La gestione delle spiagge libere ad Ostia è un disastro annunciato. Ieri, 4 aprile 2023, è stata emessa l’ennesima direttiva di Giunta del Municipio Roma X e l’ennesimo bando a soli 27 giorni dall’inizio della stagione balneare, mentre è in essere un bando europeo per i bagnini. Irregolarità, sovrapposizioni di procedure aperte, servizi esistenti già affidati e pagati a caro prezzo, dubbie convenzioni onerose con i privati, tutto all’ultimo momento. In politica le coincidenze non esistono: per mesi si è discusso in più Commissioni, tra amici, di come garantire ai privati profitti sulla gestione delle spiagge libere, come se fossero spiagge libere attrezzate.
Siamo di fronte al fallimento politico e amministrativo nella gestione di un bene pubblico. L’ennesima triste pagina si consuma sul mare della Capitale d’Italia.
Da sempre la stagione balneare inizia il 1° maggio e termina il 30 settembre, ma il presidente del Municipio Roma X, Mario FALCONI (PD) finge di non saperlo. Pensavamo che non si potesse fare peggio dell’ex-presidente, Giuliana DI PILLO (M5S), attualmente consigliere municipale e vice-presidente della Commissione sulla Legalità, ma al ‘peggio’ non c’è limite.
I FATTI
E’ del 29 marzo 2023 la Direttiva di Giunta Municipale n.17 (Prot. CO/50602) con la quale è stato dato mandato al Direttore Apicale (Marcello VISCA) ed agli uffici competenti, di indire le procedure di gara per l’affidamento dei servizi relativi alla gestione delle spiagge libere di Roma per la stagione balneare 2023. Dunque, da ottobre 2022 ad oggi nulla è stato fatto.
Ricordiamo che secondo la normativa vigente, tali servizi comprendono: assistenza e salvataggio bagnanti, pulizia manuale dell’arenile, pulizia e predisposizione dei servizi igienici sanitari (incluso lo spurgo delle fosse biologiche), la realizzazione di passerelle necessarie per agevolare l’accesso alla battigia di persone con disabilità e altri servizi complementari.
Così, il Direttore del Municipio X, Marcello VISCA, ha emesso ieri, 4 aprile 2023 (prot. CO/52757), il bando/disciplinare per l’affidamento dell’intero pacchetto dei sopra citati servizi connessi alla balneazione sulle “spiagge libere di Ponente del Municipio X di Roma Capitale”, sebbene tra quelle elencate due di esse, le più grandi per altro, siano ad Ostia Levante (ex Amanusa e SPQR).
Peccato che esista già una gara europea per l’assistenza e salvataggio bagnanti per quelle spiagge, di cui abbiamo già scritto nei giorni scorsi. Come è possibile che il 4 aprile, invece di procedere ad un affidamento anche diretto (visto che la legge lo consente) del servizio di assistenza e salvataggio bagnanti per le spiagge libere di Ostia (lotto andato deserto nella gara europea), sia stata sovrapposta una nuova procedura aperta per l’affidamento di tutto il pacchetto dei sopra elencati servizi, incluso quello del servizio di assistenza e salvataggio bagnanti? Inoltre, quali passerelle sarebbero necessarie “per agevolare l’accesso alla battigia di persone con disabilità”, visto che proprio l’ex presidente Giuliana DI PILLO, a giugno 2017, dichiarò che le nuove passerelle “potranno finalmente facilitare a tutti l’accesso al mare, soprattutto ai diversamente abili“? Non dimentichiamo che la fornitura di quei lastroni depositati sulle spiagge libere e spacciati per passerelle passò anch’essa per un affidamento diretto non proprio trasparente da un punto di vista amministrativo.
GLI ALTRI SERVIZI
Nella citata direttiva si richiede anche l’indizione di procedure di gara per i servizi di pulizia meccanica dell’arenile (vagliatura), di predisposizione di servizi igienico sanitari (compreso lo spurgo delle fosse biologiche) e di allestimento delle spiagge mediante posizionamento di strutture di facile rimozione. In pratica, ogni servizio che si renda necessario attivare per garantire l’apertura delle spiagge libere in totale sicurezza.
Desta quindi stupore il fatto che proprio una settimana prima con Determinazione Dirigenziale CO/655/2023, del 22 marzo 2023, già si fosse indetta la gara per l’affidamento del servizio di allestimento delle spiagge libere con strutture di facile rimozione (211.304,18 euro, IVA esclusa): perché una settimana dopo FALCONI la chiede nuovamente?
Si aggiunge inoltre il problema dei servizi igienici sanitari (stanziati 212.563,32 euro, IVA esclusa, con Determinazione Dirigenziale prot. CO/52344 del 4 aprile). Per quelli esistenti a Castelporziano, occorrerà eseguire lo spurgo delle fosse biologiche, invece per alcune spiagge libere di Ostia, occorrerà verificare la funzionalità degli scarichi dove esistono bagni in muratura. Nel dettaglio, la spiaggia ex Amanusa sul lungomare Amerigo Vespucci (avente servizi regolarmente allacciati alla pubblica fognatura) e le spiagge ex La Spiaggetta (Piazzale Magellano) ed ex Social Beach (Piazza Scipione Africano) che hanno servizi igienici collegati alla pubblica fognatura con impianto di sollevamento. Per le altre spiagge, sono previsti 11 bagni chimici (a gara, 196.254,63 euro, IVA esclusa). Fanalino di coda, il servizio di vagliatura delle spiagge, cioè della pulizia di tutto l’arenile con appositi macchinari: altri 204.309,93 euro (IVA esclusa).
SPIAGGE LIBERE PER I PRIVATI
Il Municipio dichiara di non avere soldi e personale per gestire le spiagge e per assicurare la pubblica incolumità durante la stagione balneare. Così da una parte ricorre a dubbie convenzioni con privati – come già avevamo segnalato l’anno scorso – dall’altra affida i rimanenti servizi con procedure che finiscono in mano ai soliti affidatari, impegnando più di 1MLN di euro. Tutto all’ultimo minuto, senza programmazione e con investimenti sbagliati che comportano, ad ogni stagione balneare, il ripresentarsi degli stessi problemi. La stagione 2023 però riesce ad essere peggiore delle altre.
Se si arriva all’ultimo secondo a indire gare, alcune addirittura già indette sullo stesso servizio, se si fanno giochini amministrativi per mandare deserte alcune di esse per inglobarle così in altre, se si piange miseria per giustificare lo stato di degrado esistente, rimane un fatto curioso che per mesi e cioè che si sia parlato a lungo nelle commissioni municipali (come i verbali di seduta attestano) di come garantire agli affidatari privati delle spiagge libere un guadagno, suggerendo addirittura di completare le singole convenzioni con il posizionamento di camioncini bar davanti le spiagge libere.
Ecco perché sorge il sospetto che la somma urgenza con cui si sta muovendo il Municipio a conduzione PD (ed eredità M5S) non sia un segnale di responsabilità amministrativa, ma di fallimento conclamato. Non si può discutere per mesi sul ‘guadagno’ degli affidatari delle spiagge libere e tralasciare una corretta gestione della cosa pubblica.
Per questi motivi, vigileremo e relazioneremo sull’esito delle procedure di gara sopra descritte alle autorità competenti.