‘Santo’ subito. Questo il coro unanime per l’Ing. Tonino Egiddi, dirigente U.O. Città Periferica presso il Dipartimento di Urbanistica del Comune di Roma. A sperticarsi in elogi, anche il Presidente del X Municipio (ex-XIII), Giacomo Vizzani: “Le grandi soluzioni si trovano con grandi uomini”, ovviamente riferito ad Egiddi. “Egiddi ci ha sopportato in questi tre anni” è il coro dei progettisti. “Grazie Egiddi, grazie!”, il coro dei presidenti dei Consorzi di autorecupero, ‘miracolati’ da Egiddi. Queste le dichiarazioni che si ricavano dalle registrazioni degli interventi e dagli scritti nel processo partecipativo.
Ma che cosa ha fatto Egiddi? Ha portato avanti in 3 anni il processo di progettazione dei cosiddetti toponimi, cioè nuclei abusivi non perimetrati. I primi 55 furono già individuati con la deliberazione di Consiglio Comunale n. 92 del 29 maggio del 1997. Però solo in data 21 dicembre 2009 il Consiglio Comunale, con deliberazione n. 122, ha definitivamente approvato gli “Indirizzi per il recupero urbanistico dei nuclei di edilizia ex abusiva: modalità per la formazione, l’approvazione e l’attuazione della Pianificazione Esecutiva”. Da quella data, i cori osannanti l’Ing. Tonino Egiddi al grido di ‘Santo subito’. Sebbene l’iter burocratico non sia terminato, finalmente tutti i consorziati all’interno dei toponimi possono dedicarsi al famoso mantra: “Speriamo che quanto prima possiamo costruire le nostre piccole case nei nostri piccoli lotti”. Ma è realmente così?
Da marzo 2006 il Comune di Roma si è dotato di un importante strumento per favorire il confronto e il dialogo tra Amministrazione e cittadini: il “Regolamento del processo di partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana”, in cui rientrano i toponimi. Dunque, ci si aspetterebbe un fiume di persone interessate a ‘partecipare’ agli incontri pubblici aperti alla cittadinanza del 18 luglio e del 21 novembre 2012 visto che sono ben 5 nuclei i edilizia ex abusiva da recuperare. In particolare:
n. 13.03 denominato “La Lingua Aurora”
n. 13.04 denominato “Infernetto Ponte Olivella”.
n. 13.07 denominato “Dragona – Via di Bagnoletto”
n. 13.08 denominato “Infernetto Via Lotti”
n. 13.10 denominato “Monti San Paolo – Monte Cugno”
Invece, a parlare durante il processo partecipativo solo i presidenti dei Consorzi, rispettivamente: Franco De Luca (1), Rina Rovo, Franco de Luca (2), Giancarlo Anelli, Giuseppe D’Anzieri. Nessun cittadino. Ma i miracoli un Santo Urbanista non li fa e dei 5 toponimi, ad oggi, solo uno (“La Lingua Aurora”) è stato adottato con la delibera di Assemblea Capitolina n.56 del 6 dicembre 2012, ed ora aspetta il via libera della Regione Lazio. Per gli altri 4, la strada è ancora lunga, anche se il 22 marzo la Giunta Capitolina, su proposta dell’Assessore all’Urbanistica Marco Corsini, ha approvato quello Infernetto-Ponte Olivella. Ora dovrà passare in commissione Urbanistica e in consiglio Municipale prima di approdare in Aula Giulio Cesare e dopo in Regione. Peccato che per Ponte Olivella ci sia il progetto, ma non le adesioni dei cittadini. Ecco perché durante il processo partecipativo non c’era nessuno. Perché dunque tutta questa fretta e tutta questa santità?
Paula de Jesus per LabUr