Le concessioni balneari di Ostia, in vista dell’adozione del Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA) di Roma Capitale, sono diventate un caso politico con tanto di passivo coinvolgimento dell’Avvocatura Capitolina, come di recente ben argomentato da Evoluzione Civica. Ciò che fa scalpore è che il parere dell’avvocatura espresso il 7 dicembre u.s. sulla revoca del bando per l’affidamento delle concessioni (voluta dalla nuova giunta PD del Municipio X) sia stato utilizzato dal M5S (sia dall’ex sindaco Raggi che dall’ex presidente del Municipio X, Di Pillo) seppure coperto da “segreto professionale” come richiesto dal Capo del II Settore dell’Avvocatura Capitolina, avvocato Guglielmo FRIGENTI. La violazione di accesso a tale nota è stata addirittura spavaldamente resa pubblica a mezzo stampa dal quotidiano La Notizia in data 20 gennaio 2022 e poi tramite comunicato stampa il 21 gennaio 2022.
La nota, di contenuto giuridico amministrativo, era indirizzata solo alla Direzione del Municipio (Carla SCARFAGNA) e per conoscenza al Presidente del Municipio (Mario FALCONI) ma evidentemente qualcuno l’ha fatta uscire e data in pasto alla politica per finalità collegate ai “rilevanti interessi economici sottesi alla gara” che entrambi gli schieramenti (PD e M5S) difendono. Sulla questione, non c’è stato da parte della politica alcun riferimento all’interesse pubblico. Ricordiamo che il Demanio Marittimo non è patrimonio di Roma Capitale ma dello Stato e che è in corso un accertamento dell’Agenzia del Demanio sulla sdemanializzazione di 400.000 mq del litorale di Ostia levante avvenuta nel 1938. Neppure la questione può riportarsi al contenzioso europeo sull’evidenza pubblica per l’affidamento delle concessioni demaniali tirando in ballo le recenti sentenze del Consiglio di Stato. La revoca è infatti un semplice atto amministrativo che rientra nella discrezionalità degli organi politici eletti.
Nel merito, la violazione del segreto professionale fatta dal M5S è ancor più grave perché si attribuiscono all’Avvocatura Capitolina conclusioni non veritiere, estratte dalla nota sopra citata, riportando in virgolettato solo quanto fa comodo al M5S. Questo ‘tirare per la giacchetta’ una struttura capitolina come l’avvocatura per propria propaganda politica non può essere consentito soprattutto se, come si legge a mezzo stampa, si confonde la questione amministrativa con quella della legalità, argomento del tutto estraneo alle motivazioni della revoca del bando. Il M5S ritiene che il PD stia favorendo la illegalità sul litorale romano? Faccia una denuncia alla Procura presso il Tribunale di Roma e non un pavido e confuso esposto alla Corte dei Conti, a cui già a suo tempo LabUr ha inviato tutta la documentazione per valutare il danno erariale conseguente a quell’illegittimo bando di affidamento giustamente annullato e firmato dall’ex direttore municipale Giacomo GUASTELLA.
E’ stata infatti proprio l’Avvocatura Capitolina, nella nota del 7 dicembre 2021, ad affermare che la discrezionalità (e la responsabilità) degli aspetti amministrativi che coinvolgono la gestione del demanio sono estranei “alla sfera di propria competenza” e che (riguardo alla revoca del bando) si rimetterà alla sentenza del 18 maggio 2022 con cui il TAR Lazio si esprimerà nel merito sui ricorsi presentati dagli attuali titolari delle concessioni balneari contro il bando suddetto.
Per quanto sopra, riteniamo a questo punto doveroso, a tutela dell’interesse pubblico, fare piena chiarezza sulla questione rendendo accessibile la nota dell’avvocatura nella sua interezza e presentando un esposto alle autorità competenti per violazione del segreto professionale compiuto dal M5S di Roma Capitale e del Municipio X.