Barelli, Presidente FIN, prima accusa e poi smentisce pressioni di ‘gruppi di potere’ per la concessione dell’impianto sportivo. LabUr presenta un esposto in Procura e alla Corte dei Conti.
Paolo Barelli, Presidente della FIN, mente, sulle pagine del Corriere della Sera. Intervistato sul Polo Natatorio, lunedì scorso ha così dichiarato: “Non c’è stata alcuna intimidazione, è stato tutto tranquillo. E non faremo appalti: gestiremo noi l’impianto”. Il riferimento è al timore di presunte azioni di sabotaggio e disturbo da parte della malavita locale per allungare le mani sull’impianto ancora non terminato dopo un anno dalla fine dei Mondiali di Nuoto Roma ’09. Nei documenti depositati presso il Tribunale di Ostia il 10 Dicembre 2009 (in nostro possesso), Paolo Barelli dichiarava invece di essere stato informato dall’Ing. Claudio Rinaldi (Commissario Delegato per i Mondiali) che il non affidamento alla FIN del Polo Natatorio di Ostia “era da imputarsi a pressioni che s’intendevano esercitare sulla FIN al fine di farla recedere dalla concessione ottenuta a favore di ‘gruppi di potere’ allo stato, non identificati”. A seguito di questa gravissima affermazione di Claudio Rinaldi, Barelli minacciava di presentare un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica “ai fini dell’accertamento della sussistenza di penali responsabilità, anche a carico di tutti i soggetti che abbiano concorso o agevolato, anche con comportamenti omissivi, la eventuale consumazione di reati”. Questo esposto-denuncia non ci risulta mai esser stato presentato. Per evitare che un impianto pubblico (ancora non della FIN) possa essere soggetto a manovre oscure per decidere della sua concessione (che lo stesso Barelli afferma non essere stata ad oggi ancora regolarizzata), presenteremo noi un esposto alla Procura di Roma e alla Corte dei Conti, raccontando cosa succede ad Ostia.
Comunicato stampa LabUr – 29 Giugno 2010