L’incendio che ha devastato il 27 giugno 2022 dalle 20.30 per quattro ore l’area intorno alla storica Tor San Michele di Ostia, presso il Porto Turistico di Roma, a poche decine di metri dove fu ucciso Pier Paolo Pasolini, è colpa dello Stato. La particella 779 del foglio 1082 del Nuovo Catasto Edilizio Urbano di Roma è infatti da sempre in proprietà dell’Agenzia del Demanio.
Lo Stato avrebbe dovuto prevedere l’affidamento del servizio annuale di pulizia, sfalcio d’erba e potatura/abbattimento piante presso le porzioni di aree demaniali descritte nella scheda RMB0886 (parte dell’ex Idroscalo di Ostia), cosa mai avvenuta e di cui non si ha pubblicità legale. Ricordiamo che quell’area (che comprende anche la CANADOS (Cantieri Navali di Ostia) è in parte anche in locazione per attività artigianali e dunque, a maggior ragione, avrebbe dovuto essere regolarmente mantenuta.
Per intenderci, l’area è la stessa che fu inclusa nel c.d. “federalismo demaniale” introdotto con il d.lgs. 28 maggio 2010, n.85 con il quale (in attuazione dell’articolo 19 della legge 5 maggio 2009, n. 42) sono stati stabiliti i principi e i criteri direttivi per trasferire a titolo non oneroso una gran quantità di beni statali a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni con il solo dovere dell’ente territoriale beneficiario di assicurarne la massima valorizzazione funzionale. Proprio nel 2010, Roma Capitale (sindaco Alemanno) cercò di sgomberare l’abitato dell’Idroscalo per poter ‘valorizzare’ l’area a vantaggio del raddoppio del Porto Turistico di Roma, opera poi annullata con successiva confisca del porto stesso.
L’area inoltre è stata di recente oggetto di frazionamento (pratica n. RM0299493, in atti dal 11/08/2021) con evidente intenzione di annetterne parte sempre alle strutture del porto. In conclusione, è andata a fuoco un’area dove ci si farà qualcosa di nuovo. Se sarà tutto regolare, lo sapremo a breve.