Le occupazioni abusive delle case sono da sempre state nella cronaca giudiziaria del Municipio Roma X. Dai fatiscenti palazzi Armellini di Nuova Ostia, alle c.d. Casette Pater dei Monti di San Paolo (Acilia), passando per le vicende giudiziarie del tentativo di occupazione di un casale presso il supermercato Carrefour su Via Ottone Fattiboni (Dragoncello), sventata dagli uomini del Commissariato di P.S. “Lido di Ostia” in data 29 dicembre 2013. È stata una delle pagine buie di Mafia Capitale che ha coinvolto le due signore in “rosso” delle occupazioni (Maria Giuseppa VITALE e Silvia PAOLUZZI, condannate nel 2021) e che avevano come referenti nel Municipio X due consiglieri, rispettivamente del PD e del M5S. È uno schema che si ripete anche oggi con lo scandalo che ha coinvolto Luca FAGIANO, nato ad Ostia, attivista per il diritto alla casa, incluso nella chat dell’Assessore comunale alle Politiche Abitative, Tobia ZEVI, proprio sulla delibera del “Piano Casa”.
Rimane dunque in piedi un’aberrazione tutta romana: la Pubblica Amministrazione non risolve il problema delle case popolari ma ‘dialoga’ con chi le occupa in nome del fatto che non ci sono case popolari. Nel frattempo, si instaura uno scambio di favori: voti contro assegnazioni. Una guerra tra poveri che non dovrebbe esistere.
Oggi, l’ennesima chicca, che riguarda le c.d. Casette Pater dei Monti di San Paolo.
Cogliendo l’occasione del 150º anniversario di Roma Capitale (1871-2021), l’Istituto di Studi sul Mediterraneo del CNR (ISMED) e Biblioteche di Roma hanno avviato un programma di lavoro congiunto sulle migrazioni che hanno popolato la capitale. E’ nata così la rassegna “1871-2021: 150 anni di immigrazioni a roma Capitale“, che vedrà oggi il dodicesimo appuntamento presso la Biblioteca ‘Sandro Onofri’, per parlare delle Casette Pater e dell’inizio dell’urbanizzazione di Acilia. Peccato che si tratti di un ‘falso storico’ perchè non si trattò di una ‘migrazione’ e tantomeno di una ‘immigrazione’.
Era una trasformazione di Acilia da borgata rurale a piccola Città Giardino, “quando in un momento particolarmente propizio alle famiglie numerose in cerca di un rifugio adatto alla sempre crescente figliuolanza, venne costruito nella zona un villaggio, con criteri assolutamente nuovi anche per la scelta dei mezzi costruttivi, fra i più rapidi ed economici allora conosciuti“. Le Casette Pater (dette già al tempo ‘casette di cartone’) avevano le pareti “costituite da trucioli di legno impastati con materiale cementizio”. Era stato previsto che dovessero rimanere in piedi non oltre i 10 anni, poi si sarebbe provveduto alla loro demolizione e alla progressiva sostituzione con fabbricati in solida muratura.
A causa degli eventi bellici, ciò non avvenne, e ancora oggi il Comune di Roma (dopo oltre 80 anni) annaspa nella trasformazione urbanistica dell’area, concedendo così spazio, per la sua inerzia, ad occupazioni degli immobili fatiscenti collegate al mondo politico locale.
Per questo motivo, abbiamo presentato un esposto al Comune di Roma, in copia alla Prefettura di Roma, all’ANAC, all’Unione Inquilini, ai Carabinieri della Stazione di Acilia e al X Distretto di Polizia “Lido di Roma”.
Forse è il tempo di porre fine al disastro urbanistico dei Monti di San Paolo sfruttando l’emergenza casa.
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OGGETTO: ESPOSTO – occupazione c.d. “Casette Pater” (località Acilia, Municipio Roma X) e relazione con i fatti di cronaca (chat diffusa dalla trasmissione “Fuori dal coro – Rete4”, tra Luca FAGIANO, Yuri TROMBETTI, Tobia ZEVI)
LabUr – Laboratorio di Urbanistica, a tutela di un interesse collettivo e diffuso
PREMESSO
- che nessun provvedimento è stato preso a seguito della diffida inviata da LabUr in data 1 luglio 2022 (in allegato) e del successivo incontro del 2 dicembre 2022 con il Presidente della Commissione Patrimonio e Politiche abitative, Yuri TROMBETTI, neppure dopo numerose note inviate anche all’Assessore Tobia ZEVI;
- che si apprende dalla stampa (“Fuori dal coro – Rete4”, Il Messaggero) delle relazioni tra Yuri TROMBETTi e Tobia ZEVI con i movimenti di occupazione romani (nella persona di Luca FAGIANO),
VISTO
- che Luca FAGIANO è personaggio noto nel Municipio Roma X per i contatti con i movimenti di occupazione locali, avente rapporti con la politica locale;
- che episodi di occupazione sono ben noti nel Municipio Roma X, in stretto rapporto con esponenti politici locali già dal 2013 (vedi p.es. procedimento penale nr.31665/2013 R.G.N.R., nei confronti di Maria Giuseppa VITALE e altri);
- che di recente sono occorsi tentativi di occupazione delle citate ‘Casette Pater’, sventati dall’intervento dei Carabinieri della Stazione di Acilia;
- che i suddetti tentativi di occupazione avvengono perché (a detta degli occupanti) “le Casette Pater appartengono al patrimonio ATER del Comune di Roma”;
- che nessun documento pubblico indica le ‘Casette Pater’ appartenenti al patrimonio ATER del Comune di Roma,
CONSIDERATO
- che i tentativi di occupazione avvengono spesso con indicazione precisa degli immobili da parte di ignoti ma con evidenti relazioni con gli uffici comunali, al fine di ottenere, da parte dell’occupante, l’assegnazione di una casa popolare;
- che la correlazione temporale tra la conclusione del decennale processo di alienazione agli assegnatari delle ‘Casette Pater’ (oggetto della diffida sopra citata), i recenti tentativi di occupazione delle stesse nonché la prossima approvazione in Giunta Capitolina del c.d. ‘Piano Casa’ (argomento della chat in oggetto, in cui compare anche l’Avv. Guido LANCIANO, coordinatore nazionale ufficio legale Unione Inquilini),
CHIEDE CON URGENZA
- un chiarimento da parte dell’Assessorato comunale, degli organi politici amministrativi e degli uffici capitolini competenti, in particolar modo da parte di Yuri TROMBETTI e dell’Assessore Tobia ZEVI, sull’appartenenza o no delle c.d. ‘Casette Pater’ al patrimonio ATER del Comune di Roma e sulle azioni intraprese in risposta alla diffida del 1 luglio 2022 inviata da LabUr.