Nonostante i comitati di quartiere abbiamo chiesto alla Regione di stornare 400 milioni per la messa in sicurezza e il miglioramento della Pontina, il cui percorso si sovrapporrebbe a quello della futura autostrada, la Regione Lazio sembrerebbe decisa ad andare avanti.
Da che non c’erano ponti dal Grande Raccordo Anulare a quello dello Scafa ora addirittura ne sono previsti tre: nuovo Ponte della Scafa, il Ponte di Dragona e il Ponte della bretella A12 – Tor De’ Cenci (il c.d. Corridoio plurimodale Tirrenico-Nord Europa). Dei primi due se ne parla da 15 anni, del terzo dal 2001. Quello con maggiori probabilità di venire realizzato è il terzo, se verrà firmato il contratto a dicembre di quest’anno. E’ certo però che i tre ponti sono altamente impattanti per il Municipio X. Eppure non troviamo traccia né nel programma del neo Presidente Andrea Tassone, né dichiarazioni sul tema da parte della sua Amministrazione, salvo le solite dichiarazioni vecchie e stantie sul potenziamento della Roma-Lido, le complanari sulla C. Colombo e l’unificazione della Via del Mare con l’Ostiense.
Insomma, nonostante il colore politico delle amministrazioni sia lo stesso a tutti i livelli, siamo di fronte a due approcci diametralmente opposti. Quello del Sindaco di Roma e dell’Assessore alla Trasformazione Urbana che tenta un approccio che guardi alla città non come la somma di nuclei edilizi delimitati da vie di scorrimento, dal momento che un accettabile livello di qualità urbana non esiste con alti livelli di motorizzazione. E quello della Regione Lazio e del Governo che mette ancora l’automobile al centro delle politiche sulla mobilità e dove i cittadini sono equiparati ad un flusso in una conduttura stradale.
Nell’ottica del Distretto Turistico balneare (il primo concesso dal Governo proprio al Litorale romano) scelte di questo genere, antiquate e non innovative, sono quanto di più antitetico ad uno sviluppo sostenibile di un territorio e di una città a vocazione turistica che voglia ambire ad essere una moderna Capitale europea.
paula de jesus per LabUr – Laboratorio di Urbanistica