Imprudenti le dichiarazioni di Canapini (*), sindaco di Fiumicino, sul nuovo Ponte della Scafa, i cui lavori sono fermi per il rinvenimento di due navi romane e dell’antico molo portuale di Ostia. Canapini dovrebbe sapere infatti che il ponte non è stato progettato a scopo di migliorare il ‘turismo’ della città che amministra, bensì per alleviare le lunghe code che si formano la mattina verso Fiumicino e la sera verso Ostia. Canapini dovrebbe anche sapere che il Comune di Fiumicino non mette un solo euro per il finanziamento dell’opera. Invece che invocare un improprio quanto inopportuno intervento della Regione Lazio per forzare lo sblocco dei lavori, Canapini dovrebbe:
1) investire i soldi che ricava dagli autovelox disseminati sulle sue strade non per discutibili spese, ma per fluidificare gli incroci di via Trincea delle Frasche e di Via Cima di Cristallo (ad esempio costruendo delle semplici rotatorie);
2) migliorare l’inserimento da via Redipuglia su via dell’Aeroporto di Fiumicino, in entrambe le direzioni;
3) bloccare il cattivo e disordinato sviluppo urbanistico dell’Isola Sacra, rispettandone innanzitutto la vocazione naturalistica.
Canapini dovrebbe poi sapere che secondo il progetto europeo “Roma Intermodale”, lo scenario futuro sarà ancora più triste se Fiumicino non interverrà subito. Ad oggi, nell’ora di punta del mattino, giungono in aeroporto 8.500 addetti e 3.300 passeggeri, con una ripartizione modale del 28% per la modalità pubblico. Degli addetti, il 17 % risiede a Fiumicino ed il 64% a Roma, di cui il 28 % nei municipi XII e XIII. In particolare, per il XIII Municipio: 34 dall’Infernetto, 68 da Acilia e 173 da Ostia. Spostandoci sull’orizzonte temporale del 2020, le previsioni effettuate stimano un incremento del 56% dei passeggeri e degli addetti (nell’ora di punta del mattino giungeranno in aeroporto 13.200 addetti e 4.600 passeggeri). Non è pertanto l’aeroporto di Fiumicino a creare l’ingorgo sul Ponte della Scafa, quanto il pessimo tessuto viario dell’Isola Sacra che riversa su via della Scafa e Via dell’Aeroporto di Fiumicino tutto il traffico locale.
Infine, Canapini, prima di parlare di beni storici e archeologici, dovrebbe promuovere la conoscenza delle ricchezze del suo territorio non in termini turistici ma culturali, a servizio dell’enorme bacino di utenza dell’aeroporto. Dopo 8 anni, Canapini non può vantare alcun risultato positivo sulla viabilità nel suo territorio. Forse sarebbe ora di voltare pagina.
paula de jesus, urbanista, per LabUr
(*) «Traffico paralizzato, sbloccate il cantiere del ponte della Scafa». Ultimatum del sindaco di Fiumicino alla Soprintendenza. (G. Mancini – Il Messaggero – ed. Ostia)
«Basta con questa incertezza sui tempi e sui modi di realizzazione del nuovo Ponte della Scafa: la Regione Lazio, principale finanziatrice dell’opera, intervenga nei confronti delle Soprintendenze archeologiche e del Comune di Roma per sbloccare il cantiere». E’ infuriato il sindaco di Fiumicino, Mario Canapini. L’incertezza sui tempi di realizzazione di un’infrastruttura indispensabile come il nuovo viadotto sul Tevere condiziona ogni progetto di sviluppo del comune costiero. Ed è arrivata l’ora di vederci chiaro.
L’occasione per manifestare la sua rabbia, Canapini l’ha colta nel corso di un incontro pubblico con l’assessore regionale al Turismo, Stefano Zappalà. «Il problema dello sviluppo turistico sottolinea il primo cittadino di Fiumicino – dipende anche nella carenza di infrastrutture per la mobilità. Siamo in attesa che la Soprintendenza ci dica che intende fare delle due navi romane emerse nel corso dei saggi preventivi per la costruzione del Ponte della Scafa. Vogliamo sapere se quel viadotto si può fare o no, se necessitano delle varianti, se e quando quei reperti andranno nel Museo delle Navi che è chiuso da nove anni per manutenzione. Serve che la Regione, principale finanziatrice dell’intervento, si faccia sentire».
L’impegno economico è di 32,658 milioni; di questi per 23,40 milioni sono stati messi a disposizione dalla Regione Lazio. I ritardi sono già notevoli: il 25 maggio è stato chiuso il bando per l’appalto, aggiudicato al Consorzio stabile Sinercos, con a capo la Italiana Costruzioni, il Consorzio stabile Coires, la I.A.B. spa e Pesci. I saggi preventivi hanno portato alla luce due imbarcazioni romane all’Isola Sacra e i resti del Porto di Ostia ai piedi di Tor Boacciana. La Soprintendenza attende che gli scavi possano proseguire e, in ogni caso, impossibile rispettare l’impegno del sindaco Gianni Alemanno di aprire i cantieri entro la fine del 2011. «E’ in corso l’iter procedurale per l’affidamento dei lavori per la nuova serie di saggi archeologici finanziati con una somma di 800 mila euro» segnala l’assessore capitolino ai Lavori pubblici, Fabrizio Ghera.
L’ultima parola sul destino dei lavori e su eventuali varianti viarie spetterà alla Soprintendenza di Ostia. E a ciò che le sabbie ancora nascondono.