Marco Corsini, attuale Assessore all’(In)Urbanistica del Comune di Roma, è stato Assessore ai Lavori Pubblici e agli affari legali del Comune di Venezia, chiamato come tecnico dal sindaco Paolo Costa (30 aprile 2000-17 aprile 2005), che vinse al ballottaggio, per il centrosinistra, contro l’attuale Ministro Renato Brunetta. In questo periodo, Corsini dovette affrontare due questioni spinose: il Parco San Giuliano a Mestre (sopra una discarica di rifiuti tossici) e la realizzazione del famoso “Ponte della Costituzione” dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava (il quarto sul Canal Canal Grande dopo quello di Rialto-1588, dell’Accademia-1932 e degli Scalzi-1934).
Per il Parco San Giuliano, il Comune di Venezia aveva indetto un concorso internazionale e nel 1991 affidò all’arch. Antonio Di Mambro l’incarico per la progettazione. I lavori, a seguito di un provvedimento giudiziario, subirono un’interruzione nel periodo tra marzo 1999 e aprile 2000. L’8 maggio 2004 venne inaugurato ufficialmente il Parco San Giuliano: 4 anni sotto la ‘guida’ di Corsini. Ma cosa è stato fatto ? Approvato dall’Amministrazione Comunale il 19 Gennaio 1996, il Parco San Giuliano interessa un’area di 700 ettari dei quali 475 di terreno e 225 di canali, barene e laguna. L’area finora aperta al pubblico ha una superficie di 76 ettari e la zona più grande è di 19 ettari. Utilizzata da anni come discarica di rifiuti industriali e urbani, è stata messa in sicurezza utilizzando 82.500 mc di argilla per il capping (sistema di copertura definitivo di una discarica) e 10.843 mc di diaframma plastico di contenimento dei depoisiti tossico nocivi. Oggi l’area si presenta come un prato con alberi molto giovani e non ci sono previsioni per la restante parte. In pratica si è ricoperta la discarica, gli sfiatatoi ancora operano, ma l’operazione ha avuto grande impatto mediatico.
Nel 1999 il Comune di Venezia affidò all’architetto e ingegnere Santiago Calatrava il progetto del “Ponte della Costituzione”. I lavori furono appaltati nel 2001. Per sopperire all’impossibilità dei disabili di attraversare il ponte, nel 2003 (anno internazionale delle persone con disabilità) furono presentate 7 soluzioni. Fu accolta una specie di “ovovia” giacente ai piedi del ponte all’interno di una botola. A richiesta, la botola si apre, lasciando l’ovovia libera di salire e accogliere al suo interno la persona disabile, per poi essere sollevata da un braccio e agganciata ad un carrello scorrevole innestato nella parte esterna del ponte. Una volta concluso l’attraversamento, sull’altra sponda le operazioni si ripetono al contrario. L’11 settembre 2008, l’inaugurazione del ponte ma ancora oggi nessuna soluzione per i disabili (forse nei primi mesi del 2011 si completerà l’ovovia). I costi e i tempi si sono dilatati (da 6,7 milioni di euro a 11,2 + 1 milione per l’ovovia). Il pm Carlo Nordio ha evidenziato “Errori gravissimi” sia in fase progettuale che esecutiva, compreso il bando di gara: “errori rappresentativi di una radicale incapacità, diffusa in vari settori della pubblica amministrazione e dell’impresa aggiudicataria, di comprendere la complessità tecnica di un’opera così ambiziosa”.
Insomma, nessuno a Venezia rimpiange Marco Corsini.