E come soluzione abitativa si parla del sistema adottato per i terremotati dell’Aquila
Alemanno taglia i fondi per l’Idroscalo di Ostia. Sarà infatti eliminato il servizio di navetta verso la scuola e i posti di lavoro garantito inizialmente alle famiglie alloggiate presso il Residence Bel Poggio sulla Via Ardeatina. La notizia è stata comunicata ieri dall’Ufficio Politiche Abitative senza mezzi termini: “non ci sono più i soldi”.
“Questa è la normale conseguenza dell’improvvisazione di una Giunta Comunale che in 2 anni di governo non ha saputo fare di meglio all’Idroscalo di Ostia che abbattere le case e sfollare le famiglie a 40 km di distanza” – afferma Carlo Lucherini, segretario provinciale del Pd e consigliere regionale.
Sulla legittimità dell’operazione, sarà il TAR del Lazio, nei prossimi giorni, ad esprimersi circa l’abuso di potere compiuto il 23 Febbraio in cui, con una finta ordinanza di Protezione Civile, Alemanno ha abbattuto le case. Si attende anche una risposta da parte del Prefetto di Roma, a cui i residenti dell’Idroscalo di Ostia hanno inviato una richiesta d’incontro sul deplorevole comportamento tenuto dal Comune di Roma.
“Non si sono infatti più tenuti i tavoli di concertazione promessi da Alemanno per gestire al meglio la situazione di tensione sociale irresponsabilmente generata dal Comune stesso, mentre invece si tengono regolarmente quelli tecnici tra i vari Dipartimenti ed il Demanio (l’ultimo, Giovedì 22 Aprile)” – prosegue Lucherini. “Come se non bastasse i Consiglieri ed Assessori del XIII Municipio continuano a riferire ai residenti dell’Idroscalo imminenti nuovi blitz, contraddicendo il Sindaco che sui quotidiani nazionali ha dichiarato che non ci saranno ulteriori demolizioni senza concertazione”.
“L’altalena di notizie sta creando forti tensioni e preoccupazioni ai residenti che sono stati costretti a ricorrere anche al supporto di psicologi.” – ha dichiarato Paula de Jesus, urbanista ed esponente del PD – “Nessuna notizia sulle nuove abitazioni promesse solo a 45 famiglie dal Responsabile del III U.O. Ufficio Extradipartimentale Politiche Abitative, Gianluca Viggiano, abitazioni che comunque non potranno essere pronte prima di 5 anni e sulle quali continua il toto-terreni da parte dell’amministrazione che è arrivata a prospettare la soluzione C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) de L’Aquila. Si è parlato del campo di calcio del Morandi, a Ostia Nuova poi di quello vicino Depuratore, ben noto per i nauseabondi miasmi che emette, mentre il XIII Municipio non chiarisce il perché i beni sequestrati alle famiglie, a cui è stata abbattuta la casa, siano in container depositati su un terreno privato e non in un deposito giudiziario, come prevede la Legge”.
Comunicato stampa LabUr – 30 Aprile 2010