di Servizi decisoria è un incontro tra pubbliche amministrazioni per ottenere il rilascio dei cosiddetti “atti di assenso” (autorizzazioni, nulla osta, pareri, ecc.). Dunque il Dipartimento Tutela Ambientale ha dovuto interpellare la Regione Lazio e altri enti e/o uffici competenti (anche dello stesso Comune) per defiire il progetto sull’area in questione, in rispondenza al “Contratto di Servizio tra Roma Capitale e AMA S.p.A. per la gestione dei rifiuti urbani e servizi di igiene urbana valevole per gli anni 2019-2021”. Tutto questo mediante un’istruttoria preliminare condotta dal Dipartimento Tutela Ambientale, dal Dipartimento di Urbanistica e da AMA, volta all’individuazione di aree, di esclusiva proprietà di Roma Capitale, idonee per la logistica di decentramento AMA. Tale contratto è attualmente in regime di proroga fino e comunque non oltre il 31 dicembre 2023 come, in ultimo, da Determinazione Dirigenziale n. NA/210 del 28 giugno 2023.
Mancano dunque 4 mesi (trascorsi 4 anni dalla indizione della Conferenza dei Servizi) per definire se questo Centro di Raccolta all’Infernetto si deve fare e si può fare.
Tutto è ancora in gioco, vista l’approssimazione del Comune di Roma che in Conferenza dei Servizi non ha chiesto la partecipazione del Dipartimento Patrimonio, l’unico in grado di autorizzare un cambio di destinazione d’uso (da scuola a discarica) mediante lo strumento civilistico del comodato d’uso, trattandosi di un bene indisponibile come l’area in questione, tra le altre cose concesso al Comune di Roma per il raggiungimento degli standard urbanistici di un quartiere come l’Infernetto, sprovvisto di tutto.
Dunque la questione appare un vero imbroglio verso i cittadini e si assiste a una totale mancanza di trasparenza amministrativa da parte del Municipio Roma X che, essendo la pubblica amministrazione più di prossimità, dovrebbe garantire l’interesse pubblico e non quello particolare di una società, come l’AMA, in agonia. In particolare i responsabili sono Valentina SCARFAGNA e Valentina PRODON, rispettivamente a capo della commissione ambiente e assessore all’ambiente del Municipio X, che hanno più volte sostenuto davanti ai cittadini che era tutto regolare. Questo si chiama inganno della fede pubblica.