INFERNETTO E SICCITÀ: AL PARCO ORAZIO VECCHI TUTTO SECCO MA SI BUTTA ACQUA POTABILE NEL CANALE

296155103_351022160561687_7121251846159485656_nIl parco di via Orazio Vecchi (Infernetto) è un deserto, ma ha ben due fontanelle che buttano tutto il giorno acqua potabile nel vicino canale responsabile, quando piove, degli allagamenti delle case vicine. È quanto emerso oggi dal sopralluogo di 2 commissioni municipali, presiedute da Leonardo DI MATTEO e Valentina SCARFAGNA. Non solo, il responsabile per la manutenzione delle aree verdi, l’Arch. Fabrizio COLAPICCHIONI, ha chiamato in causa Alessandro IEVA (M5S), ex assessore al verde che due anni fa affermò: “la rivoluzione progettuale riguarda il verde dell’area, con la piantumazione di siepi e il relativo impianto di irrigazione”, che però non ci sono. Infatti le due fontanelle riempiono due vasche interrate, dove una pompa (spenta, azionabile solo manualmente da un quadro elettrico posizionato in una botola dentro un recinto chiuso) alimenta un imbarazzante impianto, di una sola aiuola, lungo 4 metri circa a ‘gocciolatoio’. Intorno tutto secco e bruciato. Una vera “rivoluzione”, come la strada mancante, interna al parco, che doveva collegare via Orazio Vecchi a via Domenico Alaleona per l’accesso dei mezzi di servizio. L’Arch. Colapicchioni, Direttore Lavori, ha affermato, durante il sopralluogo odierno, che: – È intervenuto su un impianto esistente, ma accerterà se il tubo di scarico nel canale è regolare – I ponticelli sono irrealizzabili – Ha dato il fine lavori parziale di un parco a secco e pieno di problemi di cattiva esecuzione lavori e pagato 2 SAL alla ditta – L’immissione in possesso (prima dichiarata) non c’è. Insomma, una “rivoluzione”, per usare le parole di Alessandro IEVA, costata 430.000 euro che non si sa che fine abbiano fatto. La ditta è andata via, la manutenziona la fa (forse) il Municipio X, che però non ha ancora dato il fine lavori globale, senza immissione in possesso. Se ne riparlerà dunque a settembre, sempre che la Procura, dopo regolare denuncia, non intervenga prima a chiedere spiegazioni ai fautori di questa “rivoluzione” mancata.

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