Ci sarebbero voluti 8 mesi e non 24. Sarebbe costata 140.000 euro e non 500.000. Doveva impegnare fondi della Sovrintendenza Capitolina e non quelli per la manutenzione stradale.
Questa è la brutta storia dei restauri della c.d. Fontana dello Zodiaco in fondo alla Cristoforo Colombo, allestita come vetrina per la prossima campagna elettorale di Virginia Raggi dall’imbarazzante M5S di Ostia, fatti che ora porteremo a conoscenza della procura. Un’opera forse citata già a fine 2017 nelle intercettazioni agli atti del processo in corso per lo Stadio della Roma, quando Paolo Ferrara (M5S) e Luca Parnasi si interessavano (per fini elettorali) della ‘rotatoria in fondo alla Colombo‘.
I lavori della fontana dovevano essere di esclusiva competenza della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, tant’è da essere stati inclusi nei progetti di recupero, restauro e valorizzazione del patrimonio di Roma per effetto della Legge n.106 del 29 luglio 2014.
Invece l’amministrazione pentastellata è riuscita ad impegnare ben 500.000 euro per il restauro della fontana sottraendo i fondi previsti per la manutenzione stradale del lungomare di Ostia che rimane, dopo 4 anni, con il limite di velocità dei 30 km/h per il pessimo stato di manutenzione e dimezzato da una finta pista ciclabile dichiarata illegittima dal Ministero dei Trasporti.
Che la fontana non sia stata progettata da Pierluigi Nervi, come più volte ha dichiarato Virginia Raggi (‘uno dei tesori architettonici della Capitale‘), lo sanno tutti, anche se la Sindaca continua a ripeterlo per enfatizzarne il restauro. Resta il fatto che dopo la gaffe del Colosseo scambiato per l’arena di Nimes ora abbiamo ad Ostia, oltre alle eterne buche sul lungomare, la fontana della ditta Colantoni (1957) costata più di quella Seicentesca di Paolo V (280.000 euro) al Gianicolo, resa ancor più famosa dal film ‘La grande bellezza’. Consigliamo pertanto a Virginia Raggi, che inaugurerà la fontana, oggi 20 aprile alle ore 17.00, di trovare le parole giuste.