L’obiettivo non è risanare il quartiere ma accontentare Eugenio Batelli dell’ACER ed eliminare la manutenzione delle 14 torri, visto che nel 2012 scadrà l’appalto della ‘Romeo Gestioni’. Ristrutturare ogni torre costerebbe 5 milioni, abbatterle e riedificare, 75 milioni ciascuna. Un folle progetto condito da puro terorismo psicologico: “Le torri crolleranno tra 10-20 anni”.
Alemanno regala ai costruttori romani, a Tor Bella Monaca, 450 mila mq in più di cemento, che da soli, a 2.320 euro l’uno (meno dell’attuale prezzo di vendita in zona), già bastano a coprire l’intero intervento privato dell’operazione. Figuriamoci se rivalutati tra 6-7 anni e se sommati agli altri mc che i privati costruiranno. Chi ci rimette è il territorio, che verrà consumato per altri 20 ettari, alla faccia della densificazione verticale che invece lo stesso Alemanno promosse nel buffonesco convegno con le archistar di mesi fa. Ma l’affermazione più grave di Alemanno durante l’incontro con i cittadini il 3 novembre, è stata: “Quelle torri ormai stanno per crollare, non domani ma fra 10-20 anni. Non potrete lasciarle in eredità ai vostri figli”. Questa affermazione segue l’altra del 23 ottobre: “Rimettere a posto queste torri costerebbe di più di abbattere e ricostruire”.
Quante sciocchezze. Primo, il ciclo di vita del cemento armato, in corretta manutenzione, è ben oltre i 40-50 indicati da Alemanno. Se poi Alemanno è a conoscenza di danni strutturali (non crediamo che esista un fascicolo del fabbricato o che siano stati fatti sopralluoghi preliminari alle affermazioni del sindaco), dovuti magari al sistema di prefabbricazione in cui piove dentro, lo dica e provveda subito alla manutenzione. Case con cemento armato fatto addirittura con sabbia di mare (come per le famose case Armellini ad Ostia Ponente), degli anni ’70, sono ancora lì in piedi, soprattutto quelle dove si è intervenuti sul cemento.
Le 14 torri, alte 10 piani, hanno ciascuna 90 appartamenti. Con l’operazione di Alemanno si spendono quasi 75 milioni a torre, per risanarle ne basterebbero (a torre) si e no 5. Splendida poi la sciocchezza delle demolizioni. Una “demolizione programmata”, senza cariche esplosive ma solo con mezzi meccanici, pezzo per pezzo, per riciclare i materiali di risulta (ferro e cemento armato) ! Follia pura che serve solo per far risparmiare i costi di trasporto in discarica e far scomparire ‘tritandolo’ quello che per legge europea andrebbe smaltito come ‘rifiuto speciale’.
Quali allora i veri obiettivi di Alemanno ? Innanzitutto, togliersi di mezzo l’onerosa manutenzione delle torri che dal 2012 dovrà essere rimessa in discussione per la scadenza dell’appalto con la «Romeo Gestioni». Proprio Alemanno, ad inizio Giugno, disse ai cittadini di Tor Bella Monaca: “Si sta valutando l’ipotesi di regalare gli appartamenti ai residenti, che dovrebbero però occuparsi della manutenzione”. Poi, accontentare Eugenio Batelli, presidente dell’Acer (l’Associazione Costruttori Edili di Roma e provincia), che ha detto esplicitamente il 21 settembre ad Alemanno: “Bisogna prevedere un premio di cubatura del 60% nella riqualificazione delle periferie”. Come a Tor Bella Monaca (sono quei 450 mila mq in più).
Accanto allo sciocchezzario di Alemanno e ad un Piano Casa della Regione Lazio (che ad esempio sul Litorale premierà con il 100% di premio di cubatura), non sono confortanti nemmeno le dichiarazione del Presidente della Provincia Nicola Zingaretti che parla di “sperimentare immediatamente un progetto di demolizione e ricostruzione e di riqualificazione urbana”. Si è aperta forse la campagna elettorale alla ricerca di finanziatori cementizi ? Che fine ha fatto il Piano Regolatore di Roma ?