Alla presentazione del Village dei mondiali di nuoto (23 Aprile 2009), l’organizzazione stimava 400.000 presenze, dichiarando di aver venduto 1 milione e 600 mila euro di biglietti, di cui il 25% all’estero (salirà poi al 30%). Alla fine dei 17 giorni della XIII edizione dei mondiali di Roma ’09 sono stati venduti 124.308 biglietti, per un incasso di 3.983.101,55 di cui 553.785 euro da 1.598 abbonamenti. Gli incassi sono stati così suddivisi (fonti ufficiali): nuoto 2.333.044,15 euro (68%), pallanuoto maschile 419.476,05 euro (12%), tuffi 338.014,35 euro (10%), nuoto sincronizzato 223.862 euro (6%), per chiudere con la pallanuoto femminile 133.920 euro (4%). A parte che se si fanno le somme, mancano 19.000 euro, la cosa che si nota è che mancano, sulla previsione ben 275.962 biglietti. Un flop, anche se Malagò il 3 Agosto dichiara 152 mila biglietti. I singoli biglietti erano in vendita a 5-30 euro per le eliminatorie e 15-90 euro per le finali; per gli abbonamenti la forbice, nelle singole specialità, andava da 100 a 730 euro. Prezzi accessibili dunque. Cosa si evince ? Innanzitutto una smodata propaganda per un evento non seguito dal pubblico, enormi errori nella promozione (sono state tenute fuori le scuole e le associazioni sportive) ma soprattutto pochissimi risultati della squadra italiana (a chiamare il pubblico sono stati i due ‘mostri’ della Pellegrini e della Filippi). Per fare un esempio: i 3 ori delle ragazze hanno portato da soli quasi un quarto dell’intera affluenza. Mettiamoci pure che i 43 record (per la maggior parte dovuti ai costumi, che però saranno vietati ad inizio 2010) dovevano invogliare la gente. Così non è stato e non serve la propaganda per cambiare i fatti.
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A Ostia, per le gare a mare, non era previsto il pubblico. Le uniche due tribune erano destinate ai team e ai media. In realtà ne erano previste 4 di tribune sul progetto iniziale da 225 posti ciascuna, una delle quali per il pubblico, ma così non è stato. L’unica presenza di pubblico era quella dei bagnanti sulla spiaggia. Diacetti, il Direttore Generale di Roma ’09 ha sempre dichiarato che ci sarebbe stato il pubblico tanto da prevedere uno ‘spettacolo’ di intrattenimento sulla spiaggia durante le gare dei 25 km. Addirittura è stata bandita una gara per “l’affidamento, sviluppo e gestione della Sport Production funzionale allo svolgimento e alla valorizzazione dei Campionati Mondiali di Nuoto” che comprendeva anche Ostia. Un appalto da 320 mila euro, che prevedeva esplicitamente la seguente voce: “Fornitura di un programma specifico di intrattenimento del pubblico per tutta la durata dello svolgimento del nuoto di fondo (sei ore circa), con, a mero titolo esemplificativo, collegamenti periodici con il campo di gara, telecronaca continua, intervalli musicali, ecc. Punti da 0 a 10.” Non è mai stato fatto. E i soldi ? La presentazione delle offerte scadeva alle ore 12,00 del giorno 5 maggio 2009. E’ stata aggiudicata l’11 maggio ma non si sa a chi. Come non si conosce la ditta vincitrice dell’altra gara (680.000 euro) che ha allestito le strutture sulla spiaggia. Addirittura qui sarebbe mancato il servizio di catering, stimato fra pasti “al sacco” e pasti serviti al tavolo, computato a persona per 5 giorni di gara e considerato per 350 persone. Senza parlare dei maxi schermo. Quello sulla spiaggia non dava alcun filmato della gara, mentre quello esterno, si (che non ha visto nessuno).
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