Infernetto, 24 Gennaio 2009 – Si chiama Parco di Plinio ed è una convenzione con il Comune di Roma per una delle tante edificazioni intensive del nostro entroterra. Chiamarla ‘di Plinio’ in nome di una romanità accattivante, non ha senso perché prevede la costruzione di un residence a 4 piani sopra un acquedotto romano, su cui ha chiesto informazioni anche la Presidenza della Repubblica. E adesso chiamarla ‘Parco’ è un’altra eresia perché stanno abbattendo tutte le querce che si trovano all’interno. Allora che cosa sarà ? Sicuramente un’impropria pianificazione urbanistica voluta dai Dipartimenti di Roma che qui hanno buttato altro cemento grazie allo strumento delle compensazioni edificatorie, nel particolare, quella dei Monti della Caccia che doveva venire presso la Via Pontina. Cemento su cemento ed alberi tagliati. Anche perché proprio LabUr aveva mandato il 24 Novembre un esposto per la tutela del patrimonio arboreo esistente, visto che quasi tutte le querce (ad eccezione di un leccio centrale) erano state ignorate nel progetto della società Zio Sam srl che qui costruisce. In questi giorni il taglio delle querce. Indiscriminato. Anche quella secolare che sorgeva presso l’acquedotto romano minacciato dal cemento. La scoperta è stata fatta dai residenti che dalla mattina alla sera si sono visti depauperare il proprio patrimonio boschivo. Perché infatti gli alberi sono di tutti, anche se ricadono in proprietà privata. Ma quello che più sconcerta è il fatto che dopo il nostro esposto, in data 27 Novembre 2008, è stata fatta richiesta di abbattere le querce, con conseguente autorizzazione del Servizio Giardini del Comune di Roma che in data 4 Dicembre (immediatamente, quindi) protocollava il tutto con il nr. 46212/2008. Stamattina i cittadini arrabbiati hanno manifestato di fronte al cantiere su Via Bedollo, all’Infernetto, strappando queste informazioni, anche se la proprietà ha ritenuto opportuno chiamare sul posto i Carabinieri (subito accorsi) chissà per quale pericolo. Nulla invece da parte della Polizia Municipale, contattata anche dall’Assessore Amerigo Olive (che ringraziamo), che anzi ci ha risposto in maniera arrogante, dicendo di non avere pattuglie disponibili e negandoci anche le generalità dell’operatore della Sala Operativa, assai infastidito delle telefonate ricevute (ore 12:15 di Sabato 24 Gennaio). Questa è proprio l’Italia che non vogliamo. Oltre l’attivissimo CdQ Amici della Madonnetta, ringraziamo Angelo Bonelli, Giancarlo Innocenzi, Stefano Salvemme, Tonino Ricci, Gianluca Cavino, Sandro Lorenzatti per averci sostenuto nel fare subito chiarezza. Nei prossimi giorni alzeremo una battaglia contro questa mancanza amministrativa da parte degli Uffici di Roma, che dopo ben 3 anni e solo dopo il nostro esposto hanno risolto la questione dell’intralcio che le querce costituivano per la palazzina a 4 piani. Come ? Autorizzando a tagliarle.
LabUr XIII
Il Presidente
dr.Ing. Andrea Schiavone