Oggi, 24 giugno 2021, durante il consiglio straordinario del Municipio Roma X, Alessandro IEVA, assessore all’Ambiente e Sicurezza, ha respinto le affermazioni rilasciate dall’Avvocatura Capitolina il 18 giugno scorso in Commissione Capitolina Politiche Sociali, definendole “mendaci”.
L’Avv. Andrea MAGNANELLI, che ha seguito in Tribunale il contenzioso con la Larex, aveva ribadito quanto scritto in sentenza “una vicenda paradossale in cui gli immobili a rischio crollo sono nella detenzione e nella custodia di Roma Capitale che trascura da anni tale condizione, ma provvede ad intimare al proprietario, che non li detiene e non può accedervi, di eseguire i lavori di messa in sicurezza per privata e pubblica incolumità, non avendo neppure provveduto ad interdire l’accesso a tutte le aree ritenute a rischio per la pubblica incolumità” e ricordando che la Larex non ha potuto puntellare le 4 palazzine di Via Marino Fasan a Nuova Ostia perché il Municipio non aveva provveduto, come richiesto, alla rimozione dei rifiuti (qui tutto l’intervento di Andrea MAGNANELLI).
Secondo la ricostruzione di IEVA, a settembre 2020 il Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale avrebbe chiesto l’intervento della Larex per puntellare gli edifici previa bonifica delle carcasse di auto e dei detriti (in realtà esisteva una Determinazione di Protezione Civile già nel 2017, dunque i fatti erano noti da anni). IEVA, che ha il ruolo di interloquire con AMA, forte della convenzione extra-TARI, avrebbe ricevuto un fondo di 150mila euro a inizio dicembre dopo la variazione di bilancio. A seguito del sopralluogo del 9 dicembre 2020, effettuato dall’Ufficio Tecnico Municipale, IEVA rispondeva di non poter intervenire essendo ancora in attesa del preventivo di AMA, poi giunto il 14 dicembre per un importo di 87.000 euro e una durata dell’intervento di 15 giorni. L’inizio lavori, fissato il 31 dicembre, non è stato effettuato in quanto AMA si è rifiutata perché non era “sicuro accedere ai locali”. Così a fine 2020 i fondi sono andati persi.
Sono passati 6 mesi, nessun intervento nemmeno in somma urgenza, per consentire alla proprietà il puntellamento degli edifici e la messa in sicurezza di centinaia di persone. E’ pericoloso per gli operatori AMA, ma non per i residenti di Via Marino Fasan.
Un fatto di una gravità inaudita sotto il profilo politico, amministrativo e a nostro avviso anche penale.