Da novembre 2009, esposto fermo in Procura,mentre quest’anno già superati 3 volte i valori previsti per Legge. Nei prossimi giorni LabUr renderà pubblico un dossier.
“Sosteniamo l’iniziativa del Consigliere Regionale, Claudio Bucci (IDV) per fare chiarezza sulla non applicazione del divieto di balneazione alla foce del Canale dello Stagno (o dei Pescatori), ad Ostia” dichiara Paula de Jesus, urbanista di LabUr. “Era il 30 Novembre 2009 quando presentammo un esposto alla Procura di Roma denunciando che si erano superati di ben 10 volte i valori dei coliformi e degli streptococchi fecali proprio alla foce del canale, dove è previsto uno dei punti di prelievo per stabilire la balneazione delle acque marine di Ostia (nr.416)”. L’Arpalazio ha infatti classificato la foce del Canale dello Stagno, in termini di inquinamento di tipo civile e agricolo, di qualità ‘scadente’, utilizzando come indicatore il Livello di Inquinamento Macrodescrittori (LIM). Addirittura, fino a pochi anni fa la foce era l’unico punto del litorale vietato alla balneazione. Ciò confermava quanto già esistente dal 1971, quando un’ordinanza del Sindaco di Roma, n.48435, 16/07/1971, imponeva il divieto di balneazione allo sbocco a mare del Canale dello Stagno per una estensione di mt. 200 a destra a e a sinistra dello sbocco stesso. Il cartello con la scritta ‘Divieto di Balneazione’ ancora è presente sul lungomare ma le distanze sono scomparse. “Anche quest’anno, il 4 aprile, il 22 maggio e il 26 giugno, i valori sono andati ben oltre i limiti consentiti per Legge (dati resi pubblici dall’Arpalazio). Nessuno interviene, neppure Alemanno, che dovrebbe tutelare la salute dei romani. Ad Ostia si discute solo virtualmente del libero accesso alla spiaggia e della riqualificazione del lungomare, trascurando completamente la risorsa primaria, cioè la salute del mare”, conclude Paula de Jesus. LabUr presenterà nei prossimi giorni un dossier sull’argomento che verrà reso pubblico su internet.
Comunicato stampa LabUr – 03 agosto 2010