Su pressione di LabUr, che negli ultimi due anni ha tempestato gli uffici con esposti e memorie, a fine settembre 2022 l’Agenzia del Demanio con la Capitaneria di porto di Roma definirà la corretta perimetrazione del Demanio Marittimo in località Idroscalo di Ostia, attività già iniziata prima dell’estate, con l’invio di tecnici e militari a mettere nero su bianco quello che fu violato 12 anni fa dal sindaco Alemanno nel tentativo criminoso di sgombero dell’area (parzialmente riuscito).
Il tutto si associa ad una lettera inviata dall’Agenzia del Demanio ad inizio gennaio 2022 in cui si richiedeva agli abitanti dell’Idroscalo il risarcimento per occupazione senza titolo di area demaniale per il periodo 2012-2021, per un importo complessivo di circa 167mila euro. La richiesta ha interessato tutti i residenti e/o occupanti censiti dal Comune di Roma presso le abitazioni lungo via dell’Idroscalo, via della Carlinga, via dei Mercantili, via delle Canoe, via delle Piroghe, via delle Petroliere, via dei Bastimenti, via degli Aliscafi e piazza dei Piroscafi.
Con il nuovo verbale di perimetrazione, la Commissione di cui all’art.58 del
Regolamento per l’esecuzione del Codice della Navigazione definirà la delimitazione tra il Pubblico Demanio Marittimo e il Patrimonio dello Stato nel tratto di costa del litorale romano compreso tra la foce del Tevere ed il Porto Turistico di Roma.
Si farà finalmente chiarezza sui terreni dove sorge l’abitato dell’Idroscalo di Ostia che sono di proprietà del Demanio dello Stato e che non sono mai appartenuti al Demanio Marittimo. Infatti tutti i beni immobiliari compresi nel foglio 1082 del catasto del Comune di Roma sono stati trasferiti ai beni patrimoniali dello Stato dismettendoli dal Demanio Aeronautico con decreto del Ministro per la Difesa, di concerto con l’allora Ministro per le Finanze, in data 16 maggio 1957, n. 97, registrato alla Corte dei Conti il 26 tugiio 1957, registro n.4 Aeronautica, foglio n 183.
Si è in pratica per oltre 60 anni volutamente ignorato che quei terreni fossero stati sdemanializzati nel 1957. Che fossero poi in precedenza appartenuti al Demanio Aeronautico era ben noto da due atti:
1) REGIO DECRETO 10 marzo 1927, n. 554.
dichiarazione di pubblica utilità della espropriazione dei beni immobili necessari per la costituzione di un idroscalo sulla Marina di Ostia alle foci del Tevere, presso Torre San Michele.
2) REGIO DECRETO 2 agosto 1929, n. 1429.
Dichiaražione di pubblica utilità delle opere necessarie per la costituzione di un idroscalo sulla Marina di Ostia.
Ora l’Agenzia del Demanio dovrà stabilire con certezza, e non con l’approssimazione finora dimostrata, che ha solo favorito gli interessi non sempre leciti delle attività imprenditoriali circostanti (cantieri Canados e Porto Turistico di Roma), l’esatta appartenenza dei lotti edificati, dunque delle particelle catastali, alla scheda demaniale denominata RMB0886, all’interno della quale regna la più ampia confusione.
Questo è per adesso il nuovo scenario che si apre sull’Idroscalo di Ostia dove la speculazione del Comune di Roma si è avvicendata tra i vari sindaci, da Alemanno alla Raggi, con promesse mai mantenute di una riqualificazione urbanistica attesa da troppo tempo. Inutile parlare dell’assenza istituzionale della Regione Lazio, guidata da Nicola Zingaretti, e del nuovo sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, entrambi del PD, lo stesso partito del presidente del Municipio X, Mario Falconi, e dell’assessore municipale al Bilancio e Politiche Abitative, Giuseppe Sesa, in grado soltanto di illudere a chiacchiere i residenti sul loro futuro.
A breve LabUr redigerà un libro bianco contenente tutti gli abusi di potere compiuti dalle istituzioni nei confronti dell’Idroscalo di Ostia.